Nella convinzione che, forse, qualcuno dei frequentatori di questo blog possa trovarne interessante la lettura, posto questo altro pezzetto delle mie “memorie”, che temo non finirò mai di scrivere.
L’11 giugno 1994 m’insediai alla Farnesina, succedendo a Leopoldo Elia, ministro degli Esteri per i quindici giorni precedenti. Ho raccontato altrove perché, dopo essermi esposto nel corso della campagna elettorale come ispiratore del programma economico di Forza Italia, chiesi a Berlusconi di andare agli Esteri. Il fatto è che tenevo molto allora e ancora oggi alla mia credibilità di economista liberale. Convinto che in un dicastero economico sarei stato costretto a fare compromessi che avrebbero ridotto o annullato il patrimonio di affidabilità che avevo accumulato in molti anni di attività accademica, decisi che sarei stato lontano dai ministeri economici.
Anche se giocavo in casa – il ministero mi era noto sia perché avevo insegnato ai corsi di preparazione alla carriera diplomatica sia perché conoscevo molti diplomatici – mi resi subito conto che non avevo fatto una scelta priva di difficoltà. La prima, che per un paio di mesi m’impegnò a fondo, fu rappresentata dall’accoglienza riservata al governo Berlusconi non solo dal sinistrume italico ma anche da ambienti internazionali e non solo in Europa.
Lo stornello era ripetitivo: in Italia è tornato il fascismo. Perché la maggioranza include i rappresentanti di AN, erede del MSI, a sua volta erede del Partito Nazionale Fascista. Del resto, la nipotina del duce, Alessandra, non era stata eletta con AN? Come se non bastasse, era della partita anche Mirko Tremaglia che, avendo aderito (a 18 anni!) alla Repubblica Sociale Italia, era da considerarsi “repubblichino” e, quindi, fascistissimo.
Pochi giorni dopo, mi telefonò preoccupatissima Adriana Poli Bortone, ministro dell’Agricoltura. Doveva recarsi al vertice europeo dei ministri dell’Agricoltura che si teneva in Grecia, e il suo omologo greco era stato il più accanito critico del governo italiano, che riteneva fascista. La rassicurai, dicendo che l’avrebbero accompagnata alcuni diplomatici molto capaci. Quando tornarono, chiesi loro come fossero andate le cose. Risposero che non avevano dovuto fare nulla perché quando il ministro greco aveva incontrato Adriana, bella ed elegante, che si era rivolta a lui in greco, si era “sciolto come neve al sole”.
Avevo un sottosegretario di AN, il mio amico Enzo Trantino, che contribuì molto a dissipare il cliché che ci veniva affibbiato. Tuttavia, che le cose fossero messe male si capì da una serie di altri segnali.
Il primo fu offerto dal viceministro degli Esteri di Israele, Beilin, che dichiarò in un’intervista che Israele avrebbe dovuto interrompere le relazioni con l’Italia. Shimon Peres, ministro degli Esteri d’Israele, interpellato al riguardo, rispose: “Ci sarà pure una ragione per cui sopra un viceministro c’è sempre un ministro.”! Non sarò mai troppo grato a Shimon per quella risposta.
Ci fu poi il caso di Pinuccio Tatarella, vicepresidente del Consiglio, che, recatosi a Bruxelles per un impegno europeo, incontrò un parlamentare socialista di origine italiana, Di Rupo, che rifiutò di stringergli la mano. Tatarella, impassibile, gli disse: “Bravo, anche Mussolini aveva abolito la stretta di mano”!
Quanto a me, essendo l’Italia presidente di turno dell’INCE (iniziativa centro europea, una creatura di De Michelis, della cui utilità non ho mai visto prove), feci il passaggio di consegne con la contessa Margaretha af Ucclas, ministro degli Esteri svedese. Dopo l’incontro ufficiale, mi prese in disparte e, con grande serietà, mi chiese se avevamo intenzione di invadere la Slovenia. Risposi: “Veramente, avremmo pensato di invadere anche l’Austria”!
Andai poi in USA per una visita bilaterale col segretario di Stato Warren Christofer. Arrivato a Washington, l’ambasciatore Boris Biancheri, un gentiluomo e un diplomatico eccezionale, m’informò che le comunità ebraiche erano preoccupate del nuovo corso politico italiano. Aveva pensato di organizzare un incontro nel quale avrei potuto rispondere alle loro domande. Accettai con entusiasmo e l’incontro, cui parteciparono i presidenti delle maggiori comunità ebraiche, ebbe un tale successo che il loro presidente, al quesito di cosa pensasse alla luce dei nostri colloqui del nuovo governo italiano, rispose: “Questo è il governo più vicino a Israele che l’Italia abbia avuto”.
Né finì lì. A Londra, andai a incontrare Douglas Hurd, il mio omologo. Davanti al Foreign Office una dozzina o due di militanti della “Anti-Nazi League” mi accolsero con urla di “collaborator” (collaborazionista). Chiesi a Douglas dove avesse reclutato quelle comparse e perché ne avesse ingaggiato così poche!
Alla fine dell’estate tutto questo finì, anche se a settembre, mentre presiedevo l’assemblea parlamentare della CSCE (ora OSCE), tutte le domande erano incentrate sul fascismo tornato in Italia. Fu una grande frustrazione: aspettavo domande sulle attività della CSCE nelle aree di cui si stava occupando ed ero andato a Vienna con un gran numero di schede che gli uffici avevano preparato. Non ne usai nemmeno una; l’unica cosa che interessasse era sapere se il fascismo era tornato al potere in Italia!
Caro Professore, cari ADAMs,
il grosso anatide secondo me ha scritto qualcosa di interessante ma, soprattutto, di diverso dalle solite articolesse di circostanza
http://www.lintraprendente.it/2015/11/chi-non-li-condanna-e-complice/
Cordialità,
Franco Cattaneo
Mah. per me fa un po’ di confusione.
Ma è forse secondario ora ricercare le colpe o provare a dargli un nome.
La domanda più urgente, ora, dovrebbe essere “cosa fare?”.
A questo proposito,
chiedo se qualcuno di voi mi sa spiegare perché,
anziché andare a bombardare una città,
i francesi non sono andati a neutralizzare i pozzi di petrolio + gas + centrali elettriche.
L’ISIS esiste solo perché ha questi.
Caro Cacciari,
fra non molto verrà postato un mio pezzullo sul da farsi.
am
Buona segnalazione! Grazie, caro Franco,
am
Caro Professore,
il sito, dopo alcuni giorni di black-out, si è oggi nuovamente materializzato!
Probabilmente è stata la difficoltà nella digestione dei miei due post scomparsi, che ho visto riguritati con data 9 e 10 novembre.
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Franco,
questa è la prima volta da due giorni che riesco a connettermi, ma non penso sia colpa dei suoi commenti! 😉
am
Caro Franco e Cari ADAM,
il provider che ospita il nostro blog è stato vittima di un attacco DDoS talmente potente che, dopo vari tentativi, è stato deciso di migrare il server dedicato su altro apparato, con modifica del DNS e conseguente ulteriore ritardo affinché il servizio fosse del tutto ripristinato.
Tutti gli articoli e i post pubblicati prima dell’attacco sono nuovamente presenti nelle rispettive pagine.
Saluti
***************
Per chi fosse interessato all’aspetto tecnico, un attacco DDoS (Distributed Denial-of-Service) è una variante di un attacco DoS (Denial-of-Service) che impiega un vastissimo numero di computer infetti per sovraccaricare il bersaglio con traffico fasullo. Per raggiungere le dimensioni necessarie, gli attacchi DDoS vengono spesso eseguiti da botnet (una Botnet non è un insieme di Zombie, ovvero PC connessi alla rete, infetti da un trojan) in grado di cooptare milioni di computer infetti affinché partecipino involontariamente all’attacco, anche nel caso non siano il bersaglio dell’attacco stesso. L’autore degli attacchi sfrutta l’ingente numero di computer infetti per inondare l’obiettivo remoto con traffico e causare un attacco DoS.
Presidente Martino
Sul Corriere della Sera di oggi Gianantonio Stella si accanisce contro ogni possibile ipotesi di aumentare l’uso del contante sopra i mille euro.
Favorisce gli evasori (Sic) e per dare peso e sostanza a questa fesseria espone nientepopodimenoche’ un prestigiosissimo studio di don Ciotti!!!
Nel frattempo delinquenti ed evasori continueranno, nonostante don Ciotti, a fare ciò che gli pare mentre il resto degli onesti cittadini si ritroverà con un altro pezzo di libertà in meno!
Saluti, Matteo Napoletano
Mi ricorda un mitico confronto fra il Professore e un don Gallo ai limiti del ricovero in manicomio.
Troppo buono, caro TD!
am
Caro Matteo,
i nemici delle nostre libertà non si concedono pause. Quest’idiozia di limitare l’uso del contante è tipica della mentalità totalitaria, ma non vale la pena prenderla sul serio. Li lasci blaterare, non sanno fare altro!
am
http://www.rischiocalcolato.it/blogosfera/camusso-la-questione-pensione-si-risolve-con-una-bella-patrimoniale-124739.html
Ennesimo appello per un intervento di Moles con il suo Rivolta Italia Ma Non Troppo Violentemente, sperando che esca dal bagno in cui si è chiuso mesi fa in compagnia di giornaletto licenziosi.
Presidente Martino
Non condivido l’opinione pessimista di chi fra noi sostiene che la manifestazione di Bologna vada vista nell’ottica sfascista del bicchiere mezzo vuoto, viceversa penso che il bicchiere sia mezzo pieno e come diceva un mio vecchio zio: piuttosto che niente, meglio piuttosto!
Osservando in questi giorni le primarie del GOP provo un sentimento di grande invidia nei confronti degli americani, auspicando di poter scegliere anche noi un nuovo leader che possa guidarci nelle prossime future battaglie di libertà che ci attendono.
A tal proposito desidererei conoscere la sua opinione sui candidati Repubblicani.
Per il sottoscritto le preferenze vanno a Ted Cruz e soprattutto al senatore Rand Paul.
Saluti Matteo Napoletano
Ho l’impressione che la manifestazione di Bologna non sia piaciuta ai liberali al profumo di violetta, tipo Moles, che magari saranno anche buoni liberali, ma ignorano o si rifiutano di vedere come si costruisce una società liberale.
Saluti
Caro Matteo,
gli ottimisti fanno la storia, i pessimisti la subiscono. E’ meglio, quindi, vedere il bicchiere mezzo pieno. L’espressione “piuttosto che niente è meglio piuttosto” era molto cara al mio povero fratello. Quanto ai candidati del GOP, dovrei chiedere a mia moglie, che segue le vicende del suo Paese con continuità, perché io non ne so molto. Includerei fra i nomi da tenere d’occhio anche Marco Rubio e Jeb Bush, entrambi promettenti.
am
Complimenti Professore: stamani una mia parente mi ha telefonata disperata. Era andata a fare il cambio di residenza e le hanno chiesto i dati catastali. Una mattinata persa, senza contare che adesso si dovrà sobbarcare di altre file er ore perse al catasto.
Devo rammentarLe -e mi duole farlo- che questa legge proviene da persone a Lei vicine e che sembrano avere la Sua stima, stima che Lei nega a Blondet, che pure si è scagliato come noi liberali contro la spesa pubblica, ed al sindaco di Messina, che pure si à scagliato come noi liberali contro Equitalia.
Non sono le Sue idee ad essere in dubbio, perché sono le nostre. E’ come realizzarle. Non vedo molte persone desiderose di un futuro intorno a Lei. E sinceramente non capisco come Lei distribuisca la Sua stima, visto che sembra goderne anche un certo Mario Monti, che nonostante venga qualificato “liberista” ha perseguito una politica comunista. E non mi dica che dipende dalla Sua grande scienza, perché tutto l’Italia che ragiona ride alle spalle di Mario Monti, divenuto professore e preside con il cinque per cento delle pubblicazioni che sarebbero state necessarie.
Con immutata stima.
Caro TD,
lei mi accusa senza fondamento: non so di chi stia parlando quanto alla storia del catasto. Quanto a MM, se è vero che ho la resposabilità di averlo fatto nominare commissario europeo nel 1994, è anche vero che non ho mai votato il suo governo. Ho, quindi, prova della mia disistima e avversione al suo governo. Forse, non farebbe male a riflettere prima di formulare farneticanti accuse. Non crede?
am
Non conosco il professor Moles; so che non è stato piazzato in una posizione favorevole alle precedenti elezioni. Mi sta diventando sempre più simpatico per la stoica resilienza a fronte di apprezzamenti di chi (per parafrasare un sagace ed espressivo bon mot napoletano) vorrebbe fare le manifestazioni con i di lui piedi e la rivoluzione con il lui sangue.
Moles si è presentato con un’iniziativa chiamata Rivolta Italia, che faceva ritenere di voler intraprendere atti di contestazione dura del sistema comunista vigente. Si è dimostrato non solamente non all’altezza del compito, ma addirittura renitente al combattimento. In ciò non ci sarebbe nulla di male, ma non è serio come comportamento. Ad esempio, io che sto andando verso i 60 anni, quando corteggio una donna non prometto più notti di fuoco, perché so di non essere in grado di mantenere la promessa.
Quanto alla sua insinuazione che io farei parte della schiera del “vai avanti tu che a me viene dal ridere” devo comunicarLe che nel mio piccolo ho liberato una corsia preferenziale dalle autoblu che la infestavano, fermandone qualcuna e facendo passare un brutto quarto d’ora agli utenti.
Saluti
Caro Professore, cari ADAMs,
Sallusti il Giovane scrive qualcosa di interessante:
http://www.lintraprendente.it/2015/11/salvini-porro-e-il-centrodestra-che-vogliamo/
[il sistema ha fagocitato due miei posts nel corso degli ultimi dieci giorni: chissà se li sputerà dopo averli ben masticati…]
Cordialità,
Franco Cattaneo
Ricollego quel che dice Sallusti a quel che diceva l’altro ieri Michele sul fatto che non si devono revocare i super vitalizi ed a quel che diceva il Professore sul fatto di coinvolgere anche persone di diverso orientamento su un progetto liberale.
Il liberalismo nei paesi anglosassoni e anche altrove ha sempre avuto la faccia feroce. L’Inghilterra è diventata liberale con la guerriglia contro Giovanni Senza Terra che hanno prodotto la Magna Charta, con le successive guerre baronali e conseguenti scannamenti in Chiesa eccetera.
Solamente chi è forte e determinato puo’ allearsi con altri e trattare alla pari. Chi striscia per terra non può dettare condizioni: al massimo puo’ implorare pietà. Ecco perché a sinistra auspicano una destra liberale buona e manza. E in questo Moles gli va benissimo.
Saluti
Caro Franco,
grazie per la segnalazione, il giovane Sallusti ha scritto un bel pezzo. Quanto ai suoi post fagocitati dal sistema, non me ne parli: ogni volta che rispodo a un commento devo inserire nome e Email! 😉
am
Abbiamo la memoria corta! Salvini è stato il fondatore della corrente dei Comunisti padani. Peccati di gioventù. Peccato che poi non abbia letto niente di liberale, neanche i sintetici post del professor Martino. Va bene vincere: ma per andare dove? Va (meno) bene tagliare la testa a re Charles, ma non per giocarci a pallone.
Salvini e il fiorentino sembrano prodotti in laboratorio.
Forse anche i liberali hanno bisogno di produrre un essere virtuale telecontrollato.
Per vincere bisogna di materiale pubblicitario. Soprattutto quando più persone perdono il contatto con la realtà.
La materia prima e il passato contano poco per produrre questi figure. Bisogna valutare la compatibilità con il format e capacità di recitazione.
Ben detto, caro Luciano!
am
Caro Professore,
pensa che il (a mio parere) sempre acuto Fabrizio Rondolino
http://www.lintraprendente.it/2015/11/renzi-ringrazia/
possa darle qualche spunto per renderle (e renderci) meno misteriosa ed incomprensibile la politica italiana, in particolare quella di SB che sembra il reggicoda di un populista che copre con constatazioni accettabili da gran parte della popolazione la sua anima statalista e socialisteggiante ed una neofascista (a proposito, quando è comparsa sulla scena politica nazionale sembrava la reincarnazione al femminile di Gollum – le mancava solo di dire, con accento borgataro [ nulla a che vedere con Borgo Val di Taro, capitale del fungo porcino] “il mio tessssoro” – mentre adesso, come si dice a Milano, “si è tirata su”, avendo forse cambiato sarto, parrucchiere ed estetista e, soprattutto, consulente per l’immagine) che comunque mi sembra confinata ad una dimensione che non va molto al di là delle periferie romane?. (Oddio, la frase mi à venuta troppolunga e contorta).
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Professore, cari ADAMs,
il 4 giugno 1945 Sir Winston Churchill tenne il suo primo discorso radiofonico politico da leader del Partito Conservatore da quando, il 10 maggio 1940, era divenuto Presidente del Consiglio, nell’ambito della campagna elettorale che lo avrebbe visto sconfitto e sostituito da Clement Attlee.
Si era già conclusa vittoriosamente la guerra in Europa con la resa incondizionata della Germania ed era ancora in corso la campagna del Pacifico.
Per inciso, è interessante notare come il film originale sovietico nella sua versione completa in bianco e nero (non quello a colori che si trova su YouTube) della Parata della Vittoria condotta dal maresciallo Zhukov il 24 giugno 1945 sulla Piazza Rossa alla presenza di Stalin mostri l’arrivo sulla tribuna degli ospiti dell’Ambasciatore (in tight) dell’Impero del Giappone !!! (Stalin attaccherà il Giappone solo il 9 agosto, in contemporanea con lo sgancio della seconda atomica americana su Nagasaki).
Tornando a Churchill, il suo discorso fu tutto incentrato sui rischi che l’Inghilterra avrebbe corso affidando il governo ai laburisti.
Sono stato colpito, tra le altre, da questa sua frase:
“…there can be no doubt that Socialism is inseparably interwoven with Totalitarianism and the abject worship of the State.” (da”Churchill: the Power of Words” di Martin Gilbert – pg. 360)
Settant’anni fa un grande liberale ha pronunciato parole che andrebbero riproposte ancora oggi al popolo italiano, cresciuto nell'”abietto culto dello Stato”.
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Professore,
non mi piace la Meloni e non sopporto Salvini. Tuttavia, meglio un centro-destra unito di un centro-destra frastagliato. Mai come oggi però, FI deve far prevalere l’anima liberale sulle spinte stataliste di FdI e Lega.
Con stima,
Massimo B.
Dubito che il suo desiderio si trasformi in realtà. per esempio a Bologna si poteva annunciare che FI intende presentare un progetto di legge per emanare una normativa che recepisca quanto proposto da BOERI e cioè si prendono le superpensioni e le si ricalcolano in base ai contributi versati (si chiama criterio contributivo). Poi si continuano a pagare in base a quanto contribuito e magari si chiedono indietro gli arrestrati.
Io cmq sono sempre qui che aspetto qualche iniziativa liberale. E anche che Moles riapra i suoi occhioni di fata.
Non va bene, non è liberale, caro Tenerone, cambiare le regole durante
il gioco e chiedere addirittura indietro gli arretrati, non mi sembra
da Paese migliore a cui tutti noi aspiriamo.
Caro Michele, il Tuo ragionamento andrebbe benissimo se fossimo una democrazia liberale. Ma noi siamo un paese dove non esiste una costituzione (spero che tu non voglia costituzione quella aberrazione legislativa “piu’ bella del mondo”), dove non si tengono elezioni dal 1922 e dove una classe dirigente autoreferenziale ha pensato bene di saccheggiare il paese.
Tu fai il ragionamento legalista della casta, che pero’ consiste in una brutale applicazione del principio “quod principi placuit lex est”.
Quindi, è legittimo riprendersi i soldi rubati esattamente come gli ebrei si sono ripresi, anche se in minimissima parte, gli averi rubati dai nazisti.
Aggiungo che a questa gente sarebbe fortunata se se la cavasse con la semplice restituzione del maltolto. Osservo, infatti, che a re Carlo, ad opera di Cromwell, a Luigi Capeto ed agli altri aristocratici francesi, ad opera dei borghesi d’oltr’alpe nonché ai nazisti ed ai comunisti cileni, non ando’ cosi’ bene.
Cordiali saluti.
Caro Massimo,
credo anch’io che sia così. Tuttavia, mi preoccupa la situazione di quasi sottomissione di SB rispetto agli altri due, nessuno dei quali ha, a mio parere, la stoffa per guidare il centro-destra a una vittoria elettorale. In fin dei conti, tuttavia, lei ha ragione: al peggio non cè fine!
am
Caro Professore,
la sua sensazione è condivisa. Ma solo una ritrovata “vitalità elettorale” di FI potrà consentire a SB di non apparire sottomesso rispetto a Salvini. Serve un recupero di consensi per Forza Italia. Sono sempre del parere che al peggio non esista fine. Non credo che con questo centro-destra che si configura, sarà possibile una rivoluzione liberale. Penso però che sia possibile avere qualche tassa in meno. E la cosa, non mi pare affatto brutta. Non mi rassegno a morire renziano. Non lo voglio. Nel mio piccolo continuo a parlare liberale ovunque, soprattutto coi tanti socialisti che stanno a destra. La speranza di un’illuminazione non deve cessare.
Massimo B.
Sì, sia la Meloni che Salvini, apprezzabili per la loro determinazione
hanno, a mio parere, un difetto: estremizzano, non sembrano
disposti a mediare.
Ma così facendo possono raccogliere intorno a loro, il loro
elettorato, l’elettorato di sempre, senza conquistare nuovi
consensi, soprattutto di quella parte moderata che si è allontanata
dall’area che si era proposta come liberale; ci sarebbe voluta
invece, a mio parere, una personalità che potesse convincere
e coinvolgere, un buon mediatore che potesse abbracciare
tutti, senza far emergere le punte fastidiose estreme che
caratterizzano ogni singolo movimento, ogni singolo partito
alleato. Ma questa personalità non potrebbe essere Berlusconi,
troppo usurato…
E perché non coinvolgere nel progetto anche i cugini fittiani ?
Così com’è, l’alleanza, mi riporta all’armata Brancaleone di
prodiana memoria, dove ciascuno andava per la sua strada
ed ognuno si poneva contro tutti gli altri.
E sappiamo come andò a finire…
Caro Michele,
lei ha ragione: Ronald Reagan riuscì a coinvolgere nel suo progetto anche i democratici, dando vita non a una coalizione eterogenea e divisa ma a un consenso largo su un programma preciso e impegnativo. L’elemento unificante deve essere la chiarezza del programma, ma, per poter sperare di realizzarlo, è necessario usare toni non estremisti, in modo da aggregare molti, anche se disparati, consensi.
am
Lei ha ragione. Ma il non uso di termini estremistici puo’ farlo chi non viene criminalizzato come accade a noi liberali. Qui occorre far passare l’idea forte che chi mette le tasse e’ un ladro. E in Italia di gente che si sta convincendo di tale verità ce n’è ogni giorno di piu’. Poi si procederà ad attrarre la gente con toni morbidi. Si ricordi che solo chi è forte puo’ permettersi la morbidezza.
Egregio Professore, oggi a Bologna i leader del centrodestra erano insieme sul palco. Può essere un nuovo inizio? So di tediarLa ma come al solito mi interessa conoscere la Sua opinione. Un saluto
Caro Michele,
forse si tratta davvero di un nuovo inizio. Ma, forse, potrebbe essere il primo passo dell’uscita di scena di SB. Non so, la politica italiana continua ad essere per me un mistero indecifrabile.
am
Sta di fatto che Salvini è l’unico a parlare di confronto fra produttori (di reddito) e consumatori (di reddito).
Confidiamo in Salvini.
Concordo, senza alcun entusiasmo.
E’ morto Ermes MATTIELLI
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/stato-ha-sulla-coscienza-morte-ermes-mattielli-1191487.html
siccome la cosa è schifosa e la maggioranza di noi si è abbondantemente rotta i coglioni -per usare un’espressione cara la Manzoni- il rivoltoso MOLES pensa di organizzare un qualcosa che somigli ad una manifestazione o è troppo impegnato?
O tempora, o Moles…
Ogni tanto una buona notizia Tito BOERI -meritatamente presidente dell’INPS- ha finalmente detto quel che è ovvio id est che le superpensioni immeritate in quanto sproporzionate ed eccessive rispetto ai contributi versati vanno ridmensionate.
Un applauso per BOERI ed una pernacchia fatta col deretano a DAMIANO, che ha subito sottolineato che lui aveva proposto un contributo di solidarietà per tutti i superpensionati, ovviamente indipendentemente dai contributi versati. CIoe’ il buon DAMIANO quanto meno non ha capito una beneamata ceppa o fa finta di non capire.
Propongo per l’ennesima volta a Moles di organizzare una manifestazione, stavolta sotto la presidenza dell’INPS per appoggiare BOERI, sperando che MOLES non sia troppo impegnato a cucire le lenzuola che porterà in dote.
A proposito di tasse sulla casa …… vi racconto la storia di Rosario e Carmelina.
Rosario è un ragazzo calabrese. Si fidanza con Carmelina e vorrebbero mettere su casa. Non trovando lavoro in loco fa domanda alla FIAT e, siccome è bravo, lo assumono. Rosario e Carmelina partono quindi per Torino dove si ambientano molto bene. Ma a Natale a Pasqua e ad agosto non ci sono santi: prendono il treno e tornano in calabria dai genitori e portano con sé i figli, nati nel frattempo.
Il tempo passa e i genitori di Rosario e Carmelina muoiono. Rosario e Carmelina ereditano le rispettive case dove continuano a tornare a Natale e Pasqua e agosto, in attesa di andare in pensione per ristabilirsi definitivamente nell’amata Calabria. Pensano: “abiteremo nella casa ereditata dai genitori di Rosario, più grande, mentre la casa ereditata dai genitori di Carmelina la terremo “a disposizione” per quando i figli verranno a trovarci a Natale, Pasqua e agosto”.
Ovviamente le case devono essere manutenute. A questo ci pensa il geometra Ciccio che gestisce una piccola impresa di costruzioni con 5/6 operai. E’ un piccolo sacrificio, ma Ciccio ha prezzi competitivi e poi le tasse sugli immobili non sono alte.
Ma poi arriva Monti con la sua IMU e lì succede il disastro. Avere una casa è un costo terrificante. Non ci sono più soldi per la manutenzione. Risultato: Rosario e Carmelina chiamano una ruspa e fanno sfondare il tetto delle loro case, le quali a quel punto diventano un rudere e non pagano più tasse. Rosario e Carmelina non sono i soli a fare ciò in paese. La conseguenza è che il geometra Ciccio, che di queste manutenzioni viveva e viveva abbastanza bene, deve chiudere bottega rimanendo senza lavoro lui e mettendo in mezzo alla strada i suoi 5 operai.
Conclusioni. Famiglie sfasciate. Magioni avite distrutte e tanta disoccupazione.
E noi qui ad aspettare che le rosee manine di Moles lascino l’ombrellino parasole per impugnare la spada. Qualcuno -quelli che detestano Cromwell- ricordi cosa fece Cromwell quando il re aumento’ le tasse e rifletta su come l’Inghilterra divenne liberale.
Saluti
Caro TD,
purtroppo temo che se anche seguissimo l’esempio di Cromwell l’Italia non diverrebbe liberale, bensì ancor più statalista e populista: così viene educata l’italica prole da scuola, chiesa, televisione, giornali e persino dalle famiglie.
Del resto basta pensare che il sindaco di Messina (capoluogo di provincia – ah, già, il putto di Rignano le ha abolite le provincie – da undici giorni senz’acqua) non si chiama Martino ma Accorinti ed è, mi pare, un ortottero pentastellato, ed aveva promesso che a Messina politologi sociologi urbanisti si sarebbero precipitati a frotte, tanto da dover creare appositi parcheggi per i pullman, a vedere, studiare, imitare il miracolo del nuovo Rinascimento messinese da lui germinato. Per ora accorrono solo i mezzi della protezione civile e delle forze armate a portare un po’ d’acqua.
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Cattaneo, il pentastellato fa quel che puo’. Quando salì al potere Monti osservai che l’Italia non aveva bisogno di un professore, ma di un macellaio. E -giova ricordarlo- in tutto il mondo i liberali hanno la faccia feroce e non quella paciosa di Valerio ZANONE.
Caro Franco,
le sarò grato se non menzionerà più su questo blog il primo cittadino (sic) della mia città. Pensi che ha commemorato in comune il 60° anniversario della conferenza di Messina (da cui nacquero i Trattati di Roma), promossa da mio padre, e non mi ha invitato!
am
Caro Professore,
mi è bastato vedere una fotografia dell’ortottero per essere certo che non avrebbe mai potuto nemmeno arrivare ad immaginare quello che la buona educazione e le regole del vivere civile richiedono di fare. Qui anche Cromwell non serve più a nulla!
Cordialità,
Franco Cattaneo
CROMWELL non era Donna Letizia, che da’ consigli di bon ton (fra l’altro era un uomo che vestiva malissimo). Ma e’ stato in ogni caso efficace nel tagliare le teste dei tassatori, in quanto essendo protestante era immune dal “perdonismo cattolico”. Qualcuno lo spieghi alla Orlandi che detesta il “perdonismo cattolico”. perché a suo dire produce condoni. Qualcuno le spieghi dove sarebbe ora la sua testa se non ci fosse il “perdonismo cattolico”.
Caro Franco,
grazie, non riesco a pensare a Messina e a come si è ridotta senza piombare nello sconforto.
am
Caro TD,
rispondo a entrambi i suoi commenti. Quanto alla storia di Rosario e Carmelina, è davvero calzante. L’insensatezza dei balzelli sulle case è clamorosa e la sua storiella la illustra benissimo. Quanto alle “superpensioni”, aspetterei prima di applaudire Boeri. Che esistano privelegi ingiustificati è vero, ma mi ripugna l’idea di attribuire al governo la facoltà di togliere ai pensionati quanto, a suo insindacabile parere, non ha giustificazione. Lei giustamente guarda al confronto fra contributi versati e pensione percepita. Non è affatto detto, però, che il governo di turno sia sensato come lei. Dargli il potere di togliere a chi gli pare è molto perisoloso. Infine, quanto a Giuseppe, che ho visto stamani, “give him a brake”! 😉
am
Un simile provvedimento non potrebbe essere affidato al governo o almeno non totalmente. Richiederebbe in primis una legge costituzionale che, ovviamente, potrebbe avere provvedimenti attuativi ma emanabili su ben precise linee guida, la prima delle quali sarebbe la non rispondenza del percepito al versato. Qualcosa di simile alla legge sui sovraprofitti di regime del regime fascista.
BOERI finora è stato impeccabile. Lo dimostra il confronto con il miserabile comportamente di DAMIANO, che ha colto la palla al balzo meglio dei castratori di canguri ed ha chiesto di tassare le pensioni alte, altamente sbattendosene del sinallagma fra contributi e prestazioni.
Quanto al buon Moles, nulla in contrario a concedergli un altro break, ma a Roma dimo “fatte n’artro sonno”.
Caro TD,
l’unica soluzione ai problemi del nostro sistema pensionistico, che marcia verso il disastro e l’insolvibilità, sarebbe il passaggio dal sistema a ripartizione (l’attuale) a quello a capitalizzazione. In quest’ultimo, i versamenti fatti dal lavoratore vengono impiegati e forniscono i mezzi per fornirgli la pensione, quando avrà concluso la sua vita lavorativa. E’ quanto ha fatto il mio amico José Pinera in Cile, con risultati strepitosi. Grazie a quella riforma, il Cile si è dotato di un mercato di capitali funzionante, ha visto accrescersi il flusso del risparmio ed è stato per anni il paese latino-americano con il più alto tasso di sviluppo e la più bassa disoccupazione. Le pensioni non sono erogate dallo Stato ma da fondi di pensione privati, in concorrenza fra loro, scelti dall’interessato. Pensare che il nostro sistema pensionistico possa essere salvato grazie a demagogici ed arbitrari taglli alle pensioni alte non è soltanto impossibile, è anche tremedamente stupido. Chiaro? 😉
am
Eh sì caro Professore, il sistema cileno è la soluzione ottimale! Tempo addietro mi sembra di ricordare che ci disse che sarebbe stato di difficile realizzazione da noi, potrebbe spiegare meglio quelle perplessità? Anche quello svizzero non è male (è quasi tutto a capitalizzazione) e sarebbe forse di più facile realizzazione per noi, che ne pensa?
Grazie,
Parrini
Caro Alberto,
il nostro problema è la demografia: la popolazione invecchia, la durata della vita si allunga e i giovani occupati sono sempre meno in rapporto al totale. In Cile la demografia, al tempo della riforma Pinera, era favorevole: la percentuale di giovani sul totale era molto alta e questo rese il passaggio molto semplice. Non conosco il sistema svizzero ma, da impenitente elvetofilo, sono certo che sia ottimo.
am
BOERI non ha proposto un taglio alle pensioni alte -quello lo ha proposto DAMIANO, come da me chiaramente esposto- ma di riparametrale le pensioni ai contributi versati partendo dal passato.
E’ quello che ha fatto il suo amico cileno, ma con effetti retroattivi.
Caro Professore, cari ADAMs,
premesso che non mi sono mai interessato all’Expo, di cui non mi importava nulla, devo però ammettere che anche in questa occasione i comunisti si sono rivelati granitici nel non capire nulla e nel mentire come da loro DNA:
http://www.lintraprendente.it/2015/11/quando-pisapia-diceva-no-a-expo/
Tra l’altro esprimono i loro fumosi simulacri di idee ricorrendo ad una congerie di termini che mi danno l’orticaria (Goebbels avrebbe detto che al sentirli pronunciare la mano corre alla pistola): ecologico, sostenibile, biodinamico, biologico (per inciso, quando mi propongono un cibo biologico rispondo invariabilmente “mangiatelo tu”), riqualificazione, fruizione, spazi pubblici, mobilità, equo e solidale….
Non so cosa voi ne pensiate.
Cordialità,
Franco Cattaneo
Lei ha dimenticato la RIAPPROPRIAZIONE LUDICA E SOCIALIZZANTE DEL PROPRIO CORPO, l’istituto forse piu’ importante.
Caro Franco,
il ricorso a parole strane e i concetti fumosi sono l’indicazione più affidabile di una testa vuota! 😉
am
Buongiorno a tutti,
Riporto alcuni estratti dell’articolo: http://www.ilgiornale.it/news/politica/flat-tax-berlusconi-contro-renzi-coi-soldi-spesi-poteva-farn-1189789.html
Il presidente Berlusconi dice:”Con i soldi che ha speso Renzi in un anno e mezzo, avrebbe fatto la flat tax già tre volte – spiega il presidente di Forza Italia – per la gente potrebbe essere anche l’unico punto del programma, ci voterebbe solo per questo. L’unica strada che ci è davvero rimasta per ripartire”.
E si parla di un programma di centrodestra (Salvini,Berlusconi, Meloni) con “…La flat tax è fissata al 22 per cento, mentre sarebbero esenti i redditi fino a 12mila euro. Via Irap e imposte di successione. Chiusura di Equitalia. Uso del contante consentito fino a 8.000 euro. E poi una moneta nazionale aggiuntiva all’euro il cui valore verrebbe determinato dal mercato. Pensione minima a 1.000 euro su tredici mensilità e introduzione di una pensione per le mamme.”
Poi si parla anche di fare 40000 case per i nomadi…mah…dove invece l’unica soluzione è quella svizzera: se sei nomade non sei stanziale, non ci sono campi e puoi rimanere 15 giorni in una piazzola, se vuoi essere stanziale ti accodi a tutti alla ricerca di lavoro e abitazione.
Ma soprattutto…è mai possibile che non si parli mai di come abbattare questo Stato ladro, di come ridurre il suo perimetro e riformare la spesa pubblica?
Bisogna parlare non di tagli (che tanto sono sempre fasulli) ma di cosa lo Stato deve fare e cosa NO e riformare di conseguenza e dire da dove si prendono i soldi per fare la sacrosanta flat-tax!
Forza Professore siamo tutti con Lei! W la Libertà e /\/\ lo Stato ladro!
Saluti
Parrini
P.s.
Aggiornamenti su Rivolta Italia?
E’ sempre affidata alle rosee e tenere manine di moles avvesse ad impugnare l’ombrellino parasole piu che la spada
Caro Alberto,
grazie per questo commento. Non ho più voglia di illudermi: di chiacchiere senza conseguenze ne ho già sentite troppe.
am
Caro Alberto P. ,
evito di leggere Il Giornale (salvo solo Porro e Ostellino) proprio per non guastarmi il fegato con articoli come questo. La credibilità di Berlusconi è nulla da tempo. Se lo lasci dire da uno che ci ha creduto e si è speso dal ’94 e per alcuni anni a seguire.
http://www.selpressmm.com/sole/esr_visualizza.asp?chkIm=24
Tassazione di esproprio sulla casa. Ci è voluto lo tsunami di Monti, quattro anni, un laborioso ripensamento, ma alla fine Luca Ricolfi ci è arrivato. Professor Martino, ogni tanto una lampadina si accende…
Grazie, caro Luciano. Purtroppo, non sono riuscito ad aprire il link! Ricolfi è bravo e spesso vede giusto.
am
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-11-01/prima-casa-quasi-atto-dovuto–abolire-tassa-114835.shtml?uuid=ACzyITRB
Mi scusi, Professore; forse questo link funziona. Un saluto. Luciano
Segnalo articolo di Gerardo Coco sui nuovi interessi negartivi sui BTP, debito pubblico e risparmio:
http://www.rischiocalcolato.it/blogosfera/saremo-bolliti-come-le-rane-e-litalia-emette-certificati-di-confisca-123996.html
Caro Cacciari,
l’espansione monetaria enorme ha sì portato i tassi sotto zero, ma a mio parere pone le basi per un’inflazione nei prossimi anni. Si metta l’animo in pace: non impareranno mai!
am
Buongiorno a tutti gli ADAM e buongiorno a Lei caro Professore,
Ho visto ieri sera la puntata speciale di Virus sui 30 anni dalla crisi di Sigonella (Achille Lauro, Abdul Abbas etc), devo dire molto interessante. Ovviamente siccome il reportage era stato organizzato dalla Fondazione Craxi…beh il pendolo della bilancia era a favore di Craxi, della Sua strategia e contatto col mondo Arabo e della Sua capacità di dire NO ad alcune richieste dell’America di Reagan (che emozione rivederlo in video).
Volevo sapere caro Professore il Suo giudizio sulla quella vicenda. Non credo sia tutto da buttare ed credo giusto qualche volta affermare la propria autonomia decisionale (se motivata e non per puntiglio), ma credo che Abbas andasse consegnato senza se e senza ma e non fatto fuggire di nascosto.
D’altro canto mi ha fatto ribrezzo rivedere in video il volto di quel terrorista assassino di Arafat (premiato addirittura con il Premio Nobel per la Pace…d’altronde è stato dato anche ad Al Gore e ad Obama…) ma mi sono subito rinfrancato ricordandomi che per fortuna è morto da qualche anno ormai.
Saluti a tutti,
Parrini
Caro Alberto,
Craxi, rifiutandosi di aderire alla richiesta americana, dimostrò di avere spina dorsale. Nella sostanza, però, credo che gli USA avessero ragione, il terrorista andava consegnato e, quanto ad avere buoni rapporti con Arafat, non ne vidi allora e non ne vedo ora la necessità.
am
http://www.ilgiornale.it/news/politica/dubbio-1188535.html
Ostellino e la peste del dirigismo. Il problema italiano è culturale, e la soluzione non può venire dalla scuola statalista. Come se ne esce?
Caro Luciano,
Ostellino ha ragione: ci stanno espropriando di tutte le libertà, grandi e piccole. Il vero dramma è che la maggior parte delle persone è convinta che sia giusto! Stiamo andando oltre la schiavitù descritta da Orwell in 1984. Come osservava Massimo Bordin su il Foglio, fra un pò vieteranno di mangiare un hot dog in auto se a bordo c’è una donna incinta o un bambino! 😉
am
Che fa Rivolta Italia, affidata alle rosee manine di Moles?
Caro Professore,
una notizia sulla sua città, città di cui si parla sempre troppo poco, mentre del putto di Rignano si parla troppo (e quel troppo non riguarda però le sue miserie, bensì un mondo fiabesco ahimè esistente solo nella servile fantasia dei gazzettari):
http://www.lintraprendente.it/2015/10/renzi-corri-a-messina/
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Franco,
l’acquedotto di Messina venne fatto costruire da mio nonno, sindaco di Messina, prima del terremoto del 1908. La manutenzione da allora è stata fatta a pezzi e bocconi e, secondo quanto si diceva anni addietro, oltre l’80% dell’acqua si perde prima di raggiungere le case. La privatizzazione della rete idrica farebbe risparmiare soldi ai contribuenti e fornirebbe l’acqua senza interruzioni. Invece, la carenza idrica è endemica a Messina: una vera iattura. Purtroppo non è la sola della mia sfortunata città, né necessariamente la più grave.
am
Caro Professore,
ricorderà che i cattocomunisti qualche anno fa, raccontando una delle loro solite frottole politicamente corrette (quando un comunista ti dice buon giorno la mattina ha già mentito tre volte), fecero credere al popolo beota che accorre in massa al richiamo dei muezzin della cellula che i biechi capitalisti delle destre volevano privatizzare l’acqua per rivenderla a peso d’oro, facendo morire di sete il proletariato (inesistente) lavoratore e fecero fallire con un referendum la riforma delle reti di distribuzione idrica.
Anche qui però vedo una grave responsabilità di SB e del suo governo che nulla fece per informare correttamente la popolazione sul reale oggetto della privatizzazione, che avrebbe portato solo benefici, specie al sud, dove le reti idriche sono un colabrodo per di più gestite da mafie di varia natura.
Ma purtroppo SB ci ha abituato a provvedimenti lasciati morire per ignavia e paura, come ad esempio quello relativo al sito nazionale di stoccaggio dei rifiuti radioattivi.
Cordialità,
Franco Cattaneo
Completamente d’accordo caro Cattaneo.
Il PdL fece morire sia il referendum sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali, sia il sito nazionale di stocaggio e soprattutto il nucleare dopo Fukushima. Invece di battersi e spiegare al popolo bue le ragioni di tutte le scelte…ci si rifugiò in un ignavia pazzesca, invitando magari ad andare al mare…quando dall’altra parte montava sempre più forte e organizzata la protesta!
Vergognoso comportamento!
Saluti
Parrini
Caro Franco,
lei ha certamente ragione, ma la prego di non mettere sale sulle mie ferite! 😉
am
Caro Franco,
avevo già risposto a questo suo commento, ma la risposta è scomparsa! Forse è ststa “moderata”. Lei ha pienamente ragione, ma la prego di non ricordarmi più le inadempienze di SB e delle sue maggioranze di governo. Ho già ampiamente dato!
am
Torno a parlare del canone RAI.
Moles intende prendere qualche iniziativa concreta o si limiterà a qualche critica in privato, passeggiando intorno al laghetto di villa borghese, riparandosi dal sole con l’ombrellino di seta saldamente tenuto dalle manine coperte da bianchi guantini di filo?
In caso sia così chi è disposto a scendere in piazza organizzandoci qui?
La Rai dovrebbe trasmettere i propri programmi criptati. Chi li vuole vedere si abbona e li vede. Come accade con le altre emittenti a pagamento. E nessun intervento da parte dello Stato. E abolizione della Commistione di vigilanza.
Giusto. Ma non lo deve dire a me. Dobbiamo andare a urlarlo in piazza
Condivido pienamente la tua considerazione.
Solo così non ci sarebbe più la tanto contestata evasione dell’abbonamento e
soprattutto la RAI sarebbe ben stimolata, pur di mantenere i propri abbonati,
a produrre una programmazione più adeguata e competitiva.
Io non voglio che funzioni. Voglio che sparisca. Nessun pezzo di merda deve permettersi di dirmi cosa devo vedere in TV. Se poi alcuni desiderano che esista un carrozzone statale, mi puo’ anche stare bene basta che venga stabilito che io non c’entro e non pago niente. Chi la vuole vada dal notaio e firmi una fidejussione per ogni debito della RAI
Saluti
Ben detto caro TD! Nessun problema a scendere in piazza!
Che la RAI abbia il suo corso, se vive vive, se muore muore, ma anche io non ci voglio avere niente a che fare!
Già siamo pienamente sudditi di uno Stato ladro e usurpatore, in più ora ci forza pure a pagare la Rai (ricordo che gli erogatori di servizi elettrici saranno obbligati a fare da delatori!)! Il prossimo step cosa è? Frustate?
Mia mamma ha un altro cognome e di sicuro non è RAI!
Saluti,
Parrini
P.s.
Giusto per ricalcare l’inesistenza di FI…ma possibile che su di un tema del genere, non si senta volare una mosca?
Bisognava subito andare in piazza a protestare, organizzare manifestazioni, chiedere firme per referendum…invece NIENTE!!
Ce lo vede ABBRUZZESE che guida una manifestazione antiRAI???
Per carità caro TD!!
Saluti
Parrini
Caro Alberto e caro TD,
sono d’accordo con voi per una ragione espressa mirabilmente da Thomas Jefferson: “Costringere qualcuno a finanziare opinioni che non condivide è immorale e tirannico”. Vale per la RAI e vale anche per i finanziamenti all’editoria. Ma la schiavitù trova le porte spalancate quando le vittime subiscono senza nemmeno protestare!
am
FRANCESCHINI si è scagliato contro l’innalzamento del contante a 3000 euro.
Franceschini chi?? Non ricordate? Non ricordate che Monti tento’ di eliminare meta’ delle province, enti inutilissimi che avrebbero dovuto essere eliminati tutti, in quanto servivano solo a dare uno stipendio a galoppini di partiti, mignotte di politici e raccomandati vari???
Ebbene Franceschini intervenne per salvare la provincia di Ferrara.
Ecco svelato a cosa servono le tasse, con buona pace di quelli che “LE TASSE SERVONO A FORNIRE SERVIZI AI CITTADINI”
Ed ecco una bella foto di chi sono i politici che “LOTTANO CONTRO L’EVASIONE FISCALE”
Caro TD,
buono ma che ingen roso lo sfottò ai danni di Giuseppe, ottimo quello su Dario Franceschini,
am
Crudele si’, ma non ingeneroso. Si decide Giuseppe a fare qualcosa?
E poi …. Moles è in grado di rispondere da solo o intende sempre ripararsi sotto la gonna della mamma?
Sento, in televisione, difendere da parte del ministro Zanetti di Scelta Civica,
a spada tratta, la disposizione sul contante con il limite a 3000 €.
Ma non erano stati loro precedentemente, con il loro amato leader
Mario Monti, ad abbassare tale limite, ritenendolo necessario, agli
scandalosi 1000€ ?
Ad ogni cambiar di vento cambiano idea ?
Capiscono che la soglia del contante bassa deprime l’economia (molti vanno a spendere all’estero) e se tutto va a rotoli chi le paga le tasse? Certamente la cosa è inquietante. Già qualche anno fa Befera espresse preoccupazione per lo stato dell’economia italiana e già allora venne osservato che se il parassita sipreoccupa della sorte dell’animale cui succhia il sangue allora vuole dire che la situazione è veramente grave.
So di dare un dispiacere al Professore, che non ama molto Blondet, ma penso anche che voi tutti abbiate diritti di essere informati e conoscere quel che viene taciuto dalla stampa sussidiata, a partire dalla RAI di cui dovremo pagare il canone in bolletta e, al di la’ di qualche flebile protesta, nessun Moles si decide ad organizzare una qualche manifestazione.
http://www.rischiocalcolato.it/2015/10/ankara-riconosce-lo-stato-islamico-e-merkel-la-fa-entrare-nella-ue.html
Caro TD,
mi spiace tornare sull’argomento Maurizio Blondet, un catto-(forse anche un po’nazi)-islamico le cui idee mi fanno ribrezzo. Le darò un saggio di quanto scrive questo dietrologo antioccidentale pronto a vedere complotti americanplutogiudaicomassonici contro i suoi amati iraniani dovunque:
“Pochi sanno che cosa è lo SWIFT…in teoria, è una “camere di compensazione” mondiale… Di fatto, è il più occulto e insindacabile centro del potere finanziario americano-globalista, il bastone di ricatto su cui si basa l’egemonia del dollaro, il mezzo più potente di spionaggio economico e politico (a danno specialmente di noi europei) e il mezzo più temibile con cui la finanza globale stronca le gambe agli Stati che non obbediscono.
La banca centrale dell’Iran ad esempio, per volontà giudaica, è stata esclusa dalla rete SWIFT per ritorsione contro il preteso programma nucleare. Ciò significa che l’Iran non può più vendere in dollari il suo greggio, che le sue carte di credito non valgono all’estero, e che nessuna transazione finanziaria internazionale può essere condotta da Teheran se non in contanti e in clandestinità, in forme illegali secondo l’ordine internazionale”
Mi dica se uno che scrive “volontà giudaica” e “preteso programma nucleare” iraniano possa essere citato come fonte di notizie su un sito liberale.
Senza alcuna acrimonia, anzi con simpatia, nei suoi confronti,
Cordialità,
Franco Cattaneo
E’ falso quel che viene riferito in quel l’articolo?
Caro Franco e caro TD,
pregherei TD di risparmiarmi citazioni di questo autore. Detesto i teorici delle cospirazioni in genere e quelli del tipo dell’autore in questione in modo particolare. Come sapete, sono filoamericano, anche se sempre disposto a dirne peste e corna quando se lo meritano, e filoisraeliano. Infine se c’è un governo che mi dà l’orticaria da decenni questo è quello degli aytollah. Quindi, grazie a Franco e, per piacere TD, trovi altri modi per irritarmi, Grazie,
am
Caro Professore, cari ADAMs,
ho avuto una illuminazione!!!
Ve ne voglio metter a parte.
Fivizzano: come direbbe una Guida del Touring Club Italiano della prima metà dello scorso secolo “amena cittadina di 8’250 abitanti posta a 326 m s.l.m. in soleggiata posizione sulle propaggini dell’Appennino Tosco-Emiliano degradanti verso il golfo della Spezia, sulla ss 63 che, attraverso il Passo del Cerreto, congiunge La Spezia con Reggio Emilia”.
Il dott. Targioni-Tozzetti nell’anno 1777 così la descriveva in “Relazioni d’alcuni viaggi fatti in diverse parti della Toscana”: “Siccome il clima salubre, e l’aria purgata e sottile del luogo influisce sulla buona costituzione dei nervi, e sulla vivacità delle funzioni mentali, così Fivizzano ha sempre prodotto persone di ingegno elevato”.
Ebbene, ha Fivizzano è nato Giancarlo Cimoli che, a conferma del fatto che colà si producono “persone di ingegno elevato” è riuscito, dopo aver lasciato le Ferrovie dello Stato con un deficit spaventoso, a lasciare anche Alitalia in stato comatoso, ma facendosi pagare da entrambe le società liquidazioni sardanapalesche.
Ma la piccola cittadina non si è fermata qui nella produzione di persone di ingegno elevato: ha regalato al mondo niente di meno che Sandro Bondi e Denis Verdini!!!
Di quale provincia fa parte la benemerita, ancorchè minuscola, cittadina? Della provincia di Massa Carrara!
E qui mi si è rivelato un intero mondo di conoscenza. Ho finalmente compreso perché il partito che Silvio Berlusconi, e tanti sognatori con lui, avevano vagheggiato come “liberale di massa” si sia, alla prova dei fatti, come, con chiara percezione, afferma il nostro mentore, rivelato un partito “socialista di carrara”.
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Franco,
fossi ministro della Difesa darei ordine all’Aeronautica militare di bombardare la salubre cittadina! 😉
am
Ci sarebbe anche rimini dove è nato Moretti AD Ferrovie e ora Finmeccanica che fa il compleanno il 29 ottobre
Presidente Martino
Lo Spirito del 94 non appena sembra essere destinato a spegnersi definitivamente ecco che ritorna sd ardere impetuoso.
“Tre più e tre meno” è lo slogan del piano messo a punto dal Cavaliere. Meno tasse, meno Stato, meno Europa; più sicurezza, più garanzia e più aiuti a chi ha bisogno. Via la tassa sulla casa, via l’imposta di successione, approvazione della flat tax che permetterà i contribuenti di iniziare a pagare le tasse oltre un certo reddito. E ancora: via l’Irap (“la tassa più odiosa”) e riduzione della pressione fiscale sotto il 40%. Un programma marcatamente liberale, insomma, che garantisca maggiore benessere a tutti gli italiani. Accanto ai più, sarà dispiegata un lista di meno. Meno stato, ovvero ridurre la spesa pubblica e riformare la burocrazia togliendo le autorizzazioni per tutte le licenze. Chiudere Equitalia, aumentare il limite di utilizzo del contante da mille a 8mila euro ed infine vincolo del mandato per tutti gli eletti.
“Bandiera di combattimento!!!!!!”
Saluti Matteo Napoletano
PS Ieri sera ho avuto modo di parlare con l’On Brunetta e gli ho fatto i complimenti per la bella iniziativa a favore dei nostri Maro’, anche gli orologi guasti segnano l’ora esatta per ben due volte nelle 24 ore……….
Caro Matteo,
mi auguro che siano rose e che, quindi, fioriscano. Ammiro il suo entusiasmo e ne sono un pò geloso. Grazie per avermi regalato un goccio di ottimismo.
am
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum…
L’altro ieri all’assemblea degli amministratori azzurri a Roma,
il nostro Silvio Berlusconi ha detto : – Brunetta è il migliore
economista che abbia conosciuto, sarà un ottimo Ministro
dell’Economia…
Brunetta, colui che non ha mai perso l’occasione per dichiarare
di essere un socialista…
Ma…ma… allora sei duro…! Allora sei ” de coccio “, come dicono
a Roma.
Che rivoluzione liberale possiamo fare se imbarchiamo
i socialisti che mai hanno rinnegato il loro credo politico…
Si ripeterebbe la storiella di Tremonti.
A voi un ulteriore giudizio.
Lei ha dimenticato la legge per conferire lo status di pubblico ufficiale agli autisti di autoblu, in primis quelli di Abbruzzese (che erano due x due autoblu) e della Polverini (noto per le sue scorribande in zone pedonali). Forse sarebbe meglio parlare di spirito del 17: colpo di stato (c.d. rivoluzione) di ottobre.
Caro Professore,
guardi che luminari insegnano Politica economica nelle università italiane.
http://www.lintraprendente.it/2015/10/torino-enjoy-communism/
Diffondono il loro pensiero anche al di fuori delle aule, in dotti simposi finanziati da una società partecipata dal comune di Alessandria (pagati, cioè, da noi).
Poi ci lamentiamo che l’Italia, grazie ai cattocomunisti, sta andando a trans (mica ha gusti così plebei da andare a donnine).
L’università, e la scuola in genere, è sempre un passo avanti.
Cordialità,
Franco Cattaneo
Oddio, Spinetta Marengo è a 100 km da Torino, ma sempre Piemonte.
Caro Franco,
la realtà supera spesso l’immaginazione più sbrigliata. La ragione per cui amo l’analisi economica è che, conoscendola, ci si rende conto di quanto siano male informati quelli che si spacciano per economisti. L’ho amata da prima di conoscere mia moglie, dal 1963, quando il futuro, secondo i cattocomunisti era l'”apertura a sinistra”! I giovani del MSI, in risposta a un manifesto delle donne del PCI, “Le donne comuniste sono per l’apertura a sinistra”, risposero con un altro: “Lasciatela dov’è, che sta bene”! 😉
am
Caro Professore,
confido che i nostri salumieri mussulmani non lascino che siano vani i luminosi esempi forniti dai loro compagni di merende, il putto di Rignano e il Marino, e, approfittando del fatto di trovarsi in zona, soprattutto tenuto conto che P.P. [Pantaloon pays], come è loro costume, non tralascino di gustare il Pollo alla Marengo.
La leggenda vuole che sia stato creato in emergenza da Dunand, cuoco di Napoleone, la sera della battaglia di Marengo (14 giugno 1800), con ingredienti rimediati sul posto, dato che i carriaggi si erano persi nella confusione.
Ne traggo la ricetta da “ Guida alla Grande Cucina [La Guide Culinaire]” di Auguste Escoffier, per attenermi a un classico.
Pollo sauté Marengo
Cuocere sauté il pollo nell’olio. Scolare l’olio; deglassare il tegame con un decilitro e mezzo di vino bianco; ridurre della metà.
Aggiungere 2 pomodori pelati, spremuti e macinati; un cucchiaio e mezzo di passato di pomodoro; una punta d’aglio schiacciato; 10 piccoli champignon cotti; 10 lamelle di tartufo e un decilitro e mezzo di sugo di vitello legato. Completare la cottura.
Sistemare il pollo nel piatto di servizio; coprirlo con salsa e guarnizione; contornarlo con: 4 crostini a forma di cuore fritti nel burro; 4 gamberi di fiume cotti nel court-bouillon; 4 piccole uova fritte; cospargere la superficie con un pizzico di prezzemolo macinato.
Data la stagione in cui fu combattuta la battaglia credo che i tartufi in questione fossero quelli, poco pregiati, della varietà Tuber aestivum, ma data la vicinanza ad Alba e la stagione penso che i nostri non tralasceranno di chiedere allo chef quelli, ben più consoni al loro rango, della varietà Tuber magnatum. Maggiori difficoltà incontreranno con i gamberi di fiume: me ne procurava di ottimi a Mosca un amico pescatore; una consegna via aerea non sarebbe chiedere troppo.
Per il vino da quelle parti non ci sono problemi: sconsiglierei risolutamente (solo per ragioni ideologiche) il Dolcetto di Dogliani Luigi Einaudi, ma ripiegherei su un Dolcetto di Ovada.
Cordialità e… buon appetito,
Franco Cattaneo
I polli siamo noi. Cucinato napoleonicamente anche il contrattualismo; ma la ricetta è di Rignano.
http://www.selpressmm.com/sole/esr_visualizza.asp?chkIm=37
Caro Franco,
la lettura de “La Guide Culinaire” del grande Auguste era la mia preferita prima di pranzo quando eravamo due giovani sposi. Ho un’amica di Asti che, con la sua grande generosità, ogni anno ci regala un pò di tartufi, in genere accompagnando il dono con una mezza dozzina di bottiglie di Barolo o Barbaresco. La nostra casa odora di tartufo per molti giorni e mia moglie è ormai una quasi esperta nel preparare piatti della cucina piemontese che usano il tartufo. Questo suo commento mi ha fatto venire fame! 😉
am
P.S. Quanto alla cucina russa, in occasione di una visita per incontrare Sergei Ivanov, prima di andare a Mosca, ci fermammo a S. Pietroburgo ospiti del ministero della Difesa russo. Per prima colazione portavano anche caviale di salmone: era un modo eccezionale di cominciare la giornata!
Beccatevi sto link dove si parla della situazione di dissesto del comune di Alessandria
http://www.giornalettismo.com/archives/1402273/piazzapulita-tra-sogno-e-realta-con-giovanni-favia/
ma quando serve i soldi si trovano
Video postato da Giacomo Zucco in facebook. Ho preso il link diretto in youtube
:https://www.youtube.com/watch?v=3YTe5YNHBQA
http://www.selpress.com/gdfsuez/esr_visualizza.asp?chkIm=99
Lottieri. Difendere il contante è difendere la libertà.
Ottimo! Grazie,
am
Presidente Martino
Ho sempre avuto la sensazione che siano stati i comunisti italiani ad ideare, programmare ed attuare una colossale campagna diffamatoria internazionale ai danni del primo Governo Berlusconi.
Una montagna di fango(eufemismo) , bugie, calunnie, menzogne che hanno danneggiato enormemente l’Italia e che sfociarono con l’assurdo “avviso di garanzia” anticipato dal Corriere e consegnato a Napoli al Presidente Berlusconi durante il G7!!!!
Ricordo in quel periodo che un amico Ceko mi chiese allarmato se fosse stato vero che Berlusconi avesse avuto idea di costruire alcuni campi di concentramento in Italia….
I comunisti non si sono mai fatti scrupoli di danneggiare la Patria e gli italiani pur di abbattere il nemico del popolo Berlusconi, e questo lo si è visto anche durante il Colpo di Stato del 2011 che ha distrutto la nostra economia.
Saluti Matteo Napoletano
Parole sante, caro Matteo
am
Caro Professore, cari ADAMs,
mi pare doveroso segnalare che oggi la baronessa Margaret Thatcher avrebbe compiuto 90 anni! Quanto ci manca!
http://www.lintraprendente.it/2015/10/auguri-maggie-ci-manchi/
Per consolarci pensiamo che un’altra grande donna, anch’essa inglese, Sua Maestà la Regina Elisabetta II, ha escluso dal Privy Council Jeremy il Rosso Corbyn, cui quindi sarà negato il titolo di “right honourable”. Era reo di aver disertato, accampando – pensate un po’ – “precedenti impegni” la cerimonia ufficiale di nomina (spettantegli ex officio) per evitare, il fellone, l’inchino alla Regina.
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Franco,
ieri Sky ha mandato in un onda un programma su T è un fotografo, che la immortalò in una foto fantastica. Sì ci manca, è molto.
am
Situazione seria e conseguenze devastanti. Un Lottieri preoccupato; e anche il MDC lo sarà.
http://www.ilgiornale.it/news/se-i-guerriglieri-entrano-vaticano-1180946.html
Ottima segnalazione!
am
Caro Professore,
mi permetta di far precedere ciò su cui Le sarò grato di un parere da due premesse.
Come ebbi modo di dirle un paio d’anni fa, ho vissuto per ragioni di lavoro una ventina di anni a Mosca, da Brezhnev al primo Putin, ed ho sposato una russa. Poiché la mia anziana suocera, che attualmente vive con noi, guarda la TV russa per una buona parte della giornata capita anche a me di vedere ogni tanto i programmi (specie il telegiornale) russi. Per inciso, le garantisco che Putin, ma anche Medved’ev, compaiono in TV quasi più di quanto il putto di Rignano o don Ciccio Peron compaiano sulle nostre TV. Credo quindi di sapere di cose russe un tantino più della media degli italiani.
Seconda premessa. Smisi di leggere il Corriere della Sera, che, come in ogni famiglia milanese, non mancava mai in casa e che leggevo sin da bambino assieme alla Notte del grande Nino Nutrizio, suppergiù dal 1970 e non acquistai più alcun quotidiano sino al 1974, all’uscita del Giornale di Montanelli, su ci scrivevano Zappulli, Piovene, Romeo, de Felice, Buscaroli, Corradi, Pasolini Zanelli, Bettiza, per non parlare di Ricossa e Martino. Quantum mutatus ab illo! Non compro più nemmeno l’ormai house organ di Berlusconi, ma leggo le notizie sull’edizione on line.
Questa mattina il titolo di apertura
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/nobel-premiata-svetlana-aleksievi-1180442.html
“Nobel alla scrittrice anti-Putin – Ancora un nobel per la letteratura politicizzato” strillava scandalizzato. Avverto che la versione dell’articolo cui rimanda attualmente il link qui sopra è stata edulcorata aggiungendo alcuni particolari sulla vita della Alekseevich, sulle sue opere e ricordando che era stata una oppositrice del regime comunista.
Il succo dell’articolo originale era una indignata lamentela sul fatto che la scrittrice si dannava l’anima per dipingere il povero Putin come un dittatore che convinceva i russi del fatto (si intuisce assurdo secondo il pensiero dell’articolista) che tutto il mondo odia e minaccia Santa Madre Russia e che stava trasformando la Russia in un lager. Detto che il timore dell’accerchiamento è connaturato al pensiero russo e che diventa ogni giorno più forte (e quindi la Alekseevich non ha torto), al termine di questo fin troppo lungo discorso la mia domanda è: come mai fascisti, comunisti, cattolici e leghisti (per non dire di Berlusconi e dei suoi reggicoda) vedono in Putin il cavaliere senza macchia che sul bianco destriero corre ad uccidere il drago ed a liberare la pulzella civiltà occidentale dalle sue spire? Riconosciuto a Putin il merito di avere una visione della politica internazionale molto più lucida e concreta di quella di Barack Hussein (ci vuole poco), sfugge ai suoi adoratori che Putin è un ex ufficiale del KGB (non della Salvation Army) e che tutte le sue mosse, anche in Siria, sono dettate esclusivamente (e giustamente) dall’interesse imperiale della Russia, mica certo da una buona disposizione d’animo dei nostri confronti.
Per concludere, barzelletta sovietica: a scuola, “Ivan, con chi confina l’Unione Sovietica?” “Con chi vuole! [s kiem khochet!]”
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Franco,
la ringrazio del ricordo dei bei tempi de il Giornale, la Notte, ecc. Li ho vissuti e li rimpiango. Data la sua competenza in fatto di Russia, non proverò nemmeno a esprimere qualche riserva sul suo giudizio su Putin. Mi limito a dirle che anche Sergei Ivanov era ufficiale del KGB, e venne espulso dall’Inghilterra per spionaggio dal mio amico (Lord) Charles Powell ai tempi della Thatcher. Io l’ho conosciuto quando eravamo ministri della difesa e lo considero una persona colta, intelligente e simpatica, Che non mostra le odiose caratterisiche che normalmente imputiamo agli ex-KGB. Il fatto che anche Putin lo sia stato per me non è, quindi, decisivo. So bene che non è liberale né democratico ma, in nome di Iddio, quando mai la Russia è stata governata da liberaldemocratici? Se riconosce, come non dubito, la gravità della minaccia dell’ISIS per la nostra civiltà e se ricorda che gli USA dovettero allearsi con Stalin contro Hitler, non crede che il suo trenchant giudizio su SB e Putin vada ammorbidito?
Non me ne voglia,
am
Mi permetto di rammentare che molti contribuenti sono emigrati in RUSSIA, mentre negli USA si produceva il FATCA … e non dico altro
Forse quella distinzione fra America liberale e Russia comunista e statalista quanto meno non è più così marcata come negli anni della nostra giovinezza. Stiamo diventando vecchi.
Caro Professore,
evidentemente non mi sono espresso nel modo più felice. Colpa mia.
Le mie considerazioni riguardavano l’attitudine, condita di piaggeria, a voler vedere in Putin l’eroe che combatte per noi e a considerare lesa maestà (e dettata da sordide motivazioni politiche) l’attribuzione del Nobel per la letteratura ad una scrittrice, di cui peraltro non ho letto un rigo, che si esprime criticamente su Putin.
Putin è un uomo di stato (cosa che non si può certo dire di Barack Hussein) che pensa, giustamente ripeto, prima di tutto agli interessi del proprio paese, che ha, per complicare le cose, una consistente quota di popolazione mussulmana. E’ evidente che l’ISIS, ed in generale l’islamismo, costituiscono la più seria, direi mortale, minaccia alla civiltà occidentale, civiltà di cui è parte anche la Russia. Putin lo ha capito e, anche per tutelare i propri interessi in Siria, ne ha tratto le dovute conseguenze, gli americani no. Il comandante supremo (ahimè) delle forze armate U.S.A. non ha capito neanche che è di gran lunga più desiderabile che al potere in Siria rimanga un dittatore in grado di controllare territorio e popolazione piuttosto che vederlo scalzato da inesistenti “democratici” (???) islamici.
Gli americani sono stati talmente fessi da non capire che non potevano andare in Ucraina a sfruculiare l’orso russo che ha sempre voluto una collana di stati cuscinetto ai propri confini: la soluzione non era l’Ucraina nella NATO come credeva Barack Hussein, ma un’Ucraina, magari divenuta democratica nel senso in cui l’intendiamo noi in occidente, ma “finlandizzata” per tranquillizzare il potente e paranoicamente sospettoso vicino (non dimentichiamoci che immediatamente prima della sua dissoluzione l’Unione Sovietica non aveva esitato, con la scusa delle popolazioni russofone, a collaborare fattivamente alla nascita della lontana Transnistria. Guarda caso le popolazioni russofone presenti nella parte orientale dell’Ucraina). Altra cosa è che la Russia abbia violato trattati sottoscritti per annettersi de facto la Crimea ed il Donbass: ciò rientrava nella logica dell’interesse russo. Il carattere delle nazioni, che ne conforma il destino, ha qualcosa che oserei dire genetico: in quello della nazione russa è scritto il terrore dell’accerchiamento e la convinzione di essere odiata e minacciata da tutte le nazioni straniere (una mia collaboratrice, meravigliosa interprete di italiano, nuora di uno stretto collaboratore di Togliatti all’epoca del Komintern, sosteneva, convintissima, che Stalin era stato obbligato alla guerra con la Finlandia dopo essere stato da questa aggredito. Ed era laureata in fisica alla prestigiosissima – ne avessimo in Italia – università di Mosca, cosa che farebbe presumere una certa qual capacità di ragionamento logico)
Tornando a ciò di cui mi rimprovera, non dimentico che, per combattere Hitler, ancor prima di Roosevelt, che nutriva una spiccata simpatia per il regime sovietico, Churchill ne divenne alleato, pur non nutrendo per tale regime alcuna simpatia “There is only one thing worse than fighting with allies, and that is fighting without them”. L’Hitler di oggi è sicuramente l’ISIS di cui Putin, a differenza di Stalin allora, non era certo alleato. Che Putin faccia combaciare alcuni suoi interessi con la necessità di annientare l’ISIS non può certo essergli ascritto a colpa.
Quanto al fatto che Putin sia stato un ufficiale del KGB, anche questo non è un suo demerito: Yuriy Andropov in una intervista ad un giornale americano definì, non senza ragioni, il KGB un “Ufficio studi”. Putin nel suo agire dimostra di saper valutare con realismo la situazione internazionale e di cercare di volgerla, legittimamente, a vantaggio del proprio paese. Per inciso Le posso dire che un alto ufficiale del KGB frequentava regolarmente casa mia.
La lunghezza della mia risposta potrebbe far pensare che me la sia presa, ma non è affatto così: ho solo cercato di precisare il mio pensiero. Mi creda se Le dico che non ritengo il mio giudizio sulle cose di Moscovia preferibile al Suo, potendo Lei vantare esperienza di relazioni internazionali al più alto livello quale ministro degli Esteri e della Difesa, oltre che per retaggio familiare.
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Franco,
grazie per questa sua esauriente risposta. Mi ero sbagliato, avevo frainteso il suo punto di vista che ritengo coincida col mio. La definizione del KGB come “ufficio studi” può sembrare strana a molta gente, ma io la trovo azzeccata. Sergei Ivanov con la sua cultura mi ha convinto che gli uomini del KGB non erano incolti criminali ma persone raffinatamente preparate. Forse, talora un pò manesche, per così dire. 😉
am
Caro Professore,
non dimentichiamo poi che lo sciagurato Barack Hussein è stato il principale liquidatore di Pratica di Mare. Le conseguenze di ciò, se non ancora sotto gli occhi di tutti, saranno nefaste per l’occidente: speriamo che il 2016 porti gli elettori americani a tirare lo sciacquone sui presidenti democratici.
A proposito del pressapochismo dilettantesco che spesso gli americani manifestano in politica estera, ricordo che il principale consigliere di Bush per la politica russa, poi Consigliere per la Sicurezza Nazionale, poi Segretario di Stato, Condiriso Saclà, si vantava, per accreditare la propria competenza sovietologica (Alain Besancon definì la sovietologia “una scienza basata su una dotta ignoranza”) di parlare un russo fluente. Intervistata dalla TV russa biascicò alcune stentate parole con accento orribile, prima di concludere “e ora continuiamo l’intervista in inglese”.
Cordialità,
Franco Cattaneo
Condiriso Saclà! Non male! 😉
am
Caro Professore, a proposito del nostro “virtuosissimo” SSN, mi permetta di segnalarle 3 episodi che sono avvenuti nell’ultimo mese in presidi ospedalieri pubblici diversi e dei quali sono stato reso edotto per via della mia professione di avvocato. Rimarrò sul generico per ovvie ragioni “professionali”. Primo episodio: una donna si reca al Pronto Soccorso dopo un tamponamento. In ospedale si accorgono che ha la clavicola rotta e le mettono il busto, dimenticando però di prescrivere la Seleparina (indispensabile per la circolazione). Ben 25 giorni dopo, la donna si ritrova con il braccio molto gonfio e, tolto il busto dal suo medico privato, ci si accorge che lo stesso era stato messo male e che la clavicola non si è saldata bene. Oggi questa donna non riesce ad alzare una busta della spesa. Secondo episodio: una donna si reca a partorire in Ospedale e, successivamente al parto, apprende di aver contratto un’infezione perchè subito dopo il parto non è stata disinfettata. Per fortuna il bambino non ha preso nulla, ma si è trattato di un vero e proprio colpo di fortuna secondo il medico di famiglia. Il primo mese di allattamento è stato faticoso perchè, con picchi di febbre a 38°, spesso la donna doveva rinunciare ad allattare per non compromettere la salute del piccolo. Vi è poi il danno più grave alla fertilità futura. Non certo ma possibile. Terzo episodio: un uomo cade in casa, durante una serie di lavori domestici. Gli viene riscontrata una frattura scomposta della spalla in Ospedale. Necessitava di un’operazione che è stata immediatamente fatta. A distanza di due mesi, visitato dal proprio medico, l’amara scoperta: l’operazione è stata errata e il chirurgo, sbagliando, ha reciso due tendini. Il risultato è che il braccio non è più utilizzabile per la normale funzionalità della vita. Quest’uomo ha così perso il lavoro e si è visto crollare il mondo addosso. E’ diventato invalido nello spazio di pochi giorni. Avendo rappresentato le ragioni di queste tre persone in vertenze per “responsabilità medica”, ho potuto notare come tutti gli Ospedali siano stati solerti ad avanzare offerte importanti in via stragiudiziale, al fine di coprire pubblicamente le loro responsabilità. Una sorta di accordo del tipo, noi paghiamo il danno subito, ma voi vi impegnate a non parlare pubblicamente e nei dettagli dell’accaduto. Siamo ancora, in tutti e 3 i casi, in fase di trattativa. Eppure un pensiero mi sovviene. Noi cittadini sborsiamo oltre 100 miliardi per un SSN che non funziona. Sopportiamo le Regioni che hanno vita solo ed esclusivamente per le questioni sanitarie. E, a questo punto, sopportiamo anche i costi delle inefficienze del SSN, dato che alla fine saremo sempre noi cittadini a pagare per i danni prodotti dallo stesso. Pur essendo ancora 30enne, ho così già deciso che, qualora avessi un banale attacco di appendicite, sia più saggio rischiare la peritonite piuttosto che farmi ricoverare in un Ospedale pubblico.
Massimo B.
Caro Massimo, mi permetto di rispondere prima del professore. Non bisogna mai dimenticare le origini della Riforma Sanitaria, anche perché ogni provvedimento legislativo deve essere interpretato ricorrendo anche agli atti preparatori. Allora, i presupposti della RS sono:
1) le malattie sono causate dallo sfruttamento capitalista, per cui
2) le malattie stesse vanno curate con sistemi alternativi e politici come la riappropriazione ludica e socializzante del proprio corpo,
3) i medici non servono ad una ceppa per cui devono essere pagati come portantini.
Da cio deriva la conseguenza che se uno è
a) LIBERALE ha tutto il diritto a lamentarsi e di essere consolato;
b) SOCIALISTA ha il dovere di prenderselo allegramente nel culo senza lamentarsi ed è dovere di ogni liberale serio
prenderlo per il sedere anche se detto socialista giace morente in un letto di ospedale. Scusate ma il cretino non va mai compatito.
Saluti a tutti
Caro Massimo,
lei porta vasi a Samo, nottole ad Atene e carbone a Newcastle! Gli orrori della malasanità pubblica sono quasi quotidiani, il costo del SSN, calcolato correttamente (cioè includendo le spese sopportate per servizi non forniti dalla sanità pubblica e l’80% del costo delle Regioni) si aggira sui 200 miliardi, il 25% della spesa pubblica totale! Il SSN non serve a curare gli ammalati, serve a elargire stipendi e opportunità di malaffare a politici e burocrati da esso impiegati. E’ uno scandalo privo di giustificazioni. Ed è anche regressivo: prende a tutti, anche ai poveri, con l’intento di dare a tutti, anche ai ricchi. Tassa il bracciante perché SB possa avere le medicine gratis! In realtà, ormai si limita a prendere da tutti senza dare servizi adeguati a nessuno!
am
Carlo Lottieri vs canone Rai
http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=19039
Ottimo!
am
Adesso ci aspettiamo che Moles organizzi una manifestazione prima sotto la RAI poi sotto Montecitorio per chiedere l’abolizione del canone e della RAI.
Caro Professor Martino,
grazie di darci l’occasione di stare in contatto con lei; io ero in una certa crisi di astinenza. Limitandomi a poche osservazioni, anzitutto mi unisco a lei nella critica alla superextraiperultra pessima scelta dei candidati, l’unico obiettivo dei quali è stata sempre la poltrona con annessi e connessi, senza nemmeno un briciolo di gratitudine. Uomini come lei, che con sereno coraggio dice, ad esempio, che sceglierebbe il criminale Assad quale male minore ne abbiamo pochissimi. Una eventuale scelta di questi non sarebbe fascismo ma semplice buon senso.
Tuttavia una crescente richiesta dell’uomo solo, forte , sta montando, sopratutto forse nella testa (cranio + furbizia – intelligenza) del Presidente Renzi che la cavalca.
Per ora non mi sembra proprio si possa parlare di ritorno del fascismo, ma la grave situazione economica, pompata oltretutto da un Pontefice che dovrebbe
interessarsi di governare lo Stato di cui è Dittatore certamente la amplifica.
Un’ultima osservazione e una idea dirompente: poiché per mettere in condizioni, almeno decenti, gli italiani di spendere più di ora, non si può prima tagliare le spese ma occorre prima abbassare le tasse. Questo si ottiene (esempi), licenziando un ocesano di impiegati pubblici inutili, abolendo (non fingendo) Senato, Regioni, Province, Comuni in eccesso…ma è possibile? Evidentemente no.
Io che ho vissuto il dopoguerra ho vissuto un periodo durissimo, ma, data la ben nota inventiva italica, sostanzialmente lo Stato non c’era e, sopratutto, pur essendoci delle aliquote marginali delle imposte da dittatura, le tasse non venivano pagate. Tutti si arrangiavano. E venne il miracolo economico.
Ben sapendo di dire cose da libro dei sogni, l’idea sarebbe quella di un periodo di liberismo selvaggio, sì selvaggio, riducendo lo Stato a pochissime ma sempre necessarie funzioni e lasciando che sopratutto in campo economico sia Madre Natura colla sua mano fatata a favorire la rinascita.
So di aver bestemmiato e, sopratutto, di aver sognato…ma non si sa mai.
Coi più cordiali saluti.
Pietro Barabaschi
Caro Barabaschi,
grazie per le cortesi parole e le acute osservazioni che condivito in toto. Anch’io rimpiango gli anni del miracolo economico e i fattori che lo resero possibile.
Con immutata amicizia e i migliori auguri,
am
Caro Professore, stimato sig. Barabaschi,
sono da sempre convinto che la prima pietra su cui ricostruire l’Italia sia (forse da attuare ancor prima del taglio drastico dell’imposizione fiscale) dovrebbe essere il licenziamento in tronco di una pletora di fannulloni del pubblico impiego. Non riesco a capire per quale ragione un dipendente privato – che, non dimentichiamolo, nella maggior parte dei casi, lavora seriamente – possa finire sulla strada, mentre un dipendente pubblico inutile, e quindi dannoso, debba godere della sacralità della retribuzione ogni 27 del mese. I tre maestri per classe alle scuole elementari (che ormai purtroppo non insegnano quasi più a leggere, scrivere e far di conto) sono un inno allo sperpero. Il putto di Rignano vuole però rifilarci altre decine di migliaia di stipendi di cosiddetti “insegnanti”, assunti per l’eternità con modalità che violano palesemente il dettato costituzionale (senza previo concorso).
Il Professore mi fece presente che per attuare una tale misura occorrerebbe un caporale, preferibilmente austriaco.
Temo però che se si va avanti così le funzioni del caporale (ma con intendimenti opposti) le assumerà il dice che occupa palazzo Chigi.
Un’altra pietra angolare potrebbe essere la revoca immediata delle baby-pensioni agli ex dipendenti pubblici (e non mi si parli in sindacalese di “diritti acquisiti”: i contributi previdenziali del pubblico impiego sono solo delle cifre scritte su un foglio di carta) con restituzione di quanto percepito dal momento del pensionamento ad oggi in eccedenza rispetto a quella che è l’aspettativa media di vita. Non parliamo poi della legge Mosca e pensioni agli infoibatori o ai parenti degli immigrati.
L’intero sistema pensionistico andrebbe riformato prendendo a modello la Svizzera (che volendola studiare e prendere ad esempio non si trova dall’altra parte del mondo: da casa mia dista solo 12 km….): versamento obbligatorio di un premio – da pagarsi non necessariamente ad un ente statale – che garantisca una rendita minima di sopravvivenza; per il resto versamenti liberi per chi desidera una rendita aggiuntiva.
Temo però che, dopo la breve ricreazione quasi liberale del dopoguerra, gli italiani siano destinati, volenti o nolenti, a morire cattocomunisti, e che questo sia solo lo sfogo acido e rancoroso di un italiano liberale (potrei dire sin da prima dell’adolescenza) avviato ormai verso la senescenza.
Cordialità,
Franco Cattaneo
Tutti siamo avviati verso la senescenza fin dalla nascita. Il guaio è che i liberali ammettono atti di socialismo tra adulti consenzienti, ma non vale la reciprocità.
Comprensivi saluti. L
Che sia la comune breve distanza dal confine svizzero ad accomunarci nelle idee e nelle proposte ?
Ovviamente sto scherzando visto che ho amici liberali anche in Sicilia, senza considerare il nostro Maestro Prof. Martino.
Caro Professore, cari ADAMs,
ecco uno che ha molta simpatia (giustificata) per Erdogan e Barack Hussein:
http://www.ioamolitalia.it/blogs/io-secondo-me/american-idiot.html
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Franco,
ottima segnalazione! Buona domenica,
am
Caro Professore, pur non condividendo quasi nulla del Fitto politico, sono lieto della sua assoluzione e mi piacerebbe conoscere l’opinione di quanti, nel 2006, si stracciarono le vesti di fronte al Parlamento che respingeva la richiesta di arresto. Il giorno in cui la carcerazione preventiva diventerà davvero una extrema ratio, avremo fatto un passo avanti notevole verso la civiltà.
Con la consueta stima,
Massimo B.
Sono d’accordo, caro Massimo.
am
Caro Professore e cari ADAM,
Mi piacerebbe sapere dal Ns. illustrissimo Professore (unica luce in fondo al tunnel del cdx…), quali sarebbero i primi 2 provvedimenti (o 10 o di più dipende da quanto vuole scrivere…in qual caso Le consiglio di scrivere un post apposito dove possiamo commentare in maniera più strutturata) stante la situazione attuale. Nonostante i problemi grossi dell’Italia sia sempre gli stessi da tempo…mi piacerebbe sapere, qualora avesse la possibilità di varare domani mattina dei decreti legge (a grandi linee ovviamente), cosa sceglierebbe il Professore. E anche Voi cari ADAM…
Io ne dico 4:
– Flat tax al 20% in sostituzione di tutto l’apparato fiscale odierno
– Eliminazione Regioni e 7000 su 8000 comuni esistenti. Creazione di 1000 “cantoni” a geometria variabile in competizione tra loro come modello svizzero
– Riforma SSN con buono sanità.
– Riforma pensioni seguendo modello a capitalizzazione cileno.
Si ricordi Professore che siamo tutti con Lei! Avanti tutta!
Saluti
Parrini
P.s.
Credo che FI (ammesso che esista ancora) dovrebbe ripartire da qui, da proposte concrete e da visioni globali di dove voler andare…ma non ne vedo purtroppo traccia!
Caro Alberto,
lo farò al più presto: è un’idea ottima.
am
Ricordo la NIT , Negative Income Tax cui il professore si e ‘ detto possibilista . Complimenti al professore per articolo , quando pubblichera’ il libro ( in Inglese anche ) sarà ‘ un best seller . Inoltre con la recente ridiscesa in campo di SB , difficile ma determinata , se recuperiamo gli astenuti , un dicastero economico di rivincita al professore o ancora alla difesa o alla Scuola per una rivoluzionaria riforma scolastica che aiuti lo sviluppo economico . Ad multos annos professore , lei e’ intramontabile !
Saluti Giovanni
Caro Giovanni,
grazie per le cortesi parole e l’auspicio.
am
Discorsi inutili. Per costruire l’Inghilterra liberale, Cromwell iniziò tagliando la testa al re, cioe’ a quello che metteva tasse.
Quindi sarebbe meglio che ci interrogassimo sul primo obiettivo da colpire.
Saluti
Caro Professore,
noto che anche i “verdiniani” hanno abbandonato la vecchia nave per imbarcarsi sul panfilo fiorentino, bello fuori e misero dentro. La quantità di cialtroni imbarcati negli anni da Forza Italia, spiega tanto degli insuccessi governativi di Berlusconi e dà particolare valore alle poche cose buone che si è riusciti a compiere negli anni di governo. Personalmente, da elettore di Forza Italia, sono schifato da questi signori eletti sotto un simbolo e trasmigrati su altre sponde per squallidi interessi personali. Sul piano politico, mi pare sia in atto la restaurazione della vecchia balena bianca, col PD che fa la parte aggregatrice della vecchia DC e coi minuscoli gruppetti in funzione di spalla o di scendiletto del giorno. Renzi si è preso i voti del “centro”, cioè di gente non liberale ma certamente non di sinistra. L’interrogativo è come riconquistare questi voti, soprattutto nell’assenza più assoluta di personaggi carismatici. Mi permetta però di esprimere lo sdegno per gli Alfano, gli Schifani, i Verdini, i Romano. E’ gente che non crede in nulla, probabilmente nemmeno in loro stessi.
Con la consueta stima,
Massimo B.
Caro Massimo,
anche a me i voltagabbana non piacciono, ma dobbiamo chiederci perché il fenomeno è così diffuso. FI ha gravi responsabilità. Per troppo tempo la selezione dei candidati è stata priva di senso!
am
Errori FI ne ha fatti moltissimi. Trovai discutibile ad esempio, ai tempi del passaggio al PDL, la scelta dei 3 coordinatori (Verdini, Bondi e La Russa). Tuttavia, rimane il problema di fondo: la maggioranza degli italiani non è di sinistra. E’ di centrodestra, ma non è liberale. I politici rispecchiano l’elettorato che ha bisogno di un uomo forte che funga da cappello protettivo. Berlusconi lo è stato per 20 anni, adesso Renzi ha offerto questa possibilità. Le nostre istanze liberali sono inascoltate dalla stragrande maggioranza del popolo di centrodestra. Ricordo come una decina di anni fa, al solo parlare del “problema spesa pubblica”, AN e l’UDC saltavano dalla sedia, per non parlare della Lega. Eppure l’unità del centrodestra è indispensabile, perchè l’alternativa è il neonato centrismo a matrice renziana, con venature marcatamente sinistre. Esiste un 10% (e sto esagerando) di italiani che crede nella rivoluzione liberale. Gli altri non ci credono e non la vogliono. Usano il linguaggio liberale per poi comportarsi come i peggiori democristiani. La sintesi dà un centro-destra non liberale nei fatti. Pretendere da un popolo passato dal fascismo al cattocomunismo consociativo per oltre 70 anni, di credere nel liberalismo, è impresa ardua. Noi possiamo solo continuare a ribadire i nostri concetti e le nostre idee. Ma i tempi per l’affermazione di una vera cultura liberale, in Italia, sono per ovvie ragioni medio-lunghi. Io però non mi arrendo e continuo a parlare liberale ovunque, anche al bar quando prendo il caffè. Continui a starci vicino Professore. Lei è un’ancora preziosa per noi.
Massimo B.
Caro Giovanni,
grazie per le cortesi parole e l’auspicio.
am
Caro Massimo,
lei mette sale nelle mie, non ancora rimarginate, ferite. Sottoscrivevano il programma di FI e, dopo la vittoria, si opponevano alla sua realizzazione!
am
Caro Massimo,
hai fatto una splendida ed estrema sintesi della situazione attuale.
Gli Italiani che credono nella rivoluzione liberale sono molto pochi,
per cui l’integrazione con la popolazione di centro destra, di fatto
non liberale, darà sempre e chissà per quanti anni, una cultura ed
una politica annacquata e fortemente diluita di valori sinceramente
e strettamente liberali.
Sembra una visione pessimistica ma è la dura e cruda realtà.
Con simpatia,
MD
Caro Michele, non amo il pessimismo e lo ritengo una “categoria umorale dello stato d’animo” decisamente inutile. La mia è un’analisa che affonda nel reale. Conosco i partiti, pur non facendone parte e conosco soprattutto il modo di ragionare dell’italiano medio non di sinistra. La cultura della “pagnotta è nettamente prevalente sulla cultura della libertà. Nel futuro, l’alternativa è fra il centrismo tendente a sinistra di cui Renzi si fa garante ed un’area di centrodestra, probabilmente non liberale, ma in cui combattere per far prevalere le istante a noi care. Continuo a pensare che, fra le due ipotesi, la seconda rimanga migliore, benchè non ottimale. Certamente non sarà sufficiente per una rivoluzione liberale ma, quantomeno, potrebbe farci gravare di qualche balzello fiscale in meno. Sarebbe già qualcosa.
Con stima,
Massimo B.
Egregio Professore, quando lo dico io lei mi bacchetta sulle nocche delle dita
Cari ADAMs,
per restare in tema, questa sarà una sciocchezzuola, ma a me sembra molto carina (e veridica).
Come sicuramente saprete nei computers a tutti i caratteri di stampa è associato un numero che li individua nel codice ASCII.
Ad esempio, B = 66, E = 69, G = 71, I = 73, L = 76, O = 79, R = 82.
BERGOGLIO si scriverebbe quindi 66 69 82 71 79 71 76 73 79.
Guarda caso la somma di tutti questi numeri da …. 666: proprio adatto al gesuita che si veste di bianco, ma con le scarpacce nere.
Cordialità,
Franco Cattaneo
Egregio Professore,

un suo giudizio su Monti ed il suo governo…
Come può un economista di grande levatura, a detta di tante autorevoli
testate, aver pensato di rimettere in sesto le finanze dello Stato usando
la leva fiscale peggio di Visco e come un Bersani della peggior specie,
facendo un uso ed abuso del terrorismo fiscale che tanto danno
fece nelle località turistiche, nei porti turistici e per le strade,
se solo ti avventuravi con un’auto con cilindrata inusuale ?
Non era molto preparato sulla teoria di Laffer ?
Grazie.
Caro De Luca,
mi perdoni se mi intrometto (non voglio sostituirmi al Professore).
A suo tempo feci una ricerca su Google Scholar (che permette di trovare le pubblicazioni scientifiche e da anche per ogni articolo pubblicato il numero di volte in cui viene citato da altri): trovai 58 lavori dal 1969 al 2010 (42 anni) e mi pare una produzione veramente ridicola per un titolare di cattedra alla Bocconi (una università in cui insegnò Luigi Einaudi!). Il lavoro più citato (180 volte) non era nemmeno suo, ma si trattava di una miscellanea di lavori del 1972 edita da G. P. Szego e K. Shell. Per il resto si balla tra le 4 e le 10 citazioni e la maggior parte dei lavori prodotti dal nostro erano delle vere e proprie “marchette” (tipo i discorsi alla conferenza annuale dei produttori di video cassette e quelli tenuti in qualità di commissario europeo).
Mi fu detto, da persona informata dei fatti (come direbbe un PM), che andò in cattedra con 13 (!!!) pubblicazioni di cui 8 apparse sulla rivistina della Bocc[al]oni.
Se dovessi esprimere un giudizio, senza rifarmi alle “autorevoli testate” (Lei ha mai conosciuto e frequentato “prestigiose firme”?) direi che dal punto di vista accademico siamo di fronte ad una boriosa nullità, e ad un campione del sesto grado nell’arrampicata sociale.
Mi rimetto comunque all’opinione (assai più competente e motivata della mia) del Professore.
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Michele,
conosco Mario Monti dal 1975. Siamo andati in cattedra nella stessa tornata concorsuale nel 1976, mi ha però privato della soddisfazione di essere il più giovane cattedratico di economia, perché lui è nato il 19 marzo 1943, io il 22 dicembre 1942! Non è un grande economista e le sue idee in politica economica sono perlopiu’ sbagliate, ma è una persona perbene, anche se non sono d’accordo con le sue idee. Fui io nel 1994 a suggerirlo a SB come commissario europeo. Non me ne pento, anche se non è stato il commissario che speravo.
am
Non male!
am
Caro Franco,
il riferimento all’ascii mi riporta ai tempi in cui usavo il dos. Anche in questo caso, ascii da’ soddisfazione! 😉
am
Cari ADAMs,
segnalo due articoli secondo me molto centrati su don Ciccio il peronista.
il primo, opera del grande Mauro Mellini,
http://www.lintraprendente.it/2015/09/il-papa-dellaudience/
il secondo, nel post seguente.
Cordialità,
Franco Cattaneo
secondo articolo
http://www.lintraprendente.it/2015/09/il-papa-non-ha-capito-nulla-dellamerica/
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Franco,
due segnalazioni ottime! Grazie,
am
Caro Professore, ricordo bene quei tempi. Nonostante mi facessero arrabbiare molto episodi del genere, devo dire che politicamente rimpiango quella stagione. Lei, intanto, era ministro e poi avevamo un partito. Ora il partito non c’è più ma fortunatamente resta Lei, con questo blog, a ricordarci i bei tempi passati. Di questo La ringrazio. Un saluto
Grazie, caro Michele. Anch’io rimpiango quella stagione, e amaramente,
am
Caro Professore, cari ADAMs,
non so se avete avuto occasione di vedere la foto di Putin a colloquio con non so quale alto prelato mussulmano in occasione dell’inaugurazione a Mosca della più grande moschea d’Europa.
La si può vedere qui
http://www.lintraprendente.it/2015/09/la-piu-grande-moschea-deuropa-la-costruisce-putin/
Non so a voi, ma a me ha ricordato quella (28 novembre 1941) di Hitler a colloquio con il gran muftì di Gerusalemme Hag Amin al-Husayni, tra l’altro zio di quella icona della sinistra che è Yasser Arafat (che assieme all’altro santino, Che Guevara, costituisce proprio una bella coppia di assassini).
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Franco,
foto significativa! Grazie per averla postata,
am
Egregio Professore,
questa ” scandalosa ” azione di governo, a detta di tutti i quotidiani, indistintamente, e dei media
in generale, sulla riduzione di numerose prestazioni sanitarie, 208 per la precisione,
è poi così scandalosa ?
Non le sembra invece che vada nella direzione sperata e anelata da parte di tutti
i liberali ?
Non è il primo passo allo smantellamento del fardello del welfare,
o per lo meno di un suo alleggerimento?
Questo stracciarsi le vesti di tutti, mi disorienta…
Le chiedo chiarimenti e gradirei sentire il suo pensiero.
Grazie.
Cordialità, MD
Lei ha ragione, ma l’altro giorno entrando in ospedale ho beccato un supermaGnager che saliva sulla sua autoblu con lampeggiante e due lacché: uno alla guida e l’altro che gli apriva lo sportello. Chissa’ come mai quelli non li tagliano mai
Io della Lorenzin non mi fiderei tanto: una che ha fatto carriera in un partito che si proclamava liberale e poi ha dato la qualifica di pubblico uffciale agli autisti di autoblu.
Caro Michele,
sì, è una misura di buon senso, ma non dimentichiamo che questo elefantiaco e costosissimo SSN è stato introdotto per dare “gratis” tutto a tutti. Ora, comincia a non dare gratis e continua a costare una montagna di miliardi. A questo punto dovremmo chiederci: ma allora per cosa esiste?
am
Caro Professore, cari ADAMs,
a chi paventava il ritorno del fascismo, si può obiettare che il comunismo (che qualche milionata di morti in più del fascismo ne ha fatti, e in un arco di tempo molto più lungo, tanto che dura ancora) è presente, ed al potere, assoluto e totalitario, in tutti e tre gli stati in cui è divisa la penisola italiana.
Aggiungo poi una mia personale considerazione che oserei definire antropologica. Credo che le teorie di Lombroso siano scomparse con l’epoca di cui erano il frutto, però, secondo me, una legge rimane tuttora valida, e non saprei esprimerla meglio che con un vocabolo milanese: chi ha la faccia da pirla è, nella quasi totalità dei casi, un pirla. Pazienza se poi nella vita raggiunge cattedre universitarie o scranni presidenziali, vuoi della principale azienda di stato o del consiglio dei ministri, sempre un pirla rimane. Corollario di tale legge sono le caratteristiche intellettuali e comportamentali di coloro i quali hanno la faccia, sempre per dirla in milanese, da “marturot de l’uratori” (stupidotto dell’oratorio), con le loro bandiere arcobaleno, il loro schitarrare (scatarrare) melense canzoncine durante la sacra liturgia, etc. L’altra faccia tipica è quella del comunista: non so se capiti anche a voi, ma quando incontro uno sconosciuto difficilmente sbaglio nel classificarlo comunista dalle sembianze del volto (le femmine poi, quasi tutte racchie, con i capelli a ricciolini e gli occhialini, o segaligne megere). Tutti poi con il sorrisino di compatimento e superiorità stampato sulla bocca quando si rivolgono a qualcuno non illuminato come loro dal pensiero di Marx e di Lenin.
Che si debba rivalutare Lombroso? Gradirei essere confortato o smentito sul tema dagli altri ADAMs.
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Franco,
sono d’accordo: se uno ha la faccia da cretino e si comporta come un cretino è lecito ritenere che sia veramente un cretino. La sola faccia, tuttavia, talora inganna: ho conosciuto persone che alla prima impressione sembravano poco intelligenti e che poi hanno dimostrato di esserlo. Ma raramente ho conoscliuto persone che, sembravano intelligenti e che invece erano di sinistra! 😉 Non so se Lombroso debba essere rivalutato ma credo sempre valida l’idea che, se uno è onesto e comunista, non è intelligente; se intelligente e comunista, non è onesto; se onesto e intelligente, non è comunista!
am
Caro Cattaneo, mi piace la sua tesi, ma purtroppo a mio parere funziona solo in parte in una Italia piena di ipocriti e di dissimulatori. Senza contare che molti sono comunisti senza saperlo.
Personalmente ho trovato più nettamente dirimente tra comunisti e liberali (anche questi spesso senza sapere di esserlo) le teorie di Luigi De Marchi, di cui conservo un libretto del 1996 titolato “Il Manifesto dei Liberisti”.
In esso il nostro, psicologo e psicoterapeuta, afferma che le matrici decisive dei comportamenti sociali derivano dalla STRUTTURA CARATTERIALE, o come si dice dalla MENTALITA’ dei singoli componenti della società. Infatti i sistemi totalitari comunisti del secolo scorso, con la massima espansione del potere statalista e della burocrazia parassitaria, sono stati soprattutto il prodotto di individui e gruppi caratterizzati da una mentalità gregaria e servile verso l’autorità e per converso oppressiva verso i propri subalterni. (forse con Renzi siamo sulla buona strada).
E’ la stessa mentalità molto diffusa nella burocrazia statale di oggi, guarda caso massimamente di sinistra, e tipica anche di larga parte del ceto politico. Ma quello che è grave che purtroppo dopo decenni di cattocomunismo imperante questa mentalità ha conquistato larga parte della popolazione rendendola paurosa ed imbelle.
Quindi quando conosco una persona insicura di sé, arrogante con i sottoposti e servile con i superiori, che confida nello Stato per la soluzione dei problemi, che ambisce ad un lavoro pubblico a vita, che disconosce meriti e nel contempo è invidioso dei successi altrui, ecc. ecc.. Ecco che ho trovato un tipico “sinistro”.
Caro Biavaschi,
un anziano dirigente industriale sovietico (che stimavo e di cui ero amico) mi spiegò quale fosse la differenza tra liberali e comunisti, che si evidenziava al cospetto di un ricco. Il liberale pensa che gli piacerebbe diventare ricco come il suo interlocutore, mentre il comunista pensa che il ricco dovrebbe diventasre povero come lui.
Cordialità,
Franco Cattaneo
A Franco Cattaneo.
Sono d’accordo con te sulla tua teoria ripresa da Lombroso : se uno nasce pirla,
vai a verificare ed è un pirla…e poi estremizzando si possono riconoscere
dall’aspetto esteriore le convinzioni politiche, religiose e intellettive in generale
dell’individuo, le sue tendenze.
A mio parere le espressioni e gli atteggiamenti esteriori che noi valutiamo
e giudichiamo, ma addirittura anche le fattezze anatomiche, derivano dai
pensieri e dalla intima cultura, in senso lato, dell’individuo.
Ogni contrazione muscolare, ogni atteggiamento dello scheletro,
la mimica continua a sottolineare un certo pensiero, alla lunga,
con gli anni, condiziona le fattezze esteriori.
L’occhio attento coglie dall’aspetto esterno, il pensiero recondito,
il retroterra culturale dell’individuo.
Ciao, con simpatia,
MD
La ripresa economica americana, l’intervento di Obama nell’Economia, l’annuncio che la
Federal Reserve a breve avrebbe aumentato i suoi tassi, segno di aumento di domanda
di credito e maggiori consumi e invece…
…Gli USA stanno boccheggiando nonostante i precedenti interventi di immissione
della Fed…
E questo, professore, non è una controprova che ogni intervento dello Stato in
economia, alla Keynes, non dà gli effetti proposti e desiderati ma al contrario
può risultare controproducente?
Con stima
MD
Caro Michele,
è solo l’ennesima conferma della validità delle nostre idee! 😉
am
Lei ha dimenticato il provvedimento più importante cioe’ il FATCA
Questo commento risponde a Franco Cattaneo 21 settembre 2015 alle 6:56 pm, ma il blog melo piazza al posto sbagliato
SInceramente ne ho piene le tasche di questi tedeschi con i loro baffoni neri, che fanno i simpatici e ti commuovono suonando il mandolino e intanto ti fregano ben bene.
Professore la invito a spendere due parole sulla fregatura dello ESM. Ho apprezzato una sua recente intervista su come ci hanno fottuto ben bene per salvare le banche tedesche (e anche francesi). CI sarebbe anche da dire su come sia stato portato al potere Rigor Montis, con la caduta del Berlusca dovuta al carospread. E’ ragionevole sospettare manovre strane sui titoli di stato italiani nel 2011? E anche sul titolo mediaset nello stesso periodo, come dicono alcuni, per “convincere” Berlusconi? Saranno fantasie ma sono proprio i francesi i migliori a studiare la “guerre economique”.
Caro TD,
quanto all’ESM, lasciamo perdere. Lei sa benissimo cosa penso di queste strane e macchinose operazioni di eurofollia. Quanto, invece, al 2011, mi costa direttamente che un’importante figura istituzionale, con l’aiuto di alcuni diplomatici di paesi esteri, si adoperò per portare SB alla dimissioni, che alla fine presentò. In genere non credo alle cospirazioni, ma in questo caso ho elementi oggettivi per ritenere che sia stato un vero complotto, sfortunatamente riuscito.
am
UN popolo con i coglioni avrebbe fatto già giustizia pronta ed efficace
Caro TD,
credo che quegli attributi siano individuali, non collettivi. Tuttavia, salvo l’aspetto anatomico, quanto lei dice è vero,
am
Caro Francesco C,
questa Europa mi fa schifo, però temo Lei sia incorso in una inesattezza (del resto comune a quasi tutta l’opinione pubblica italiana) riguardo le sanzioni contro la Russia putiniana: potrei sbagliarmi, ma mi par di ricordare che le sanzioni europee fossero limitate ai movimenti finanziari di alcune persone fisiche e giuridiche che svolgevano un ruolo di supporto alle attività militari russe in Crimea ed Ucraina sud-orientale e non riguardassero affatto le forniture di prodotti alimentari, arredamento o macchinari e prodotti industriali. L’embargo sui prodotti europei è stato imposto come ritorsione da parte russa e non è quindi riconducibile a prescrizioni europee. Se qualche ADAM ha informazioni più precise al riguardo, gli sarei grato se potesse fare chiarezza.
Ciò detto, ritengo che le sanzioni europee (pur limitate nell’oggetto) siano, come tutte le sanzioni, una colossale corbelleria che oltretutto si è ritorta contro di noi (tra l’altro la Germania, per i cui prodotti i russi stravedono, ha continuato a fare, con la solita proverbiale correttezza quando c’è da fottere qualche concorrente, affari come prima).
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Franco,
in nome di Iddio, quando mi sarei sbagliato? Sulla inutilità delle sanzioni, invece, siamo d’accordo. Sono anche controproducenti,
am
Caro Professore,
non sapevo Lei si fosse sbagliato, comunque non sono rimasto insensibile al suo grido di dolore e mi sono (senza eccessivamente approfondire, devo confessarlo) documentato sulle sanzioni europee alla Russia:
http://www.consilium.europa.eu/it/policies/sanctions/ukraine-crisis/
Le sanzioni sono articolate su cinque capitoli:
1. Misure restrittive individuali (Congelamento dei beni e restrizioni di viaggio): 149 persone e 37 entità sono soggette al congelamento dei beni e al divieto di viaggio in quanto responsabili di azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. Tra queste, sei persone hanno stretti legami con il presidente russo.
2. Congelamento dei beni di persone riconosciute responsabili dell’appropriazione indebita di fondi statali ucraini.
3. Restrizioni alle relazioni economiche con la Crimea e Sebastopoli: divieto di importazione di beni provenienti dalla Crimea e da Sebastopoli; restrizioni sugli scambi e gli investimenti relativi a taluni settori economici e progetti infrastrutturali; divieto totale sugli investimenti e un divieto di prestazione di servizi turistici in Crimea; vietate le esportazioni di altri beni essenziali per determinati settori, tra cui le attrezzature per l’esplorazione, la prospezione e la produzione di petrolio, gas e risorse minerarie.
4. “Sanzioni economiche” – misure riguardanti gli scambi con la Russia in settori economici specifici: limitazione dell’accesso ai mercati dei capitali primari e secondari dell’UE da parte dei cinque maggiori enti finanziari russi di proprietà dello Stato e delle loro filiali controllate a maggioranza stabilite al di fuori dell’UE, nonché di tre grandi società russe attive nel settore energetico e di tre operanti in quello della difesa; divieto di esportazione e di importazione per quanto riguarda il commercio di armi; divieto di esportazione per i beni a duplice uso per impiego militare o per utilizzatori finali militari in Russia; limitazione dell’accesso russo a determinati servizi e tecnologie sensibili che possono essere utilizzati per la produzione e la prospezione del petrolio
5. Misure concernenti la cooperazione economica: alla BEI è stato chiesto di sospendere la firma di nuove operazioni di finanziamento nella Federazione russa; gli Stati membri dell’UE hanno convenuto di coordinare le loro posizioni in seno al consiglio d’amministrazione della BERS al fine di sospendere anche il finanziamento di nuove operazioni; l’attuazione di programmi bilaterali e regionali di cooperazione dell’UE con la Russia è stata riesaminata e alcuni programmi sono stati sospesi
Come si vede, contrariamente a quanto la vulgata dei principali mezzi di informazione vorrebbe farci credere, nulla ci vieta di esportare parmigiano, pommarola, limoni, poltrone e sofà, capi di Armani, Fiat 500, macchinari per conceria etc. in Russia.
Sono i russi che, per ritorsione, ne comprano meno, anche a causa della crisi economica (crollo del prezzo del petrolio, e cambio del rublo precipitato rispetto all’euro da 40 a circa 70).
Cordialità,
Franco Cattaneo
Caro Franco,
ho creduto che la sua risposta a Francesco C. (chi è?) fosse diretta a me. Scusi l’errore. Grazie per le informazioni sulle sanzioni. Il punto importante è che, con l’unica eccezione di quelle al Sud Africa (apartheid), non hanno mai funzionato. L’embargo a Cuba ha rafforzato Castro, le sanzioni all’Italia hanno accresciuto enormemente la popolarità del fascismo, e così via.
SInceramente ne ho piene le tasche di questi tedeschi con i loro baffoni neri, che fanno i simpatici e ti commuovono suonando il mandolino e intanto ti fregano ben bene.
Professore la invito a spendere due parole sulla fregatura dello ESM. Ho apprezzato una sua recente intervista su come ci hanno fottuto ben bene per salvare le banche tedesche (e anche francesi). CI sarebbe anche da dire su come sia stato portato al potere Rigor Montis, con la caduta del Berlusca dovuta al carospread. E’ ragionevole sospettare manovre strane sui titoli di stato italiani nel 2011? E anche sul titolo mediaset nello stesso periodo, come dicono alcuni, per “convincere” Berlusconi? Saranno fantasie ma sono proprio i francesi i migliori a studiare la “guerre economique”.
SInceramente ne ho piene le tasche di questi tedeschi con i loro baffoni neri, che fanno i simpatici e ti commuovono suonando il mandolino e intanto ti fregano ben bene.
Professore la invito a spendere due parole sulla fregatura dello ESM. Ho apprezzato una sua recente intervista su come ci hanno fottuto ben bene per salvare le banche tedesche (e anche francesi).
Ci sarebbe anche da dire su come sia stato portato al potere Rigor Montis, con la caduta del Berlusca dovuta al carospread. E’ ragionevole sospettare manovre strane sui titoli di stato italiani nel 2011? E anche sul titolo mediaset nello stesso periodo, come dicono alcuni, per “convincere” Berlusconi? Saranno fantasie ma sono proprio i francesi i migliori a studiare la “guerre economique”.
SInceramente ne ho piene le tasche di questi tedeschi con i loro baffoni neri, che fanno i simpatici e ti commuovono suonando il mandolino e intanto ti fregano ben bene.
Professore la invito a spendere due parole sulla fregatura dello ESM.
Ho apprezzato una sua recente intervista su come ci hanno fottuto ben bene per salvare le banche tedesche (e anche francesi). CI sarebbe anche da dire su come sia stato portato al potere Rigor Montis, con la caduta del Berlusca dovuta al carospread. E’ ragionevole sospettare manovre strane sui titoli di stato italiani nel 2011? E anche sul titolo mediaset nello stesso periodo, come dicono alcuni, per “convincere” Berlusconi? Saranno fantasie ma sono proprio i francesi i migliori a studiare la “guerre economique”.
Neanche il secondo…
Cantaci o Diva del Pelide Achille l’ira funesta…
Ci continui, o Professore, a raccontare i suoi gustosi aneddoti sulle sue esperienze di vita
pubblica e privata sempre pieni di interessanti tasselli che vanno a collocarsi nei
rispettivi alloggi vuoti del canovaccio politico.
Noi ne traiamo sempre vantaggio, sia nella comprensione dei meccanismi politici
ed economici fin nelle maglie più recondite, sia perché diventano stimolo, mai sterile,
per ulteriori riflessioni o dibattiti sempre proficui e produttivi.
A tal proposito vorrei chiederle, senza nessuna vena polemica, ma neanche una
sfumatura, solo per comprendere, per valutare e riflettere con lei e con tutti gli
ADAM, se l’aver dirottato l’interesse per il dicastero degli Esteri anziché dell’Economia
sia stato inopportuno in quel preciso momento storico.
Chi meglio di lei avrebbe potuto tenere dritta la barra con le sue indiscutibili
competenze in campo economico, riconosciutele sia in Italia che in ambito internazionale?
Gli eventuali compromessi sarebbero stati sicuramente più miti e più vicini
all’obiettivo finale se rintuzzati ben bene dalle sue capacità di mediazione
che non lasciando il tutto in mani socialiste.
Le chiedo una analisi a posteriori scusandomi se essa possa in qualche modo
arrecare un qualche fastidio.
Con stima
Michele De Luca
Caro Michele,
mi sono chiesto in tutti questi anni se mi fossi sbagliato e sono arrivato alla conclusione che avevo fatto la scelta giusta. Non avrei potuto fare molto e mi sarei “sdonninato”. Grazie per le cortesi parola,
am
Il mio primo messaggio non è andato a buon fine.
Caro TD,
erano parlamentari dei paesi CSCE. Sul fatto che lei non fosse Moles non avevo dubbi! 😉
am
Speravo che Lei ricordasse qualche nominativo. Proprio non riesce a far tornare alla mente qualche nome??
Temo di no, caro TD
am
“mentre presiedevo l’assemblea parlamentare della CSCE (ora OSCE), tutte le domande erano incentrate sul fascismo tornato in Italia”
Potrebbe fornirmi i nominativi di coloro che posero le domande. Vorrei inviare loro una richiesta di informazioni sul perché non abbiano mai protestato per il fatto che l’Italia mantiene una tv di stato, tipico retaggio fascista.
Questa è una richiesta seria, professore, non uno scherzo. Io non sono Moles
… ammesso e non concesso che durante il fascismo ci fosse la TV…
Luciano, non cavilliamo inutilmente. C’era la radio e in ogni caso il monopolio sulle radiodiffusioni è stato inventato dal fascismo. In Uk i conservatori proposero di abolirlo
Mi correggo. Il monopolio radiodiffusioni in effetti venne inventato dai nazisti.
E oggi che non possiamo usare contanti, ci spiano i conti correnti, ci impediscono di fare affari con un Putin regolarmente eletto dal suo popolo, ci impongono la misura delle banane e dei cetrioli che possiamo acquistare, ecc. ecc., nessuno è più preoccupato.
Sic!!
Insuperabile, come sempre.
Caro Ezio,
troppo buono!
am