Orgogliosamente siciliano, mi occuperò dell’economia della mia regione d’origine, ma quanto dirò a proposito della Sicilia vale, anche se con qualche adattamento, per tutte le regioni meridionali. L’Italia sta attraversando un periodo di crisi che non ha precedenti dalla fine dell’ultima guerra mondiale. La crisi, com’era prevedibile, ha colpito più le regioni meridionali che il resto d’Italia per la semplice ragione che le loro economie erano meno sviluppate di quelle del centro-nord.
In questo quadro generale di difficoltà, tuttavia, mi sembra opportuno segnalare accanto ai fattori di crisi anche alcuni elementi positivi che potrebbero alla lunga rivelarsi importanti. Comincio dai problemi. Il primo, e a mio avviso più grave, sta nella demografia: l’Italia è un paese demograficamente moribondo, il Sud sta peggio del centro-nord, la Sicilia peggio delle altre regioni del Sud. In un elenco di 226 paesi, l’Italia si colloca al 212° posto quanto a tasso di fertilità (numero di nati vivi per donna in età fertile). Se la popolazione residente non ha ancora fatto registrare una diminuzione nel valore assoluto, ciò è dovuto quasi esclusivamente all’afflusso di immigrati.
Le possibilità di sviluppo economico di un paese dipendono quasi esclusivamente da quella che l’economista americano Julian Simon chiamava “the ultimate resource”, la risorsa fondamentale: il capitale umano. Da questo punto di vista, la demografia spiega almeno in parte l’attuale crisi; non è un caso che gli anni di più rapida crescita economica in Italia siano stati anche quelli del “baby boom”, dell’esplosione demografica.
Un secondo, poderoso ostacolo alla crescita dell’economia del Sud è rappresentato dal danno prodotto da decenni di politiche assistenzialistiche che, se non hanno ottenuto l’obiettivo che si ponevano, hanno però modificato la mentalità dei meridionali, portandoli a credere che il successo nel lavoro non dipenda dalla laboriosità, dall’ingegno e dagli sforzi delle persone ma possa essere assicurato dal possesso della tessera di partito più opportuna. Quando il principale datore di lavoro è il settore pubblico, quando i “posti” sono attribuiti da decisioni dei politici e garantiscono stabilità e aumenti automatici di retribuzioni, non sorprende che moltissimi giovani siano stati tentati dall’idea di garantirsi un futuro militando nel partito che più era in grado di “sistemarli”.
Questi fattori continueranno a esercitare la loro nefasta influenza ancora per diversi anni e non è semplice che si possano individuare possibili rimedi entro poco tempo. Il quadro, tuttavia, deve essere completato con alcuni elementi positivi che già da anni caratterizzano le nostre economie.
Il primo di questi è che i produttori siciliani e delle altre regioni meridionali si sono resi conto che, se volevano avere successo, invece di preoccuparsi della concorrenza dei paesi con costi di mano d’opera bassi, dovevano puntare ai segmenti più alti del mercato. Si prenda per esempio il caso del vino: la Sicilia, come le altre regioni meridionali, per decenni ha prodotto vino che veniva lavorato e smerciato da altre regioni italiane o estere. Navi cisterna portavano i nostri vini ad alta gradazione al nord o in Francia, dove erano tagliati e lavorati, per poi essere venduti a prezzi elevati.
Da diversi anni questo fenomeno si è ridotto: i produttori siciliani, ma anche pugliesi, campani o calabresi, hanno capito che si guadagna di più a produrre vino di buona qualità che non a lavorare per farlo produrre ad altri. L’aumento della qualità dei vini è impressionante: quanto a rapporto prezzo-qualità i vini siciliani sono fra i migliori d’Italia e vengono sempre più esportati in tutto il mondo. Lo stesso vale per altri prodotti, come l’olio d’oliva, gli ortaggi e altro.
Quanto accaduto in agricoltura ha riguardato anche gli altri settori produttivi: industria, commercio, turismo e servizi. Il settore privato, spesso senza aiuti pubblici, ha cominciato a svilupparsi e credo che continuerà a crescere persino in questi anni di crisi.
Lo stato dell’economia delle regioni meridionali, tuttavia, è al momento condizionato dalla situazione di grave crisi che da anni affligge l’Italia. Il pil è da trentasei trimestri in diminuzione (siamo tornati indietro di quasi quattordici anni), abbiamo 3,4 milioni di disoccupati, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 13,2% (per la prima volta dal 1977), la disoccupazione giovanile supera il 45%, c’è una moria generalizzate di piccole e medie imprese, artigiani e commercianti sono in gravi difficoltà e i consumi, anche di beni in genere restii a subire cali, sono in forte diminuzione.
Una delle ragioni di questa depressione è legata al fatto che si possono avere solo due delle seguenti tre cose: bilancio in pareggio, spesa pubblica totale superiore al 40% del reddito nazionale, crescita economica. Oggi abbiamo una spesa del settore pubblico che supera il 50% del pil, perseguiamo il pareggio del bilancio e non abbiamo crescita economica, anzi abbiamo livelli record di disoccupazione e calo ininterrotto del reddito nazionale.
Dare la colpa di ciò all’euro e ai vincoli europei (chi scrive è da decenni inascoltato critico di entrambi) è sbagliato per la semplice ragione che a questi livelli di spesa pubblica nessun paese al mondo ha mai avuto crescita economica. Il pareggio del bilancio è fondamentale principio di correttezza nella gestione della pubblica finanza ma perseguirlo quando le spese superano il 50% del pil significa volere portare la pressione tributaria media a quel livello. Quando dovrebbero sborsare le persone di reddito superiore alla media o le società per raggiungere quel valore medio, il 65, 70, 80%? E’ insensato pretenderlo.
Un ultimo fattore di grande e immediata preoccupazione per tutto il Mezzogiorno, ma in particolare per la Sicilia, viene da un altro dato demografico. Oggi nel mondo ci sono quasi un miliardo di maschi di età compresa fra i quindici e i ventinove anni, quella che i demografi chiamano "fighting age", età da combattimento. Di questi mille milioni di potenziali combattenti sessantacinque sono europei, 300 circa mussulmani. La maggior parte di questi è dislocata nei paesi della sponda sud del Mediterraneo e nel Medio Oriente. Sono spesso disoccupati, affamati e insufflati di un’ideologia pseudoreligiosa che li ha convinti che sia l'Occidente il responsabile dei loro guai. Con le tecnologie militari del passato, lo squilibrio si sarebbe tradotto nella conquista dell'Europa per opera degli islamisti; le moderne tecnologie militari rendono poco probabile tal esito; dovremo, quindi, contentarci dei fratelli minori della conquista: il terrorismo e l'immigrazione di massa.
Stando così le cose, appare folle il tentativo di salvare le pubbliche finanze tagliando le spese per la difesa. Privare la Marina e la Guardia Costiera dei mezzi essenziali al controllo delle coste, l’Aeronautica di quelli richiesti per il controllo dello spazio aereo, polizia e carabinieri delle risorse per l’addestramento, la manutenzione dei mezzi e il carburante, è semplicemente insensato.
Detto questo, è sempre vero che “chi prevede calamità soffre due volte”; ci conviene, quindi, guardare agli aspetti positivi del momento e consolarci con la convinzione che tremila anni d’ininterrotta civiltà non saranno stroncati neanche da questa crisi.
Antonio Martino
Egregio Professore,
Oggi è giornata di desideri.
A breve l’ira nefasta di quel Dio che ci ha condannato ad avere Crocetta come presidente della nostra regione si placherà e tutti avranno il bisogno di un presidente di peso, onesto e capace. Leggo le dichiarazioni e le opinioni di diversi aspiranti. Tutti statalisti della peggiore specie, personalità che sebbene mosse da nobili intenzioni, non pongono al centro della loro proposta politica l’evoluzione dell’economia regionale, la liberalizzazione dei mercati, lo snellimento della burocrazia, tagli decisi alla spesa pubblica e strategie commerciali ad ampio raggio con paesi extra UE.
Io ho 28 anni e ricordo bene le sofferenze che patì mio padre nel fare impresa in provincia di Palermo. La continua ricerca di appoggi necessari perfino per spostare una pratica ferma da settimane da un ufficio alla stanza accanto. Una pazzia vera e propria affrontata per amore del suo lavoro che lo ha portato a detestare la terra dove lui è nato. Io ho il sogno di fare l’imprenditore e di mettere tutto me stesso per realizzarmi come tale. Se dovessi fallire vorrò che questo sia attribuibile solo ed esclusivamente alle mie debolezze e non a quelle di un sistema che uccide ogni minimo slancio imprenditoriale.
Lei è un uomo di una straordinaria cultura ed esperienza internazionale, appartiene ad una tradizione europea di valore ineguagliabile. Credo che la Sicilia abbia il bisogno di uomini come lei. Si faccia avanti. In Sicilia ci sono migliaia di persone che non aspettano altro che vedere uomini come lei al comando. Sento che lo spirito del 94 non si sia morto e che vi siano validi motivi per ritenere possibile la maturazione di una nuova classe dirigente liberale in Sicilia.
Cordialità
Attilio
Quirinale. Candidatura alla Presidenza della Repubblica.
Al Paese Italia :” Non Martino ? Non parti…!!
Grazie, caro Michele. Auguri,
am
Presidente Martino, Giuseppe, Mdp, Lucio, Alberto, Max, Pietro, Massimo, Alberto, TD, PM, Cacciari, Michele, Franco, Angela….
BUON NATALE
Matteo Napoletano
AUGURI A TUTTI DI TANTA SERENITA’
Pietro Barabaschi
Caro Professore e cari ADAM,
auguri di un Natale sereno.
Edoardo Lucio
Caro Matteo, Lucio e Piero Barabaschi,
grazie, ricambio sentitamente,
am
Oggi PORRO sul Giornale ha chiesto a Berlusconi, in nome dei troppo spesso calpestati ideali liberali, di appoggiare il professor MARTINO per la carica di PdR.
Ne sono doppiamente felice. In primis per il professore. In secundis perché adesso il sorcio dovrà uscire dalla tana e dire cosa cazzo vuole fare.
Saluti a tutti.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/cavaliere-torniamo-liberali-quirinale-candidi-martino-1078266.html
ecco il link! forza, diamoci sotto!
Cari ADAM e Professore,
Prima di tutto Auguri a tutti per le festività Natalizie e sosteniamo questo articolo di Porro vogliamo un Presidente Liberale ed abbiamo il più grande liberale italiano: Antonio Martino.
SB te ne renderai conto?
Auguri a tutti ed un caro Abbraccio ed affettuoso Augurio al Nostro Professore,
Pierpaolo Sette
Grazie, caro Pierpaolo, ricambio di tutto cuore,
am
Caro Professore, gli auguri migliori per il suo compleanno e per le prossime festività natalizie. Personalmente ho già aderito alla campagna per “Martino Presidente”. Sono scettico su un possibile e fruttuoso terreno fertile, ma ho imparato a fare sempre ciò in cui credo, anche se in minoranza. Memore del suo insegnamento, ho così applicato il motto di Guglielmo il Taciturno. In questi anni però un risultato l’abbiamo ottenuto: non credo ci siano mai stati in Italia, così tanti liberali convinti, consapevoli e discretamente preparati. Il merito è principalmente Suo e di quello spirito del 94 che ha creato il bipolarismo delle idee, prim’ancora che dei partiti. Forse 20 anni non sono sufficienti per fare la rivoluzione liberale; probabilmente non ne bastano nemmeno 30. Ma per seminare sul sentiero della libertà, 20 anni possono essere utili e produttivi. E, mi creda, lo sono stati davvero.
Con affetto, i migliori auguri di buon Natale.
Massimo B.
Grazie, caro Massimo.
am
Gentilissimo Professore
Anzitutto auguri affettuosi per il suo compleanno e per le feste.
Ma c’è un augurio che vogliamo fare a Lei e che in realtà è rivolto a noi: ci auguriamo,e cercheremo nel nostro piccolo di batterci ,che il nuovo anno ci regali Antonio Martino Presidente della Repubblica.Ci siamo permessi di contattare Moles per approntare i moduli per le firme anche on line:è irrituale, certo,e siamo fieri di essere irrituali,irrompere in questo trito e ritrito cerimoniale-pagliacciata che produce re travicelli, mortadelle ed altre stramberie insopportabili:vorremmo scrivere la parola “Patria” con la lettera maiuscola e finalmente essere rappresentati.Abbiamo una pgina Facebook e stiamo per il momento raccogliendo adesioni:Un affettuoso saluto.Angela Piscitelli Cammarano.
Gent.ma Sig.ra A.Piscitelli,
conquistato dalla Sua ottima idea, contristato dalle ventilate sinistrissime ipotesi del solito Bersani & c. le quali non fanno altro che confermare lo stato di LOTTA CONTINUA ai danni della vita e della libertà della maggioranza schiacciante degli Italiani, avendone pieni i cabbasisi di tutti questi maledetti alienati cronici, non mi sono contenuto e mi son preso la libertà di postare la pagina face book “martino presidente”, tra i commenti a proposito dell’ articolo relativo alla “elezione” del prossimo PdR della R.S.S.I. di seguito i link
http://www.lintraprendente.it/2014/12/soviet-quirinale/
https://it-it.facebook.com/AntonioMartinoPresidente
Mi scuso per i toni concitati con cui Le ho scritto, ma nun ja fazz cchiù a suppurtà stì ccose!!! Complimenti ancora e ci saluti il Dr G. Moles
NO MARTINO NO PARTY!
Corrado Mdp
Gent.ma Sig.ra A.Piscitelli,
conquistato dalla Sua ottima idea, per la quale mi permetta di complimentarmi, a fronte del ” DI NUOVO??!!!” che avanza (dai tempi di Einaudi!), mi son preso la libertà di postare la pagina face book “martino presidente”, tra i commenti a proposito dell’ articolo relativo alla “elezione” del prossimo PdR della R.S.S.I. di seguito il link
http://www.lintraprendente.it/2014/12/soviet-quirinale/
Complimenti ancora e ci saluti il Dr G. Moles
Corrado Mdp
Cara Angela e caro Corrado,
grazie per gli auguri e per la vostra iniziativa. Anche se dubito fortemente che possa essere presa sul serio da quelli che contano, è una manifestazione di affetto che mi scalda il cuore.
am
Io non dubito, ne sono certa:ma sono anche certa che se si riesce a fare un buco in questa nebbia mefitica,con la nostra passione quello che adesso è un sogno, puo’ diventare realtà.
Buon Natale, Professore!A presto!
angela piscitelli cammaarano
Buon Natale anche a lei, cara Angela.
am
Fede forza e onore! ( e anche questo non lo devo dire a Lei)
Corrado Mdp
Grazie a Lei, Corrado.Moblitiamoci.Credo che lOnorevole Moles e Claudio Saragozza stiano già preparando i moduli per le firme.Certo, non siamo una folla oceanica ma se troviamo un liberale appassionato per ogni campanile,forse qualcuno potrà ascoltare la nostra voce:perchè io sono persuasa che aspettando che gli altri riformino,moriremo cattocomunisti e li troveremo pure nell’al di là:Dobbiamo provarci, vincendo la nostra indole di militanti cerebrali,in un mondo dove tutti impugnano la clava, il mestolo, la scopa.essere o non essere.Proviamo ad essere.
Buon Natale
PS
Facciamo presto anche perché non so se reggeranno per molto i nostri campanili 😉
Corrado mdp
Caro Corrado,si, facciamo presto:ci servono i moduli per le firme.Se avete modo, contattate anche voi Giuseppe Moles e Claudio Saragozza che si sono incaricati di prepararli:Io sono in Francia(Italiana all’estero) ma mi occupero’ della raccolta firme via web e di diffondere anche tra i vari circoli di “costernati ex pdl e forza Italia” con i quali sono in contatto:abbiamo già alcune adesioni da Bruxelles e da Parigi:Facciamo crescere pure la pagina facebook perchè questi”fetentoni” della stampa conforme si muovono solo se vedono un bel drappello che si muove.
Buon Natale a Lei,ma da Santo Stefano, si ricomincia!
io sono anche su Skype:Angela Piscitelli, ste vertu.potremo organizzarci in video conferenza dopo le feste per organizzazione.Ci servono volontari dinamici,la mia mail:zombo.cammarano@wanadoo.fr.
Caro Corrado e cara Angela,
mi permetterei di consigliarvi di festeggiare il Natale, lasciando perdere questo attempato pensionato. 😉
am
Festeggeremo il Natale senza perdere di vista la stella cometa:E’ anche un modo di onorarlo visto che i cialtroni ne stanno facendo strame distruggendo il seme prezioso delle nostre radici:
quindi battaglia! Poi, siccome mi onoro di essere una casalinga benchè d ‘assalto,e per giunta Napoletana,ho già confezionato struffoli,pizza di scarole e baccalà e la mangiatoia è pronta per ospitare il Bambino.
Intanto, sotto l ‘albero, è arrivato l’articolo di Nicola Porro.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/cavaliere-torniamo-liberali-quirinale-candidi-martino-1078266.html
Diffondere! Ribuon Natale!
Presidente Martino
Buon compleanno
Matteo Napoletano
Grazie, caro Matteo. Alla mia età sarebbe meglio astenersi dal festeggiare i compleanni, ma mi rifiuto di rinunziare a questo piacere.
am
auguroni buddaci
Auguri, caro Professore !!!
Franco Cattaneo
Auguri di cuore caro Professore, non solo per il Suo genetliaco (è così che si dice alle persone importanti e Lei lo è davvero per noi!) ma anche per un felice Natale e per un eccellente 2015 a Lei e alla Sua famiglia.
Con la speranza che l’anno nuovo sia ancor di più all’insegna di una battaglia sempre più agguerrita allo Stato ladro e usurpatore, in favore sempre della Libertà!!
Auguri ancora a Lei e di Buone feste a tutti gli ADAM (famiglie comprese),
Parrini
Buongiorno Prof. MArtino,
mi accodo, seppure in ritardo, inviandoLe gli auguri di compleanno.
Un sereno Natale a Leie famiglia ed ovviamente a tutti gli ADAMS del blog
Mad max
Auguri vivissimi Prof. Martino!
Corrado Mdp
Grazie di cuore, caro Alberto e caro Mdp. Auguri a voi per Natale e per un 2015 sereno e ricco di soddisfazioni.
am
“Un secondo, poderoso ostacolo alla crescita dell’economia del Sud è rappresentato dal danno prodotto da decenni di politiche assistenzialistiche ecc.”
Cari ADAM, eccovi alcune proposte e Persone che trovo molto in linea con le valutazioni del Prof. Martino.
https://www.youtube.com/watch?v=OWa4G_j0rXA
Corrado Mdp
Grazie, caro Mdp: ottima segnalazione!
am
Grazie a Lei, Professore, oggi causa feroce lombaggine con blocco mi dedico a “studi liberali” spulciando qua e la tra libri e video, sperando di non tediare i cari ADAM, vorrei girare anche questo video che mi sembra essere un naturale un approfondimento del precedente, cioè sempre sul tema federalismo/ripresa economica e libertà, esposto da un ruspante lombardo quale è il Prof. M. Bassani, interessanti anche i commenti audio di alcuni meridionali (accento campano) presenti in sala.
un saluto
Corrado Mdp
https://www.youtube.com/watch?v=JjerTsMnKVM
il link …
Perlina:
http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2014/12/ostellino-napolitano-e-stato-un.html?m=1
a presto ADAM e Professore
Corrado Mdp
Per fortuna le perline no vengono mai da sole
http://www.lintraprendente.it/2014/12/per-non-farsi-suicidare-smette-di-pagare/#comments
a presto
Corrado Mdp
Caro Mdp,
grazie per le perline. Sul primo dei due temi varrà forse la pena tornare, quando l’orizzonte sarà meno condizionato di quanto sia al momento. C’è tutta una storia da raccontare, che getta una luce sinistra su molti avvenimenti degli ultimi tre anni. Ci torneremo, a Dio piacendo, a primavera del 2015.
Molti auguri per le prossime feste,
am
Trovo curioso come luci sinistre riescano solo a creare scenari tenebrosi. Attenderò con ansia la nuova stagione 2015 della saga di Re Giorgio Antipa.
Venendo invece a cose Sublimi per importanza e Luminosità, voglio augurare, in occasione dell’ Ineffabile Ricorrenza a Lei, Prof. Martino ed alla Sua Famiglia, giorni di serenità, riposo e prelibatezze fisiche e spirituali e che si possano estendere a tutto il nuovo anno.
PS cofanetto natalizio dall’ oltretomba/oltretevere
Papa PIO XII (1876.1939-1958)
«I bisogni finanziari di ogni nazione, grande o piccola, sono enormemente cresciuti. La colpa non va attribuita solamente alle complicazioni o tensioni internazionali; ma anche, e forse più ancora, all’estensione smisurata dell’attività dello Stato, attività che, dettata troppo spesso da ideologie false o malsane, fa della politica finanziaria, e in modo particolare della politica fiscale, uno strumento al servizio di preoccupazioni di un ordine assolutamente diverso” (2.10.1948).
«Astenetevi da queste misure (fiscali) che, a dispetto della loro elaboratezza tecnica, urtano e feriscono nel popolo il senso del giusto e dell’ingiusto, o che rilegano la sua forza vitale, la sua legittima ambizione di raccogliere il frutto del suo lavoro, la sua cura della sicurezza familiare: tutte considerazioni, queste, che meritano di occupare nell’animo del legislatore, il primo posto anziché l’ultimo” (2.10.1948).
«L’imposta non può mai diventare, per opera dei poteri pubblici, un comodo metodo per colmare i deficit provocati da un’amministrazione imprevidente” (2.10.1956).
«Spesso imposte troppo pesanti opprimono l’iniziativa privata, frenano lo sviluppo dell’industria e del commercio, scoraggiano i volenterosi” perciò è necessario “eliminare dalla legislazione certe disposizioni dannose ai veri interessi degli individui e delle famiglie, come pure al progresso normale del commercio e degli affari” (2.10.1956).
«Lo Stato non può esagerare all’eccesso i carichi tributarii che giungano ad esaurire i leciti benefici della proprietà privata” (9.11.1957).
https://www.youtube.com/watch?v=I4dzjj7rS-g
Corrado Mdp
errata corrige
voglio /anch’io/ augurare
Caro Corrado,
grazie per gli auguri, che ricambio di cuore. Grazie anche per queste citazioni – preziose – del Papa che preferisco. Nel 1956, assieme a mia madre, mio fratello e mia sorella, ebbi un’udienza privata con Pio XII. Non lo dimenticherò mai. Ora, grazie a lei, scopro che era anche un liberale in economia: grande! Ancora grazie e auguri,
am
estrapolando quindi un’ equazione…
Papa Pio XII° : Economia Liberale di Mercato=Prof. Antonio Martino : Buonsenso Tradizionale Cattolico
Corrado Mdp
Caro Professore, prima di tutto auguri di buone feste. In secondo luogo la “solita” richiesta della Sua preziosa opinione. Salvini sbarca al Sud. Lei cosa ne pensa? Può attecchire? E’ un discorso che Le interessa? E, se sì, in quale misura? A presto
Caro Michele,
buone feste anche a lei e a tutti gli Adam. Non ho mai incontrato Salvini e non sono, quindi, in grado di darle la mia opinione su di lui. Da amici napoletani, tuttavia, ho saputo delle violente dichiarazioni antimeridionali da lui fatte in passato. Dubito, quindi, che la Lega possa avere molti proseliti al Sud.
Cordialmente,
am
Caro Professore,
in qualità di avvocato sono davvero sconcertato per le ultime decisioni sulla categoria. Il prode fiorentino (l’aggettivo non è casuale) e i suoi seguaci, in agosto hanno reso obbligatoria l’iscrizione alla Cassa forense per tutti gli avvocati, pena la cancellazione dall’Albo. Un provvedimento liberticida e minatorio della libertà individuale di un libero professionista che dovrebbe essere libero di scegliere la propria strada previdenziale, senza imposizioni statali. Ora, in dicembre, è stato previsto l’ennesimo aumento dei contributi unificati per l’iscrizione delle cause al ruolo (il terzo in 11 mesi). La nostra categoria viene continuamente disprezzata e l’accesso alla giustizia per tutti i cittadini sta diventando qualcosa di proibitivo. Le chiedo, ma dove andremo a finire di questo passo?
Con affetto,
Massimo B.
Caro Massimo,
!), sono lieto di non aver fatto l’avvocato. La vostra categoria, professione liberale per eccellenza, è soffocata da un ordinamento giudiziario indifendibile e vessata da imposizioni e restrizioni che non hanno giustificazione alcuna. Dove andremo a finire non so, ma dubito possa essere molto peggiore di dove già siamo.
pur essendo laureato in legge (1964
Cordialmente,
am
La elasticità produzione del petrolio è la causa del prezzo del barile. Ma una volta che il prezzo è variato, domando se non può avere peso nel disgelo CUBA-USA.
“Mises, rigoroso antistatalista, fu isolato intellettualmente.”
Cari ADAM e caro professore ecco che la storia si ripete e come diceva quello la famoso, il Carletto, “la storia si ripete come tragedia e poi come farsa”, ora io non so a che turno siamo perché intravedo la tragedia per noi e la farsa per il sottonominato P.K. (alias menepentoenonsopiùintempo)
http://www.opinione.it/politica/2014/12/16/coco_politica-16-12.aspx
ecco cosa succede ad impipparsene di certe regole e di Chi le conosce, come ad esempio, il trittico (spesa-bilancio/tasse crescita), del Ns Professor Martino, ennesimo inascoltato di turno.
Un saluto a tutti
Corrado Mdp
Caro Mdp,
il principe di Galles, invitato a un ricevimento a Parigi, vi incontrò il suo sarto e gli chiese cosa pensasse della festa. Il sarto rispose: “Ambiente misto, altezza”. E il principe di Galles: “Cosa vuole, non tutti possono essere il re dei sarti o il re d’Inghilterra”! 😉
Cordialmente,
am
Salve trovo questo articolo molto interessante: http://www.keinpfusch.net/2014/11/furcht.html su Germania Euro e la zavorra Italia.
stl mad max
saluti Corrado mdp
Caro MM,
mi sono collegato al link e vi ho trovato non un articolo su Germania, euro e Italia, ma una foto porno certamente suggestiva e, forse, anche piena di contenuto politico! Qual’è il suo significato politico?
am
Salve,
😉 ma non mi sembra il caso
allora lui e’ un Italiano che risede in Germania,il sito suo per suo volere e’ segnalato proprio per adulti (Anche se nn c’e’ nulla )ma parla di economia e nei suoi post inserisce pezzi di dichiarazioni di politici e/O banchieri della Buba tedesca.
Provate a fare la ricerca su google per “keinpfusch bitte !” io l’ho inserito nel mio aggregatore feedly.com.
E’ una cosa seria: se avessi dovuto segnalare blog sul genere XXXX ne avrei di migliori
Saluti a tutti.
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Italien wird Euro-Zone den Rücken kehrenVON ERWIN GRANDINGER
13.09.14
0
Die EZB scheint auf verlorenem Posten zu stehen
Für Italien gibt es keine tragfähigen Gründe, in der Währungsunion zu bleiben. Es gab sie nie. Das Reich Karls des Großen war subsidiär und dezentral. Heute wird man weiter über wirtschaftliche Wüsten der Einheitswährung gehen um die ‘Vereinigten Staaten von Europa’ mit brachialer politischer Gewalt zu schaffen. Letzteres ist die einzig zugrunde liegende Logik der Währungsunion, die kein Politiker in seiner monströsen Radikalität aussprechen möchte.
Italiens Wirtschaft befindet sich seit sechs Jahren in einer Dauerdepression. Die Wirtschaftsleistung ist seit ihrem Höhepunkt 2007 dramatisch auf ein Niveau von vor 14 Jahren kollabiert. Die Industrieproduktion ist auf dem Stand der 80er Jahre. Eine wettbewerbsfähige Industrie und das produzierende Gewerbe sterben aus: die Jugendarbeitslosigkeit liegt bei rund 42 Prozent. Vor der Lira-Bindung an die D-Mark 1996 hatte das produktive Norditalien letztmalig einen gesunden Handelsüberschuss mit Deutschland, trotz der regelmäßig aufwertenden D-Mark.
Der Immobilienmarkt ist heute in vielen Regionen im freien Fall. Über 90 Prozent der Italiener sind unzufrieden mit ihrem eigenen Land, damit weltweit auf dem viertletzten Rang, schlimmer noch als in den palästinensischen Gebieten oder in der Ukraine. Der Schuldenstand im Verhältnis zum Bruttoinlandsprodukt befindet sich nun bei 135 Prozent. Ende dieses Jahres werden es wohl 140 Prozent sein. Letztes Jahr waren es noch 130 Prozent. Die Zielvorgabe bei den Verhandlungen über die Währungsunion 1996-1999 war (und ist) 60 Prozent für alle Euro-Staaten. Daran hält sich kein Staat und schon gar nicht der neu nominierte französische Währungskommissar Pierre Moscovici, der nun des Gärtners Bock genannt werden darf.
Bei Nullinflation muss Italien einen Haushaltsüberschuss ohne Zinslast (‘Primärüberschuss’) von 7,8 Prozent erreichen, um Überlebensfähig zu bleiben damit Zinsen, Tilgung und notwendige Staatsleistungen bedient werden können. Das ist reinste Illusion. Italien ist einer der Gründe warum die Europäische Zentralbank (EZB) das Spiel schon verloren hat und sich in Panik befindet, wie die Maßnahmen der letzten EZB-Ratssitzung klar zeigen.
Also wird Italien aus der Währungsunion austreten – und zwar müssen. Italiens Demokratie und Politik sehen vor einer säkularen Zerreißprobe. Sie wird ähnlich einschneidend sein wie der Beginn (1861) und das Ende (1946) der italienischen Monarchie einschließlich des faschistischen Intermezzos.
Was Italien (noch) zusammen hält sind wenige Faktoren: historisch niedrige Zinsen, Berlins irrationaler Blankoscheck für Italien und alle Euro-Staaten fiskalisch zu bürgen und zu garantieren (ESM-Vertrag), und der waghalsige Versuch der EZB, durch systemwidrige Wertpapierkäufe (hauptsächlich und unausgesprochen) den italienischen Banken Schrottpapiere (ABS, RMBS) über dritte private Nutznießer (‘BlackRock’) abzukaufen und die Risiken auf europäische und deutsche Steuerzahler zu verteilen. Nach Berechnungen der italienischen Investmentbank Mediobanca hängt Italiens Wirtschaftswachstum zu etwa 67 Prozent vom Außenwert des Euro ab (Deutschland: 40 Prozent). Kein Wunder, versuchen nun die EZB und Wall Street eine Weichwährung herbeizuzaubern um den Euro im Verhältnis zum US-Dollar auf Parität zu drücken zur Stabilisierung Italiens. Das System wankt und die Politik macht sich sprachlos.
All das wird Italien nicht retten. Schon bauen sich neue exogene Schocks auf. Nach heutigem Stand würde Madame Marine Le Pen, Vorsitzende des Front National, locker die nächste französische Präsidentschaftswahl gewinnen und als erste Amtshandlung den Austritt aus dem Euro-Währungsverband verkünden.
Des Volkes Stimme könnte Schottland vom höchst ungeliebten England losreißen. Dies entspräche der unterschwelligen Logik der politischen Re-Regionalisierung durch den aufkommenden Brüsseler Hyperstaat, das Gegenmodel zu Karl dem Großen. Die Katalanen würden diesen unblutigen Houdini-Entfesselungstrick sofort kopieren und das politische Risiko in Europa weiter nach oben schrauben bis auch der letzte Marktteilnehmer merkt, dass das Euro-Traumreich bricht undBerlin weder bürgt noch zahlt. Italien mit seinen Bodenschätzen, seinen 2451 Tonnen Gold (entspricht etwa 67 Prozent von Roms heutigen Devisenreserven) und anderen geostrategischen Gütern kann seine neue Währung gut unterlegen. Und für alle Nostalgiker: Nein, die neue Währung wird sicher nicht Lira heißen.
Erwin Grandinger ist Finanz- und Politikanalyst bei EPM Group Berlin
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Caro Matteo,
non conosco il tedesco, né ho intenzione di impararlo. Non sono certo che tutti gli Adam siano tedescofoni come lei e mi chiedo: perché mai ci ha inflitto questa incomprensibile tiritera?
am
Presidente Martino, cari amici
I beg your pardon, credo si sia trattato di un attacco di Germanofilia.
Devono esser stati i wurstel e krauti che ho mangiato ieri sera…
Non si ripeterà!
Guten Abend und auf Wiedersehen
Matteo Napoletano
Caro Matteo,
come dice TD nel suo commento, un pò di tedesco è nulla se paragonato ai discorsi del compianto “mi spezzo ma non mi spiego” e di “Dorondontario”! 😉
am
Professore, abbiamo sopportato i discorsi di De Mita e di Moro (pace all’anima Sua). Ci spaventiamo per un po’ di tedesco? Ovvia!
Presidente Martino
Dopo la decisione dell’India di non voler cambiare di una sola virgola la loro arrogante posizione nei confronti dei nostri due poveri Maro’, il Governo Italiano della premiata ditta Renzi decide di ritirare il nostro Ambasciatore a Nuova Delhi.
Ma ecco che in perfetto stile italiano (l’otto settembre non ci ha insegnato niente! ) subito il ministro degli Esteri e poi l’ambasciatore stesso si affrettano a nascondere il braccio che ha tirato il sasso: niente rottura diplomatica con l’India solo una breve consultazione, abbiamo scherzato…
Come Re Franceschiello che al suo esercito cialtronesco di vigliacchi schierati in battaglia ma pronti ad arrendersi al primo sparo, ricordava sconsolato:”Facite almeno lo sguardo feroce…”
Saluti Matteo Napoletano
Eh, caro Matteo, è scandaloso, ma, che vuoi, quando lo Stato è tutto welfare e disfare, la spesa militare/difesa ridicola la politica estera si adegua… Mmah!
Corrado mdp
Elementary, dear Corrado
😉
Caro Matteo,
come ho più volte scritto su questo blog, il coraggio è dote molto rara in politica. Quanto a Franceschiello, la sua tesi che più mi ha colpito è: “Soldato che fugge, buono per la prossima volta.”!
Cordialmente,
am
scusi prof, ma non sembra un articolo scritto da Antonio Martino, troppo politicamente corretto.
gioca di fioretto e non di sciabola, come mai?
saluti ap
Caro Alberto,
certe volte è necessario usare tatto e esprimersi con moderazione. Mi è sembrato che fosse questa l’occasione per fingermi moderato.
am
Bhe, caro Professore, sarà moderato, ma sbirciando sotto la “mini-castigata” di questo pudico discorsetto, si evincono le suadenti e poco morigerate suggestioni del liberalismo classico con l’ idea dello stato minimo il cui compito fondamentale è vivere di poche tasse e pochissima burocrazia date che ha pochissime, 3(tre!) mission: garantire lo stato di diritto attraverso l’ amministrazione del medesimo, tutelare attraverso questo, vita, libertà e proprietà (forze dell’ ordine), ed infine difendendo il tutto da minacce esterne mediante un adeguato sistema di difesa militare. Lo stato garantendo così libertà economica, quindi politica, favorisce sviluppo della società naturale e l’ incremento della propria prosperità e forse anche quella dei suoi vicini.
Insomma se non è un minigonna, è una gonna al ginocchio e basta un nonnulla et voliat on y va
Saluti a tutti
Corrado mdp
Caro Mdp,
è Adam Smith, come quasi sempre! 😉
am
Professor, visto che adesso esistono diversi ladri di bandiera. Per ladri di bandiera riferisco per esempio la sinistra che ha rubato la bandiera della ecologia, non sarebbe il caso che gli ADAMs con Lei alla direzione, fondassero una associazione apartitica con foco unico di vegliare nella forma che viene diffusa l’informazione della bontà della flat tax, curare perché la tassa sulla proprietà non va bene anche per le seconde case? E soprattutto diffondere come la interferenza statale come la riduzione della tassa di passaggio di proprietà di Clinton ha generato le conseguenze che abbiamo visto. Con campagne di opinione pubblica focalizzata su questo, indipendenti dei partiti?
Caro PM,
ottima idea. Ci metteremo mano.
Cordialmente,
am
In attesa degli ordini Sir!
Sono a disposizione anch’io sperando che non sia una iniziativa alla Moles
Vengo anch’ io!
Aderisco subito con ardore!
Avanti tutto Professore!!
Parrini