PDL: MARTINO, LISTE? AMMINISTRATIVE SOLO TEST LOCALE, BERLUSCONI NE RESTI FUORI =
SCENDERE IN CAMPO SAREBBE COME SPARARE CON CANNONE A UNA
MOSCA...
Roma, 29 mar. (Adnkronos) - ''E' semplicemente nostalgia del
'94...''. Antonio Martino, ex tessera numero due di Forza Italia e
berlusconiano doc, guarda compiaciuto al proliferare tra le file
pidielline di associazioni che si richiamano allo spirito del '94,
quello della discesa in campo di Silvio Berlusconi con Forza Italia.
''La verita' -dice all'Adnkronos l'economista del Pdl- e' che la
maggioranza degli italiani ha creduto e dato fiducia al programma
liberale e ai valori promossi da Berlusconi quando e' nata Forza
Italia. E con lo stesso programma Berlusconi ha vinto 3 elezioni e
quasi una quarta''.
Martino considera le amministrative un test locale e non e'
preoccupato dalle liste civiche sul modello di 'Forza Veneto', ma
esprime qualche perplessita' sulla scelta di sanzionare i 'dissidenti'
di Verona. ''Le liste civiche? Per le amministrative facciano quel che
vogliano, hanno un significato soprattutto locale'', assicura
l'esponente azzurro. ''Non so se le elezioni andranno male. E'
possibile che vadano male, ma di solito per questo tipo di elezioni si
sommano tavolini e sedie...'', dice con una battuta citando il caso di
Palermo.
In queste ore tanti tirano per la giacca il Cavaliere, ma
Martino consiglia all'ex premier di tenersi defilato in vista della
campagna elettorale per il voto di primavera: ''Spetta solo a lui
decidere, ma e' come usare un cannone per sparare a una mosca...''.
(segue)
PDL: MARTINO, LISTE? AMMINISTRATIVE SOLO TEST LOCALE, BERLUSCONI NE RESTI FUORI (2) =
SANZIONI CONTRO 'DISSIDENTI' VERONA? DA LIBERALE SEMPRE STATO
CONTRARIO A PUNIZIONI
(Adnkronos) - ''Una discesa in campo di Berlusconi per le
elezioni di maggio -avverte- potrebbe significare sciupare
un'occasione. Del resto, spetta solo a lui decidere quando, quanto e
come impegnarsi''. Martino e' convinto che le amministrative sono un
test locale che non ha un significato politico a livello nazionale:
''Basti pensare al caso di Palermo. Come si fa qui a dare
un'interpretazione che valga per la politica nazionale?''.
Il deputato azzurro torna poi sullla vicenda di Verona e
commenta cosi' la decisione di via dell'Umilta' di sospendere dal
partito chi ha preferito sostenere il leghista Flavio Tosi, Martino:
''Da liberale sono sempre stato contrario alle punizioni in generale,
spero che comunque con chiunque si possa ricucire'', aggiunge.
(Vam/Zn/Adnkronos)
29-MAR-12 16:16
Se dovessi dare un senso al “movimento ADAM”, lo troverei nella concezione dell’uomo (innata, ovvero da Adamo in poi) come dotato di diritti naturali (Giusnaturalismo).
Insomma, la base della dottrina liberale.
In questo senso, mi sembra una bella trovata.
Complimenti ed Auguri alla nuova etichetta.
Amici di Antonio Martino? L’amicizia è un sentimento nobile e se espresso profondamente, senza servilismi, atteggiamenti interessati, ambivalenze dettate da invidia e aggressività, è sicuramente capace di far sgorgare possibilità costruttive.
Auguri di buona Pasqua all’On Martino e agi ADAM!
Auguri prof. Martino ! Buona Pasqua a lei e a tutti gli ADAM.
Intanto cerco qualcuno che faccia risorgere l’Italia…
L’ADAM di Venezia, ringrazia e augura a sua volta una serena Buona Pasqua a tutti.Ne abbiamo davvero bisogno.
L’acronimo ADAM mi piace proprio, l’importante è non usare il plurale :-).
Bel suggerimento On. Martino!!
A tutti gli amici di questo blog (perché non chiamarci ADAM, amici di Antonio Martino?) il mio grazie per la loro partecipazione e i migliori auguri di buona Pasqua!
am
Occorre rinnovare completamente la classe politica, senza eccezioni o deroghe. Non c’è altra speranza per questo Paese sventurato.
La classe politica non è rinnovabile senza riforme enormi.
In primis, la legge elettorale, in secundis la prima parte della costituzione (diritti inalienabili anziché soggetti al parlamento) e terzium la struttura dei tre poteri fondamentali nonché la loro interrelazione (ognuno deve fare da autonomo cane da guardia all’altro, responsabilizzato personalmente come dall’Habeas Corpus inglese del ‘600).
Tutto il resto è da considerarsi tentativo di “gestione”, anziché di riforma.
Auguri di Buona Pasqua lei, Onorevole Antonio Martino, e a tutti gli amici che la seguono. Assolta questa buona funzione, alcune riflessioni. Le drammatiche dimissioni di Umberto Bossi rendono ancor più evidente la patologia dei partiti politici di questo nostro Paese. Se un partito diviene, senza che la Costituzione ne lo disciplini minimamente, arbitro assoluto della politica, arbitro assoluto dei vari Governi, tecnici e non, arbitro assoluto di un Parlamento come suo asservito campo d’azione, arbitro assoluto dei destini di passivi milioni e milioni di cittadini elettori, è semplicemente naturale che in qualche modo questo gigantesco pachiderma si debba cercare un alimento sostanzioso, è del tutto naturale che questo foraggiarsi sia legale in piccolissima parte e illegale nella grandissima altra parte. Un motivo in più per snellirlo, e di molto, rovesciando la logica: il candidato, con l’uninominale senza ballottaggio è l’attore principale e il partito un generale, ideale e funzionale punto di raccordo, di riferimento. Il candidato eletto in questo modo è più interessato a seguire gli interessi locali di chi l’ha votato e non più conformarsi in modo servile alla segreteria del partito.
Ovviamente stabilire, per ovviare al fenomeno del notabile locale, a una rigida temporaneità dell’incarico.
Chiedo scusa se dico una cosa che nulla c’entra:
Tanti auguri di Buona Pasqua!
A tutti, di destra & di sinistra…
E’ da poco che ho iniziato a “interferire” in questo blog, ma mi rendo conto che è composto da un gruppo compatto di “aficionados”, accumunati da idee e interessi simili.
Per questa ragione, mi unisco sentitamente agli auguri di Adriano nei confronti di questa “piccola comunità”.
Auguri a tutti!
aggiungo solo che abolendo tout court il finanziamento pubblico dei partiti, cambierebbe la natura stessa dei partiti politici…non piu’ enormi carrozzoni pubblici con migliaia di dipendenti, ma movimenti di opinione snelli e essenziali, come in America. Il fatto che il finanziamento pubblico dei partiti esista anche in altri paesi europei non cambia nulla, infatti in nessun altro paese europeo l’invadenza della partitocrazia raggiunge i livelli italiani e poi perché cercare sempre all’estero modelli da imitare? Perché non si puo’ avere la legittima e patriottica ambizione di essere noi stessi per una volta un modello??
Sento di nuovo levarsi delle voci…”in questo modo i partiti politici per finanziarsi ricorrerebbero alle tangenti!” Falso! E’ esattamente vero il contrario…proprio la natura “statalista” del partito politico italiano lo trasforma in un entità che ha sempre bisogno di risorse per automantenersi, un partito pesantemente strutturato costa poiché deve mantenere i propri apparati, un libero movimento d’opinione snello costa solo per la ragione per cui è nato: diffondere le proprie idee.
Intendiamoci, non sono cosi’ ingenuo dal credere che la corruzione e le tangenti sparirebbero del tutto con la fine dell’attuale partitocrazia, tuttavia penso e spero che tali fatti diverrebbero meno frequenti e soprattutto la politica sarebbe meno inquinata da vicende che non hanno nulla a che vedere col bene comune.
non voglio tediare nessuno con le mie ossessioni ma in queste ore drammatiche per la credibilità della politica italiana vorrei fare alcune considerazioni sull’auspicabile superamento del regime partitocratico che affligge il paese da ormai 50 anni.
La nostra costituzione istituzionalizza il ruolo dei partiti, ovvero non si limita a dire che i cittadini sono liberi di associarsi in partiti strutturati (cosa legittima e sacrosanta) ma va ben oltre: “per determinare la politica nazionale”….Cosa?? La politica nazionale la determina il popolo sovrano e basta!! Naturalmente il popolo sovrano, ovvero la società civile sceglierà come organizzarsi: con liste elettorali, movimenti di opinione sindacati, corporazioni o magari partiti politici strutturati (e costosi…)ma non deve essere la costituzione della Repubblica a suggerirlo. Vediamo bene che il difetto è all’origine, i padri costituenti,in buona fede, nella loro legittima preoccupazione di evitare una nuova dittatura mono-partitica hanno di fatto sancito la DITTATURA PLURIPARTITICA!! Ovvero quello che noi chiamiamo il regime partitocratico. I partiti non sono piu’ una libera espressione della società civile ma un’ entità dello Stato quasi in senso Gentiliano…determinano la politica dello Stato…(alla faccia dell’antifascismo!), naturalmente in questo senso il finanziamento pubblico dei partiti è una logica ed inevitabile conseguenza, va da sè.
Come uscire da tutto cio’? Innanzi tutto modificando quell’orrido comma della costituizione, secondo poi abolendo il finanziamento pubblico dei partiti! E qui già sento levarsi cori di voci falsamente indignate: “la politica la farebbero solo i ricchi!”…fesserie! La politica la farebbero solo coloro che hanno la passione di farla, un progetto politico in cui credono fermamente e non la farebbero piu’ tanti e tanti soggetti interessati solo a spartirsi la torta. E qui sento di nuovo levarsi le voci: “ma dove li prendono i soldi i partiti?” Semplice. Dalla società civile, con delle sottoscrizioni pubbliche, con il contributo dei propri simpatizzanti. Non è vero che solo i ricchi sarebbero rappresentati, in una società libera la classe media è un corpo che ha un peso, anche economico, basta che lo sappia sfruttare e che i cittadini abbiano coscenza di essere persone libere e che partecipino alla politica.
“Libertà è partecipazione” cantava Giorgio Gaber…aveva ragione! Ma non è uno slogan comunista!