Chi fosse interessato può forse trovare gradevole la lettura del commento di Gennaro Malgieri alla mia intervista di oggi al Giornale. (La trovate su l'Occidentale: www.loccidentale.it)
Chi fosse interessato può forse trovare gradevole la lettura del commento di Gennaro Malgieri alla mia intervista di oggi al Giornale. (La trovate su l'Occidentale: www.loccidentale.it)
Illustre onorevole,
la professoressa Amati ha spiegato molto bene una ingiustizia praticata ai danni di chi ha lavorato con serietà, rispettando le regole fino in fondo. C’è una ingiustizia ancora più grave, perpetrata dalla Stato canaglia col supporto della corte costituzionale che con sentenza 247, depositata il 25 luglio, ha confermato la piena costituzionalità della norma introdotta con il decreto legislativo 223 del 2006, che ha raddoppiato i termini a disposizione per l’accertamento delle autorità autorità tributarie ai fini delle imposte dirette e dell’Iva. Uno schiaffo alla certezza del diritto, come dice Oscar Giannino, e la conferma che questo Stato considera gli italiani non cittadini ma sudditi.
Questo avviene mentre governa Berlusconi, che avrebbe dovuto tagliare el unghie allo Stato predone e garantire libertà dai soprusi delle istituzioni.
Perché, professore, accanto ai nomi dei probabili successori dello squalificato Tremonti (se dovesse essere decisa la sua sostituzione) non figura il nome di Antonio Martino accanto a quelli di Bini Smaghi e di Monti?
Perché non figura mai, nelle proposte di modifica della Costituzione, l’abolizione della pletorica ed inutile Corte Costituzionale?
Onorevole Martino, concordo pienamente sulle sue osservazioni e iniziative. Vorrei esporre una proposta operativa tesa a salvaguardare le pensioni di chi ha versato 40 anni e più di contributi. La proposta nasce dalla mia esperienza personale. Ho lavorato per 40 anni effettivi nella scuola statale, prima come insegnante e poi, per più di 25 anni come dirigente scolastica in Emilia Romagna, regione in cui le scuole con autonomia dirigenziale hanno più di 1000 studenti (il liceo che dirigevo ne aveva più di 1500). Ho riscattato i 4 anni della mia laurea in fisica e quindi ho versato 44 anni di contributi. Non sopporto l’idea veramente iniqua che la mia pensione non venga adeguata alla crescita del costo della vita, a favore di quelle pensioni, basse si, ma ottenute con 10-15 anni di contributi. Quando insegnavo, molte colleghe, mie coetanee, andarono in pensione con le “pensioni baby” e quindi hanno già ricevuto per quasi trent’anni una pensione che nessuna assicurazione privata avrebbe mai potuto erogare, poiché assolutamente antieconomica. Ora devo assistere in pratica alla decurtazione della mia pensione a tutela di queste pensioni basse! Occorre che il Governo apporti un equo correttivo che salvaguardi le pensioni di chi ha lavorato per 40 anni e quindi ha diritto di trarre, dai contributi versati obbligatoriamente allo stato, la giusta rendita per quei 10.15 anni che ancora spera di vivere e apporti invece, nella rivalutazione delle pensioni più basse, una limitazione in relazione agli anni di effettiva contribuzione da parte dei lavoratori (sotto i 30/35 anni di contribuzione, le pensioni non dovrebbero essere più rivalutate).
Cordiali saluti
Gentile On. Martino questo pomeriggio molto distrattamente ho letto o ascoltato, non ricordo bene, un’agenzia dove Tremonti lasciava intendere (o meditava), di rassegnare le sue dimissioni. Mi era sembrata la notizia più bella degli ultimi tre anni; ho sognato per tutto il pomeriggio salvo poi risvegliarmi con l’amaro in bocca giacché il Genio come ironicamente lo definisce Lei, le uniche dimissioni che aveva in mente a parte la battuta amara e scontata erano quelle condominiali. Se Tremonti pensava davvero di far sorridere o rincuorare qualcuno credo che l’unico risultato che abbia ottenuto sia stato quello di aver fatto ridere l’Italia che non produce ma rapisce e invece fatto piangere e gettare nella più totale disperazione l’Italia che produce. We still need and we still hope in Martino !
Caro Professore, io che ho avuto la fortuna di seguire le sue lezioni all’Università, le dico che il miglior Presidente sarebbe proprio lei! Complimenti per la sua costante chiarezza e coerenza di pensiero.
Un caro saluto
Illustre Professore, condivido integralmente la Sua posizione. Mi chiedo e Le chiedo, però, se basti esprimerla, anche nelle sedi più autorevoli, perchè qualcosa accada o se non sia necessario fare qualcosa in più perchè le riforme liberali diventino un obiettivo ampiamente condiviso nel paese prima ancora che nei così detti circoli intellettuali (di cui continuerò ad avere sempre timore). Non ho prove ma ho la certezza che vi sia un numero enorme di persone, soprattutto giovani, cresciute a stretto contatto con le culture di altri paesi, che hanno già compreso il senso dell’oppressione dello Stato e l’importanza di vivere in un sistema con maggiori spazi di libertà. Altre magari non l’hanno compreso ancora ma solo perchè offuscate dalla paura di non potercela fare senza la buona e caritatevole(?)assistenza pubblica. Persone che bisogna risvegliare ora, creando un consenso senza il quale ogni tentativo di riforma sarà destinato inesorabilmente a scontrarsi contro il muro degli interessi precostituiti.
I miei migliori saluti,
Giorgio Maria Mazzoli
Carissimo Professor Martino, molto gradevole il commento di Malgieri. Continuerò a seguirla e, se possibile, ad aiutarla in una lotta che vedo sempre più disperata. Ultimo esempio: la legge, alla firma del Presidente Napolitano, sulle restrizioni agli sconti sui libri! Semplicemente angoscioso e foriero del peggio. Spero che lei non demorda, la seguirò sempre. Con le solite stima e cordialità.
Pietro Barabaschi