La fine dell’embargo americano a Cuba si presta a due ordini di considerazioni, di carattere generale, relative all’efficacia delle sanzioni, e di carattere specifico, attinenti al caso cubano di oggi. Cominciamo dalle prime.
Le sanzioni internazionali ai danni di un paese sono inefficaci e quasi sempre controproducenti, rafforzano anziché indebolire il governo del paese. Con un’unica probabile eccezione, tutti i provvedimenti di sanzioni rendono più popolare in patria il governo. E’ stato vero per le sanzioni all’Italia – Mussolini denunciò una congiura demo-plutocratica-giudaico-massonica ai danni del nostro paese e gli italiani si convinsero che effettivamente si trattava di un attentato alla nostra sovranità. E’ vero per le sanzioni alla Federazione russa - la popolarità di Putin non è mai stata tanto alta. Con la sola eccezione delle sanzioni al Sudafrica contro l’apartheid, che forse ne accelerarono la fine, questi provvedimenti si sono dimostrati controproducenti.
Non basta. Sono anche inefficaci, perché esistono mille modi di aggirarli: l’embargo USA a Cuba non ha impedito al regime castrista di continuare a intrattenere proficue relazioni commerciali con altri paesi. I Castro hanno usato l’embargo come capro espiatorio, attribuendo a esso le conseguenze catastrofiche delle loro politiche. Se Cuba era alla fame, la colpa era dei gringo, della congiura yankee ai danni del loro paese. Poca attenzione è stata prestata al fatto che la gente non scappava dall’inferno capitalistico americano per rifugiarsi nel paradiso castrista; accadeva, invece, l’esatto contrario: migliaia di cubani, disperati, sfidavano gli squali e il rischio di annegare per andare, con mezzi di fortuna dall’inferno castro-comunista verso Miami e la libertà.
Si sarebbe tentati di concludere che, in questo caso, Obama abbia fatto la cosa giusta. Dopo tutto, anche un orologio rotto dice l’ora giusta due volte nelle ventiquattro ore! Sarebbe affrettato, tuttavia, lodare il gesto di Obama e il suo ispiratore, il papa argentino. Vediamo.
Negli ultimi mesi il regime castrista mostrava segni di crisi: le riforme, peraltro modeste, tentate non avevano sortito alcun beneficio e il collasso economico del Venezuela faceva presagire un’imminente interruzione dei finanziamenti. A questo punto, è intervenuta la decisione dell’amministrazione Obama. La sospensione dell’embargo richiede l’approvazione del Congresso ma il resto, tutto ciò che i Castro chiedevano, è stato loro concesso. Avranno il riconoscimento e l’instaurazione di normali relazioni diplomatiche e l’attenuazione delle sanzioni fornirà al regime quel po’ di valuta di cui ha disperato bisogno. Quei dollari, tuttavia, non finiranno nelle tasche dei cubani, che saranno costretti a scambiarli con valuta locale di assai modesto e incerto valore.
Se è vero, in altri termini, che l’embargo (che dura dal 1962) era inefficace e controproducente, è anche vero che la decisione di Obama suggerita da Bergoglio serve solo a regalare al castrismo un po’ di sopravvivenza. Nessuna delle richieste americane è stata presa in considerazione: la possibilità che i cubani possano avere libertà e democrazia non viene nemmeno contemplata.
In America, ci si è subito dati da fare per contrastare tutto ciò ed è probabile che i termini della decisione verranno modificati. Un liberale, di fronte a questi dati, resta fermo nella sua convinzione che la libertà di commercio tutela la libertà e la democrazia più di qualsiasi alternativa, e che le restrizioni che vengono introdotte non conseguono alcun risultato positivo. Tuttavia, non può non ammettere che Obama e Bergoglio abbiano, intenzionalmente o meno, fatto un regalo alla più grottesca dittatura del XX e del nostro secolo.
Presidente Martino
Sento da più parti la voce di una possibile convergenza con il PD nel promuovere il famigerato Prodi alla Presidenza della Repubblica.
Spero che un simile progetto sia il frutto della degenerazione mentale di qualche genio della politica.
Prodi per noi elettori di destra è semplicemente inaccettabile e se qualche demente ai vertici di FI pensa il contrario spero se ne assuma la responsabilità alle prossime votazioni politiche.
Sarò uno sempliciotto ma avrei voluto che FI avesse proposto un suo candidato in maniera limpida e decisa, avremmo combattuto per vincere uniti ma anche se avessimo perso l’onore restava saldo!
Saluti Matteo Napoletano
PS Conversando su Twitter con il PLI sulla necessità di un prossimo PR liberale, alla mia affermazione di auspicare Lei come PR mi risponde Renato Altissimo con : “MAGARI!”
Caro Matteo,
dubito fortemente che Prodi possa essere votato dai paelamentari di FI. E’ vero che al peggio non c’è fine, ma individuare un nome tale da convincerci a preferirgli Prodi è molto difficile! 😉
Non sento Renato Altissimo da decenni; se lo contatta di nuovo, me lo saluti.
am
Cari tutti,
Nel caso in cui Prodi/Boldrini o qualcuno della stessa risma sia eletto, sono pronto a ridare indietro il mio passaporto.
Sperando che ciò non accada, auguro a tutti un eccellente 2015.
Professore siamo tutti con Lei,
Saluti
Parrini
Caro Alberto,
è proprio in quelle eventualità che il passaporto diventa prezioso. Spero, quindi, che lei possa tranquillamente cestinarlo. 😉
am
Egregio Professor Martino,
mi rivolgo a Lei in qualità di liberale doc ,per avere una delucidazione sul rapporto
esistente tra il liberalismo e la Chiesa o per meglio dire, tra il liberalismo e la
religione. Capisco benissimo le opportunità politiche che di volta in volta,
nei diversi periodi storici si siano affermate e comprendo che il pensiero
liberale sia stato sempre tollerante in materia religiosa, ma la mia domanda è
un’altra: il pensiero liberale tout- court ,slegato da ogni contesto storico,
come si pone nei confronti della religione? Cosa insegna agli uomini che
si vogliono abbeverare totalmente di cultura liberale?
La ringrazio vivamente per il chiarimento e La prego di indicarmi qualche
colta lettura al suo riguardo per approfondire ulteriormente l’argomento.
La saluto cordialmente e auguro a Lei , ma soprattutto a noi italiani
la candidatura e l’elezione al Colle.
Cordialmente
M.D.
Caro Michele,
credo che la sintesi migliore del rapporto fra liberalismo e religione sia quella data da Cavour: “Libera Chiesa in libero Stato”. Per il liberale la libertà di credere (o non credere) in qualsivoglia religione sia una delle più (se non la più) importanti. Egli rifiuta però l’idea che il clero possa determinare le scelte politiche. Le istanze delle religioni vanno prese in considerazione dal legislatore, ma non devono essere determinanti. Per il liberale, credente o meno, la sua vita appartiene a lui, e a nessuno è consentito di interferire nel rapporto fra la persona e la SUA vita. Ovvietà, almeno secondo me, ma niente affatto accettate nell’Italia di oggi, né tanto meno in altri paesi.
am
Professore buongiorno
Grazie perché lei è l unico, con il supporto di Moles, a dare un senso logico in Italia alla parola centrodestra.
Auguri a nome di tutti i giovani per la libertà e dai giovani tory sparsi per il mondo.
Marco
Caro Prof. Martino e cari ADAM,
ed è fatta! Vabbè anche C. Eastwood che viene alla convention liberale con invitati da tutta Italia e dal mondo, a Messina, pagata da S. Berlusconi che nell’ occasione, cede il testimone al Prof. A.Martino ed a G. Moles, moderatore ed animatore ovviamente il Dr Porro, ricco buffet a base di U’PSAG, Martini, vini siciliani scelti tra i migliori e dolci a strafottere, musica di classe e qualche pezzo patriottico suonato dalla banda dei CC dell’ E.I.. Mi pare ci sia tutto.
vorrei proporvi questo bell’ articolo di M. Respinti pubblicato su L’Intraprendente, a proposito dell’ ultimo film di C. Easwood “The sniper”, l’ trovato interessante perché mi pare si ricolleghi a ciò che accade nella nostra società, che vive di politicamente corretto, di perbenismo, si surreale deresponsabilizzazione in ogni campo e che si droga welfare “ci manca solo che lo stato gli debba trovare la fidanzata” (come ho sentito dire a G.C. Pagliarini in un’ intervista), ed è guidata, ma guarda un po’, sia politicamente che culturalmente dai medesimi personaggi di cui si parla sia nel Suo post, Professore, che nell’ articolo di M. Respinti, che nella clip di C. Eastwood allegata. Ebbene c’è chi dice no a tutto questa melassa da rincoglioniti, sia in ambito culturale che politico. Ora, sintetizzando, C. Eastwood ha fatto il film e si è speso per Mitt Romney, M. Respinti ha fatto l’ articolo ed altri ne farà, alcuni di noi stanno sottoscrivendo la petizione (e vediamo di incrementare) https://www.change.org/p/al-governo-politici-al-popolo-italiano-antonio-martino-presidente-della-repubblica?just_created=true , ci manca solo di andare tutti al cinema con gli amici a cui dare il link per le petizioni proAM, poi, Nicola Porro che invita il Prof. A. Martino a Virus egli fa una bella intervistona adeguata al calibro del futuro PdR ed anche ai Suoi stessi auspici già rivolti a S. Berlusconi http://www.ilgiornale.it/news/politica/cavaliere-torniamo-liberali-quirinale-candidi-martino-1078266.html , il progetto di A. Piscitelli/G. Moles et all che va avanti e noi a seguire https://it-it.facebook.com/AntonioMartinoPresidente , Lei che non rifiuta l’ incarico a PdR per acclamazione popolare plebiscitaria
“Chi sceglie tra bianco e nero, a volte sbaglia; chi non sceglie perché nemmeno sa cosa siano il bianco e il nero, sbaglia sempre.” “… e il paradiso un immenso welfare.”
http://www.lintraprendente.it/2015/01/nessuno-tocchi-il-cecchino-di-clint/
Buona Epifania a tutti Voi e speriamo che i Re Magi non si attardino con Re Giorgio Antipa!
Corrado Mdp
Non potendo non condividere l’ intera analisi del Prof. Martino, mi limito ad esporre un dubbio, posto che anche un orologio sbagliato segna l’ ora giusta due volte al giorno, è possibile ritenere lo stesso principio anche quando il medesimo orologio sia fuori dalla realtà ed oltre il tempo massimo? Mi riferisco ai vari cultori di ideologie scato-marxiane buone solo per lugubri sceneggiature da film fanta-horror sparsi sul globo come la famosa zizania mai abbastanza lonatna da cabbasisi.
cari saluti a tutti,
Corrado Mdp
Caro Mdp,
l’oroòogio rotto ha un record di ore giuste infinitamente superiore a quello dei sinistrati da lei menzionati. Non sono riusciti a dirne una giusta in un secolo!
am
Corrado Mdp
Caro Professor Martino,
pensando che la politica estera sia di una complessità incomprensibile, per l’uso della quale occorrono persone di altissime qualità, mi limito a ricordare la sua lapidaria considerazione quando Obama fu eletto. “la peggiore fra le peggiori scelte”.
Per quanto riguarda Papa Bergoglio per ora ho ‘l’impressione che, per lo meno i suoi discorsi, siano impregnati di una buona dose di falsità.
I più cordiali saluti.
Pietro Barabaschi
Caro Barabaschi,
non presumo di avere alcun titolo a pronunciarmi in questa materia ma, se posso osare, non avrei mai scelto un gesuita per di più argentino!
am
scusi l’ ardire
Corrado Mdp
Presidente Martino
Scrivo (influenzato) dalla fredda Repubblica Ceca
Nella mia personale classifica di grandi politici liberali di destra includo dopo Antonio Martino, Ronald Reagan e Margaret Thatcher anche il ceco Vaclav Klaus.
Con la sua politica economica ultra liberale e burocraticida l’economia ceca a galoppato
Vorrei una sua opinione su questa grande figura europea.
“Lo stato di salute dell’Europa oggi è assolutamente tragico: l’Unione non ha bisogno di misure parziali, ma deve fare un cambiamento radicale, come quello che abbiamo fatto nei Paesi ex comunisti 25 anni fa”. Lo ha detto a Udine, parlando con ANSA Nuova Europa il presidente emerito della Repubblica Ceca Vaclav Klaus, intervenuto al 10/o Forum internazionale dell’Euroregione di Aquileia, organizzato nel capoluogo friulano dall’associazione culturale Mitteleuropa, con la presenza di delegazioni diplomatiche e istituzionali da numerosi Paesi della Nuova Europa.
Klaus, introdotto dal presidente dell’associazione Paolo Petiziol, e accolto dal vicesindaco di Udine Carlo Giacomello, ha spiegato che “l’Europa oggi ha bisogno di un cambiamento sistemico: è necessario mutare il paradigma del nostro pensiero sociale, politico ed economico”. Secondo Klaus, “occorre innanzitutto superare un’economia regolata e appesantita da mille vincoli, sociali, del welfare, ecologici”. Klaus ha poi ricordato il suo motto, all’inizio della sua carriera politica, 25 anni fa, “economia di mercato senza aggettivi”.
Il presidente emerito della Repubblica Ceca ha suggerito all’Europa di “tornare all’epoca prima del Trattato di Maastricht, lasciando l’idea di unificazione a favore dell’integrazione, che deve avvenire attraverso la collaborazione tra governi”.
Sulla crisi Ucraina Klaus si è detto “disgustato dalle bugie che si sentono dire intorno a questo argomento”.
“Prima di tutto è ipocrita e infantile pensare a una divisione rigida tra buoni e cattivi, come si faceva nel periodo del comunismo – ha continuato -, con gli ucraini nel ruolo dei buoni e i russi in quello dei cattivi e poi – ha sottolineato -, poiché ho vissuto sotto il comunismo due terzi della mia vita, sarei la persona meno adatta a difendere la Russia, ma non posso accettare le bugie: non ho il minimo interesse di difendere Putin, ma mi interessa difendere la verità”.
PS Perdonate l’errore grammaticale dovuto alla febbre (poco) ed all’ignoranza (molto)
Presidente Martino, cari amici
Buon 2015
Matteo Napoletano
PS le critiche isteriche ed immotivate nei confronti del nostro Moles mi infastidiscono e, per quello che vale, ha la mia totale ed incondizionata stima oltre al mio sostegno.
PPS Forza Moles
Caro Matteo,
conosco Vaclav Klaus dal 1988 (lo incontrai a Vienna a un convegno di economisti dell’Europa orientale e occidentale) e siamo amici da allora., Recentemente l’ho incontrato a Brusselles: è sempre in gran forma. Concordo pienamente con lei: merita di essere incluso nel gotha dei grandi riformatori liberali. Al suo elenco va però aggiunto Roger Douglas, che ha rivoltato la Nuova Zelanda come un guanto. La ringrazio per la difesa di Moles che, anche se merita di essere criticato come tutti, non merita di essere gratuitamente insolentito. Infine, ricambio sentitamente gli auguri più fervidi per un 2015 sereno e ricco di soddisfazioni.
am
Ho la sensazione che il rinascimento italico non possa che passare dal liberismo. Se non si riuscirà a sprigionare le energie buone della libera iniziativa dalle catene dell’amoralità, della morsa fiscale e della burocrazia, sarà necessaria la dittatura del Leviatano. Antonio Martino presidente
Nell’augurare un anno felice e sereno al Professore e a tutti gli Adam, posto il seguente link a me mostrato dall’Adam Gabriella
https://www.change.org/p/al-governo-politici-al-popolo-italiano-antonio-martino-presidente-della-repubblica
Edoardo Lucio
Grazie, caro Lucio. Un felice 2015,
am
Esatto caro Lucio e presto farò lo stesso anche su quello di Angela Piscitelli!
Caro professore un grande augurio per il prossimo anno! La mia preghiera è che Lei possa avere l’ opportunità di fare la differenza ed onorare così una lunga tradizione di grandi ideali, duro lavoro e soprattutto che Lei possa togliersi la soddisfazione di concretizzare i sogni dei Suoi Illustri Maestri, in particolare il Suo caro Papà, il Prof. M. Friedman e tanti altri che solo Lei conosce, per quanto ci riguarda se tutto ciò accadesse non potrà che essere l ‘inizio di un vero esodo dalle schiavitù d’ Egitto, eggià caro Professore perché le piaghe incombono minacciose sulle follie di questi “assorted lutatics” che dispoticamente ci impongono di fare mattoni senza paglia! Ma bando alle tristi ciance e strepitoso 2015 a lei e Famiglia!
Con Tutti gli ADAM alzo il calice e brindo; ad maiora semper!
Corrado Mdp
Grazie, carissimo Corrado Mdp! Le ripeto: lei non è un medico, è una medicina di sicura efficacia.
Auguri a lei e famiglia per un 2015 spettacolare.
am
Caro Professore, la Sua riflessione arriva quanto mai opportuna. Infatti a Cuba hanno appena arrestato il marito di Yoani Sanchez, la famosa dissidente cubana, e messo ai domiciliari la scrittrice e blogger. Evidentemente la fine dell’embargo li ha galvanizzati. Yoani Sanchez ha scritto un libro a mio parere magnifico su Cuba. Si intitola “Cuba libre” e rappresenta un durissimo e anche amaramente ironico atto d’accusa contro il regime comunista dell’isola. Invito chi non l’avesse ancora letto a farlo. Buon anno a Lei e a tutti gli Adam. E stasera alle 20.30 ovviamente televisione spenta. Auguri a tutti
Grazie, caro Michele: suggerimento prezioso. Ricambio gli auguri a leu e a tutti i frequentatori del blog.
am
P. S. Alle 20,30 ottimo film su un canale SKY!
auguri a tutti. ieri al contrario di voi (ihihihih!) mi sono sintonizzato su biscione per sentire il nostro(ahahahah) presidente della repubblica. (Nota: poco prima la mezzobusta aveva annunciato che non avrebbe parlato delle dimissioni in maniera esplicita). ed ecco il collegamento: buonasera italiane ed italiani a breve mi dimetto! complimenti alla mezzobusta e a chi gli ha propinato la notizia (falsa). dopo queste parole, come se fosse il rag. filini, comincia a spiegare in alto burocratese le attenuanti al gesto dimissorio che pensate è addirittura consentito dalla CARTA. della serie: pensavate che in Italia non ci si può dimettere e invece sì. insomma dopo 5 minuti di azzecacarbugli non ho retto più e mi sono riunito a Voi ma, invece di cambiare canale, ho spento la tv e ho aperto la bocca a dei deliziosi arancini e squisiti pitoni per poi finire il tutto con una pignolata d’autore.
ancora tanti auguri
ap
Caro Alberto, che male ho fatto perché lei mi sbatta in faccia arancini, pitoni e pignolata? Abbia pietà di un messinese in crisi di astinenza! 😉 Augurissimi,
am
Caro Prof, Lei non ha fatto niente, era solo un pretesto per farla sentire a tavola con noi. un tuffo a messina in versione onomatopeica.
di nuovo auguri
ap
Caro Professore,
come vede qualcosa si muove
http://www.opinione.it/politica/2014/12/30/fantetti_politica-30-12.aspx
Basterà pagare?
Temo di no.
Spero che il buon Moles stia lavorando sott’acqua, perchè alla superficie non si vede nulla.
Auguri per un 2015 anno di Martino.
Franco Cattaneo
Speriamo che ogni tanto si ricordi di riemergere per respirare.
Penso che sarebbe il caso di far sentire la nostra voce in superficie e che sia una voce tonante.
Caro TD,
grazie per la sua costante, inconfondibile presenza su questo blog. Auguri per un 2015 “Cromwelliano”! 😉
am
Caro Professore, magari fosse un 2015 cromwelliano con taglio delle teste di coloro che hanno imposto le tasse. Cromwell ha traghettato definitivamente l’Inghilterra sulla sponda della libertà, concludendo un iter sanguinoso iniziato sotto Giovanni senza terra e forse prima. Invece di fare del facile umorismo sul grande Oliver, cerchi Lei di diventare un Cromwell, magari anche pacifico, per l’Italia. Qui siamo tutti pronti a sostenere una Sua candidatura alla presidenza della repubblica. Si attivi anche Lei, magari facendo fare a Moles quel che promette da anni senza riuscire a cavare un ragno dal buco, cioè a essere un capo.
Comincia Lei a ritrovarlo. Qui scrivono che sta sott’acqua. Si affretti a buttare la rete e a ripescarlo anche perché penso che l’ossigeno stia finendo e rischiamo di ritrovarlo con i polmoni pieni d’acqua.
Il resto verrà Concludo con un’esortazione cromwelliana: “confidiamo in Dio, ma teniamo asciutte le polveri”.
Auguri.
Caro Franco,
è un bel pezzo e molto, forse troppo, lusinghiero. Non credo sia questione di prezzo, non c’è proprio nulla da pagare. Ma non riesco a credere nella Befana. 😉
am
Caro Professore,
Auguri auguri auguri per il nuovo anno:
Vogliamo, fortissimamente vogliamo che sia Lei il prossimo Presidente della Repubblica.
Caro Professore, la decisione di Obama è pienamente coerente con la sua politica estera a “braghe calate”. D’altronde era difficile non aspettarselo dal peggior presidente USA della storia. Non vedo purtroppo alcun Reagan all’orizzonte anche se la speranza non costa nulla e, ad oggi, non è stata ancora soggetta a tassazione.
Venendo ai fatti di casa nostra, è da ravvisare l’ennesimo fallimento di Alfano (sarei tentato dal chiamarlo Alfini…). Di fatto il Job Act non è altro che un aspirina per un malato terminale. Il reintegro rimane, nonostante si sia tentata una divertente operazione di illusionismo.
Una sola preghiera Professore: Prodi no. Nemmeno per sbaglio. Che se lo eleggano loro se proprio dobbiamo sorbircelo.
Con la consueta stima,
Massimo B.
Caro Massimo,
d’accordo in pieno sia su Barack Hussein sia su Romano. Buon 2015!
am
Speriamo che il presidente Obama imiti al più presto re Giorgio e ci mandi le sue dimissioni … la speranza è l’ultima a morire.
Sul mio blog http://thecandelabra.blogspot.it/2014/12/embargo-cuba-ed-usa-il-commento-di.html, ho scritto un mio pensiero.
A me sembra che gli USA abbiano perso peso politico.
Cordiali saluti.
Caro Professore,
Come non condividere in toto tutto quello che lei ha scritto. Era anche il mio pensiero e riflessione. Gli errori spesso si combattano sempre con altri errori.
Con affetto e stima,
Pierpaolo Sette
Grazie, caro Pierpaolo. Buon 2015!
am
Caro Professore,
Buon 2015 anche per lei di tutto Cuore.
Cordialmente con affetto e stima ,
Pierpaolo Sette