@giulio di siena Tutte le moderne democrazie occidentali annoverano nelle istituzioni un alto consesso analogo alla nostra corte costituzionale. Non credo si debba essere raffinati costituzionalisti per comprendere le finalità ed i meriti di tale organo supremo di garanzia. In ogni caso, a prescindere dal Signor Giulio, mi rendo perfettamente conto che la suprema corte sia stata percepita alla stregua d’intralcio da qualcuno che, avendo tradito il mandato elettorale per compiere la “rivoluzione liberale”, abbia tentato di usare esclusivamente pro domo sua lo strumento legislativo. Grazie, saluti.
@ giulio di siena Senza la corte costituzionale, l’Italia in questi ultimi 20 anni sarebbe diventata la prima filiale della repubblica delle banane. —————————————-
E’ un’opinione, la sua, che deve essere rispettata, ma che ritengo totalmente infondata. Addirittura un ruolo salvifico! Mi pare troppo. Togliatti non la voleva e forse aveva ragione, come i fatti hanno dimostrato.
@ giulio di siena Senza la corte costituzionale, l’Italia in questi ultimi 20 anni sarebbe diventata la prima filiale della repubblica delle banane. Per il momento siamo solo nella top ten, includendo ovviamente anche i paesi appartenenti al cosiddetto “terzo mondo”.
Non sbaglia Giulio, anche perché una patrimoniale, comunque la si valuti, è incostituzionale. Basta leggere l’articolo 47 della Costituzione. L’incostituzionalità sarebbe chiara ed evidente, ma abbiamo la Corte Costituzionale che ci spiegherebbe che invece una patrimoniale rientra nei confini tracciati dalla Costituzione. Allora si imporrebbe un’altra priorità: abolire la Corte Costituzionale, una combriccola di parrucconi, perfettamente inutile.
Siamo circondati ! Circondati da tutte le parti da gente che chiede la patrimoniale a tutti i costi. Politici, economisti, professoroni, banchieri, presidenti di Confindustria, presidenti della Ferrari. E’ possibile che questa gente non abbia un minimo di fantasia ? Va bene che una parte di questi non se ne accorgerebbe neppure viste le loro ricchezze, ma non per tutti è così viste le assurde proposte che si leggono sui giornali. Da un recente sondaggio si evince che anche una fetta della popolazione sarebbe favorevole, tanto “paga il mio vicino di casa, che sicuramente è ricco” …pensano sicuramente. Invece si sbagliano di grosso, visto che qualcuno ha proposto una patrimoniale da 400 miliardi di euro che includerebbe una larga fetta della popolazione ! Ma per cosa poi ? Se si pensa di ridurre il deficit di bilancio annuale è un’assurdità, perché le misure “una tantum” prima o poi scadono e si ritorna con lo stesso problema strutturale. Se non la vogliono come “una tantum” allora farebbero più bella figura ad ammettere che vogliono un semplice aumento delle tasse per quasi tutti e basta ! Se la propongono per ridurre il debito allora sono dei pazzi, viste le enormi ricchezze di cui dispone lo Stato italiano. Tremonti ci ha fatto sapere che tra partecipazioni e proprietà lo Stato ha beni per 1800 miliardi, di cui 700 spendibili. E allora a che serve la patrimoniale ? Se si ricavano questi miliardi con le dismissioni, il rapporto debito/pil scende circa all’80% (oggi 120%) come in Francia (AAA). Dunque potremmo ritirare un bel po di titoli di debito dal mercato, BOT e CCT, ed evitare così di dover pagare gli interessi agli acquirenti: le cifre risparmiate dal mancato pagamento degli interessi potrebbero finanziare una riduzione delle tasse o facilitare il pareggio di bilancio. Sbaglio qualcosa ?
Mi sorge un dubbio: ma in Italia quanti pretacchioni come Don Gallo camuffati da liberal-indignati abbiamo in giro? Secondo me tanti; basta scorrere il forum del funesto PLI dove in teoria dovrebbe albergare l’avanguardia dei liberali o tra i tulliani d’adozione o peggio ancora tra i finti duri e puri , giacobini e grillini, per rendersi conto che oramai tra il circo dei liberal(i) al carciofo, le differenze con Don Gallo sono, davvero minime. Alcuni per la loro giovane età ma, molti altri anche per la loro senilità. Forse il sig. Gian (mi auguro di no), con tutto il rispetto, appartiene a loro ; almeno a contenuti e forma. L’educazione non è un optional. On. Martino non si curi di loro e … noi siamo con Lei.
Ma lei rilegge le cose che scrive? E’ certo che abbiano un senso? Perché, almeno in questa circostanza, lei dice cose senza senso ed inutilmente offensive. Di offensivo, in quella trasmissione, era la presenza del pretacchione no global. Chi si dovrebbe interessare di politica secondo lei? Quelli che non hanno svolto alcuna attività in vita loro, come D’Alema, Fini, Veltroni Bersani e via discorrendo? Ma ci faccia il piacere, direbbe Totò.
Caro gian però lei insulta il buon senso se ha visto la trasmissione ed elabora quei concetti. Mi pare che l’onorevole Martino abbia un ruolo nella società; anche se dovesse smettere i panni del parlamentare saprebbe cosa fare. A differenza di molti altri, specie a sinistra.
signor Martino… la sua eleganza nell’insultare don gallo parla da sola…Lei dev’essere parecchio frustrato…smetta di guadagnare soldi delle tasse di noi tutti e si affidi al libero mercato non solo a parole
@laura Rispondere a Don Gallo era impossibile, dal momento che il pretacchione non ha espresso un solo concetto in modo logico, non ha detto nulla di preciso, niente insomma cui Martino potesse replicare. Anche a me piacerebbe vedere il professore impegnato in dibattiti di ben altro spessore (me lo immagino per esempio a demolire le tesi di qualche economista neo-keinesiano), ma purtroppo in studio c’era solo Don Gallo…
Professor Martino, sono rimasta veramente stupita nel sentire che un economista, uomo politico e già ministro degli esteri e della difesa del nostro paese, non abbia saputo trovare altri argomenti per rispondere a quel pretuncolo (ops! pretacchione!) di Don Gallo che l’insulto e per ribattere alle parole del Vangelo e alla testimonianza di San Francesco che definirle “cazzate”. Evidentemente, come si dice da qualche parte: “la forma è sostanza” e la sostanza dei suoi argomenti è, a esser generosi, scadente. Il pretacchione Don Gallo non si ricordava il suo nome, ma di lui la gente si ricorderà. Di Lei personalmente speriamo di scordarci in fretta, ma dei proiettili veri di cui ha dotato i carabinieri durante il G8 di Genova, di quelli no, di quelli non ci scordiamo. Laura Rapetti
Il Pretacchione è certamente negato per la politica economica, ma ha assolutamente ragione quando sottolinea la pessima considerazione che gli italiani nutrono nei confronti della casta politica. Per cambiare questo stato di cose, non basta prendere le distanze da Tremonti, bisogna fare scelte ben più radicali e coraggiose.
Come solito impeccabile professore. Quando ha fatto quello stupendo riferimento a San Francesco e al padre credevo che Don Gallo sarebbe stramazzato a terra… Comunque credo che ormai tentare di correggere la rotta economica del governo sia una missione senza speranza. Ciò che bisogna fare è scuotere l’opinione pubblica: lei in particolare professore ha tutta la compentenza e l’energia per farlo; raduni i pochi liberali rimasti in circolazione, organizzi conferenze, comizi, interviste, stampi manifesti, faccia capire alla gente che un’alternativa liberale esiste ed è l’unica percorribile.
Penso che le cose, peggio di come stanno oggi, non possono andare. Perché, allora, non si butta fuori Tremonti e non si accelera sulla riforma fiscale?
Stimatissimo Prof.Martino,Leggo su Il Giornale questo”E tutti sono convinti nel PDL sia arrivato il momento di dare vita a una cabina di regia sull’economia a Palazzo Chigi così da «svuotare» i poteri via XX Settembre perché «Giulio non vuole farci muovere una foglia”.QUESTA PROF. E’ LA SUA OCCASIONE,FACCIAMO PROVVEDIMENTI LIBERALI.E CRESCIAMO,SOLO LEI LO PUO FARE.LA SOSTENIAMO E CI CREDIAMO.Cordialmente Max
La fair tax se non sbaglio è quella proposta che prevede di tassare solo i consumi e abolire del tutto la tassazione sui redditi.Personalmente direi che sia la flat-tax che la fair tax siano ottime proposte in quanto comportano una semplificazione della normativa fiscale e questo alla fine si traduce in minore burocrazia e minori costi di gestione fiscale sia per il cittadino che per lo stato. Sarebbe comunque interessante conoscere l’opinione del prof.Martino in merito.
Professor Martino, ho visto questo post 2 volte. la prima volta in ufficio e poi stasera a casa. (abtio a Tokyo per questo gli orari possono sembrare strani).
Complimenti. nel mio piccolo anche io penso che e’ meglio far fallire una cosa che non va che indebitarsi.
Le vorrei fare una domanda come quando andavo all’Universita’. Lei e’ a favore della flat tax. Cosa pensa invece della FAIR TAX, proposta da molti politici americani?
Finalmente riesco a postare anch’io. Adesso ho capito come fare
Visto che sono ancora inebriato dalla boccata d’ossigeno e dalla grande lezione di forma e contenuti che ci ha regalato l’On. Martino nella trasmissione di Porro (Telese non lo cito perchè non lo sopporto.. è un Don Gallo mimetizzato), approfitto di questo spazio per lanciare un suggerimento al Pdl.
Siccome oramai in Italia sta passando il messaggio che se la Lehman Brother è fallita e il debito pubblico italiano ci sta portando al default questo e dovuto solo a Berlusconi, al suo governo e di chi lo ha votato (mistificando come sempre la realtà), credo sia giusto portare alla ragione l’italiano medio e soprattutto quello in malafede.
Lasciando perdere i giacobini e i cattocomunisti di professione, il Pdl con tutto il suo ufficio stampa e i suoi sostenitori dovrebbe bombardare mediaticamente, in televisione, sulla stampa, nel web, nei talh show,tutta la verità giocando in attacco e non più in difesa: rovesciare quello che infingardamente dice la sinistra e cioè che, se siamo giunti al default, è solo per colpa di Mr. B.
Dovremmo dire chiaramente sillabando parola per parola come ha fatto l’On. Martino che, se siamo arrivati a questo punto la colpa è solo di un nemico interno: lo statalismo. Le agenzie di rating e i cosiddetti speculatori stanno solo seppellendo un cadavere. Un cadavere vittima di quei stessi carnefici che oggi si ergono a salvatori della Patria, da Bersani alla Bindi, dai sindacati alle procure moschee, tutti mandanti e carnefici legati alla stessa arma del delitto: lo statalismo.
Certo Mr. B ne ha combinate di tutte i colori nel bene e nel male a cominciare dall’essersi circondato dei vari Tarantini e Tremonti, e diciamocelo anche dagli opportunisti adulatori di corte, però non è lui la causa, non devono farla franca i briganti dell’opposizione, non deve passare il messaggio mistificatore che chi ha rovinato l’Italia è il liberalismo e non la funesta cultura statalista (ed oggi anche giustizialista) di chi ha distrutto l’Italia a cominciare dai nonni poi padri e adesso nipotini dell’ex PCI, DC, MSI,… che si chiamano Bersani, Casini, Di Pietro, Vendola,Fini,… perché altrimenti dopo il passo indietro di Berlusconi questi briganti ci faranno fare un passo in avanti: dentro il burrone.
Ogni volta che un Don Gallo apre bocca dovremo ricordargli che sta dicendo solo “scemenze” come ha fatto Martino. Ogni volta che Bersani o Di Pietro invocano le dimissioni dovremo chiedere loro di dimettersi “per aver commesso il fatto” ed ogni volta che i neo nazi-comunisti ci impediscono di difendere la nostra Libertà, dovremo combatterli senza timore di apparire politicamente scorretti.
Piuttosto che essere guidati dai briganti dell’opposizione è auspicabile il default, solo cosi, verrebbe azzerata (il mio augurio) tutta la pubblica amministrazione vero cancro dell’Italia. Informare i politically correct. Claudio Saragozza
il dentista di provincia ha detto… …… Compreso il suo interlocutore in tonaca, che non sapeva chi lei fosse e credo non mentisse, perché ha saputo farfugliare solo di un economista indiano, forse Yunus? ———————————- Credo, invece, che il pretacchione sapesse perfettamente chi gli stava di fronte (certo, a distanza). Ha voluto solo rimarcare che Martino, o non Martino, per lui, il pretacchione, il “Savonarola degli ultimi”, le cose sono messe male a causa del “neoliberismo, capitalismo…”. Solo cattiva educazione, da parte dello strano prete il quale, perfetto no global, ha voluto metaforicamente rompere le vetrine in altro modo, offendendo l’interlocutore. Che ha reagito efficacemente.
Professore, non l’ho mai visto così in…dispettito, e la capisco, perché dover discutere con un pollo, be’ bisogna essere dei gentlemen. Ma consideri che l’è andata bene, il pretacchione si era offerto all’inizio di abbracciare tutti e lei invece l’ha scampata. Pensi che Berlusconi è stato invitato in comunità! Tuttavia mi permetta la libertà di criticarla. Professore, per quel tipo di intervento, per quel tipo di televisione, per quel tipo di interlocutore Ella è troppo colto, troppo attento, troppo preciso, troppo “inglese” nell’umorismo. Consideri che la guardano persone che non sanno nulla di economia e quel che sanno è sbagliato. Compreso il suo interlocutore in tonaca, che non sapeva chi lei fosse e credo non mentisse, perché ha saputo farfugliare solo di un economista indiano, forse Yunus? Se posso permettermi, quando qualcuno la accusa, come economista liberale, di essere la causa della crisi attuale, metta subito le cose in chiaro: questo è il fallimento di un secolo di socialismo, compreso il fascismo! In Italia dopo Minghetti -1876- un governo che potesse assomigliare ad un governo liberale c’è stato solo per una decina d’anni, dalla fine della guerra al ’61 e fu il miracolo economico. E poi se don pollo crede davvero che il denaro sia lo sterco del Demonio, perché vuol distribuirlo a tutti? Mi scusi, onorevole Martino e comunque grazie di esistere con la Sua scienza, la Sua coscienza e la Sua cortesia borghese.
“[…] I piú grandi pericoli per la libertà si nascondono in abusi insidiosi compiuti da uomini zelanti, bene intenzionati ma privi di intelligenza.” Giudice Louis Brandeis In: Milton & Rose Friedman, Liberi di scegliere.
Bello rivedere in Tv il prof, ma le avrebbero dovuto affiancare un’altra persona, magari Amato o Boeri, non quel prete. Capisco che in TV non vogliano mai scendere nei dettagli perché pensano (erroneamente) che la gente si annoi, ma ai ragionamenti non si può opporre la demagogia. … Ciò che mi fa arrabbiare di don Gallo, come anche di Vendola e del rinato Diliberto, è la loro convinzione ed ostentazione che questa crisi dipenda dal liberismo. Ma quale liberismo ? Se questa è la crisi del debito, allora la colpa è dello statalismo (di destra e di sinistra), cioè della mentalità secondo cui lo Stato deve gestire tutto, monopolizzare tutto, controllare tutto: l’unico modo per farlo è SPENDERE TANTO/TASSARE TANTO. Questa è la causa del debito pubblico e della scarsa crescita che sono base della nostra crisi e della nostra inaffidabilità, altro che liberismo ! Non se ne può più del nostro costosissimo ed inefficiente “stato sociale” da paese socialista, che vede in Rosy Bindi uno dei principali difensori.
Inoltre Don Gallo, facendo finta di dimenticarsi il nome del suo interlocutore, lo accusava e lo additava inserendolo nella cerchia dei politici e degli economisti che in base al suo ragionamento sono tutti uguali e tutti responsabili della crisi. E’ come dire che che i preti sono tutti pedofili !
Cosa è questa storia della Task Force sulla crisi economica a cui dovrebbe partecipare anche Martino ?
Carissimo Professor Martino, prescindendo dalla pena umana del prete Gallo (semplicemente penoso ma ad un tempo estremamente dannoso per la massa ignorante) io spero che il Presidente Berlusconi possa liberamente ascoltarla e seguirla. Sempre grazie dei suoi interventi e le più vive cordialità. Pietro Barabaschi
Professore l’ho seguita con piacere (raddoppiato dalla sorpresa di vederla in uno studio di La7, forse merito dell’arrivo di Porro). Estremamente chiaro e lucido -come di consueto- nell’analisi della situazione italiana ed internazionale in quest’ultima tempesta finanziaria, e nelle ricette proposte.
Non sò veramente come abbia fatto a mantener simile lucidità e calma pur sottoposto al confronto con quel misero don Gallo, la cui presenza era effettivamente inutile e al più folkloristica (inspiegabile dal punto di vista economico, dato che era completamente ignorante in materia).
Continui questa sua battaglia di libertà, siamo con Lei!
Chi fosse interessato può forse trovare gradevole la lettura del commento di Gennaro Malgieri alla mia intervista di oggi al Giornale. (La trovate su l’Occidentale: www.loccidentale.it)
@giulio di siena
Tutte le moderne democrazie occidentali annoverano nelle istituzioni un alto consesso analogo alla nostra corte costituzionale. Non credo si debba essere raffinati costituzionalisti per comprendere le finalità ed i meriti di tale organo supremo di garanzia.
In ogni caso, a prescindere dal Signor Giulio, mi rendo perfettamente conto che la suprema corte sia stata percepita alla stregua d’intralcio da qualcuno che, avendo tradito il mandato elettorale per compiere la “rivoluzione liberale”, abbia tentato di usare esclusivamente pro domo sua lo strumento legislativo.
Grazie, saluti.
Questo commento è stato eliminato dall’autore.
he Dreamer ha detto…
@ giulio di siena
Senza la corte costituzionale, l’Italia in questi ultimi 20 anni sarebbe diventata la prima filiale della repubblica delle banane.
—————————————-
E’ un’opinione, la sua, che deve essere rispettata, ma che ritengo totalmente infondata. Addirittura un ruolo salvifico! Mi pare troppo.
Togliatti non la voleva e forse aveva ragione, come i fatti hanno dimostrato.
@ giulio di siena
Senza la corte costituzionale, l’Italia in questi ultimi 20 anni sarebbe diventata la prima filiale della repubblica delle banane. Per il momento siamo solo nella top ten, includendo ovviamente anche i paesi appartenenti al cosiddetto “terzo mondo”.
Non sbaglia Giulio, anche perché una patrimoniale, comunque la si valuti, è incostituzionale. Basta leggere l’articolo 47 della Costituzione. L’incostituzionalità sarebbe chiara ed evidente, ma abbiamo la Corte Costituzionale che ci spiegherebbe che invece una patrimoniale rientra nei confini tracciati dalla Costituzione. Allora si imporrebbe un’altra priorità: abolire la Corte Costituzionale, una combriccola di parrucconi, perfettamente inutile.
Siamo circondati !
Circondati da tutte le parti da gente che chiede la patrimoniale a tutti i costi. Politici, economisti, professoroni, banchieri, presidenti di Confindustria, presidenti della Ferrari.
E’ possibile che questa gente non abbia un minimo di fantasia ? Va bene che una parte di questi non se ne accorgerebbe neppure viste le loro ricchezze, ma non per tutti è così viste le assurde proposte che si leggono sui giornali.
Da un recente sondaggio si evince che anche una fetta della popolazione sarebbe favorevole, tanto “paga il mio vicino di casa, che sicuramente è ricco” …pensano sicuramente. Invece si sbagliano di grosso, visto che qualcuno ha proposto una patrimoniale da 400 miliardi di euro che includerebbe una larga fetta della popolazione !
Ma per cosa poi ? Se si pensa di ridurre il deficit di bilancio annuale è un’assurdità, perché le misure “una tantum” prima o poi scadono e si ritorna con lo stesso problema strutturale. Se non la vogliono come “una tantum” allora farebbero più bella figura ad ammettere che vogliono un semplice aumento delle tasse per quasi tutti e basta !
Se la propongono per ridurre il debito allora sono dei pazzi, viste le enormi ricchezze di cui dispone lo Stato italiano. Tremonti ci ha fatto sapere che tra partecipazioni e proprietà lo Stato ha beni per 1800 miliardi, di cui 700 spendibili. E allora a che serve la patrimoniale ?
Se si ricavano questi miliardi con le dismissioni, il rapporto debito/pil scende circa all’80% (oggi 120%) come in Francia (AAA). Dunque potremmo ritirare un bel po di titoli di debito dal mercato, BOT e CCT, ed evitare così di dover pagare gli interessi agli acquirenti: le cifre risparmiate dal mancato pagamento degli interessi potrebbero finanziare una riduzione delle tasse o facilitare il pareggio di bilancio. Sbaglio qualcosa ?
Questo commento è stato eliminato dall’autore.
Mi sorge un dubbio: ma in Italia quanti pretacchioni come Don Gallo camuffati da liberal-indignati abbiamo in giro? Secondo me tanti; basta scorrere il forum del funesto PLI dove in teoria dovrebbe albergare l’avanguardia dei liberali o tra i tulliani d’adozione o peggio ancora tra i finti duri e puri , giacobini e grillini, per rendersi conto che oramai tra il circo dei liberal(i) al carciofo, le differenze con Don Gallo sono, davvero minime. Alcuni per la loro giovane età ma, molti altri anche per la loro senilità. Forse il sig. Gian (mi auguro di no), con tutto il rispetto, appartiene a loro ; almeno a contenuti e forma. L’educazione non è un optional.
On. Martino non si curi di loro e … noi siamo con Lei.
Ma lei rilegge le cose che scrive? E’ certo che abbiano un senso? Perché, almeno in questa circostanza, lei dice cose senza senso ed inutilmente offensive. Di offensivo, in quella trasmissione, era la presenza del pretacchione no global. Chi si dovrebbe interessare di politica secondo lei? Quelli che non hanno svolto alcuna attività in vita loro, come D’Alema, Fini, Veltroni Bersani e via discorrendo?
Ma ci faccia il piacere, direbbe Totò.
in effetti martino deve fare altro…visto che su 630 deputati è al 593° posto per produttività
http://parlamento.openpolis.it/parlamentare/546
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Caro gian
però lei insulta il buon senso se ha visto la trasmissione ed elabora quei concetti. Mi pare che l’onorevole Martino abbia un ruolo nella società; anche se dovesse smettere i panni del parlamentare saprebbe cosa fare. A differenza di molti altri, specie a sinistra.
signor Martino… la sua eleganza nell’insultare don gallo parla da sola…Lei dev’essere parecchio frustrato…smetta di guadagnare soldi delle tasse di noi tutti e si affidi al libero mercato non solo a parole
@laura
Rispondere a Don Gallo era impossibile, dal momento che il pretacchione non ha espresso un solo concetto in modo logico, non ha detto nulla di preciso, niente insomma cui Martino potesse replicare.
Anche a me piacerebbe vedere il professore impegnato in dibattiti di ben altro spessore (me lo immagino per esempio a demolire le tesi di qualche economista neo-keinesiano), ma purtroppo in studio c’era solo Don Gallo…
Professor Martino, sono rimasta veramente stupita nel sentire che un economista, uomo politico e già ministro degli esteri e della difesa del nostro paese, non abbia saputo trovare altri argomenti per rispondere a quel pretuncolo (ops! pretacchione!) di Don Gallo che l’insulto e per ribattere alle parole del Vangelo e alla testimonianza di San Francesco che definirle “cazzate”.
Evidentemente, come si dice da qualche parte: “la forma è sostanza” e la sostanza dei suoi argomenti è, a esser generosi, scadente.
Il pretacchione Don Gallo non si ricordava il suo nome, ma di lui la gente si ricorderà. Di Lei personalmente speriamo di scordarci in fretta, ma dei proiettili veri di cui ha dotato i carabinieri durante il G8 di Genova, di quelli no, di quelli non ci scordiamo.
Laura Rapetti
Il Pretacchione è certamente negato per la politica economica, ma ha assolutamente ragione quando sottolinea la pessima considerazione che gli italiani nutrono nei confronti della casta politica. Per cambiare questo stato di cose, non basta prendere le distanze da Tremonti, bisogna fare scelte ben più radicali e coraggiose.
Come solito impeccabile professore.
Quando ha fatto quello stupendo riferimento a San Francesco e al padre credevo che Don Gallo sarebbe stramazzato a terra…
Comunque credo che ormai tentare di correggere la rotta economica del governo sia una missione senza speranza. Ciò che bisogna fare è scuotere l’opinione pubblica: lei in particolare professore ha tutta la compentenza e l’energia per farlo; raduni i pochi liberali rimasti in circolazione, organizzi conferenze, comizi, interviste, stampi manifesti, faccia capire alla gente che un’alternativa liberale esiste ed è l’unica percorribile.
Penso che le cose, peggio di come stanno oggi, non possono andare. Perché, allora, non si butta fuori Tremonti e non si accelera sulla riforma fiscale?
Stimatissimo Prof.Martino,Leggo su Il Giornale questo”E tutti sono convinti nel PDL sia arrivato il momento di dare vita a una cabina di regia sull’economia a Palazzo Chigi così da «svuotare» i poteri via XX Settembre perché «Giulio non vuole farci muovere una foglia”.QUESTA PROF. E’ LA SUA OCCASIONE,FACCIAMO PROVVEDIMENTI LIBERALI.E CRESCIAMO,SOLO LEI LO PUO FARE.LA SOSTENIAMO E CI CREDIAMO.Cordialmente Max
Questo commento è stato eliminato dall’autore.
@Donatello e Manuel
flat-tax e fair tax?
Siete senza cuore, non vorrete mica far fallire gli studi da tributarista, come quello del genio di Sondrio ?!
@Donatello Masellis
La fair tax se non sbaglio è quella proposta che prevede di tassare solo i consumi e abolire del tutto la tassazione sui redditi.Personalmente direi che sia la flat-tax che la fair tax siano ottime proposte in quanto comportano una semplificazione della normativa fiscale e questo alla fine si traduce in minore burocrazia e minori costi di gestione fiscale sia per il cittadino che per lo stato.
Sarebbe comunque interessante conoscere l’opinione del prof.Martino in merito.
Professor Martino, ho visto questo post 2 volte. la prima volta in ufficio e poi stasera a casa. (abtio a Tokyo per questo gli orari possono sembrare strani).
Complimenti. nel mio piccolo anche io penso che e’ meglio far fallire una cosa che non va che indebitarsi.
Le vorrei fare una domanda come quando andavo all’Universita’.
Lei e’ a favore della flat tax. Cosa pensa invece della FAIR TAX, proposta da molti politici americani?
Finalmente riesco a postare anch’io. Adesso ho capito come fare
Visto che sono ancora inebriato dalla boccata d’ossigeno e dalla grande lezione di forma e contenuti che ci ha regalato l’On. Martino nella trasmissione di Porro (Telese non lo cito perchè non lo sopporto.. è un Don Gallo mimetizzato), approfitto di questo spazio per lanciare un suggerimento al Pdl.
Siccome oramai in Italia sta passando il messaggio che se la Lehman Brother è fallita e il debito pubblico italiano ci sta portando al default questo e dovuto solo a Berlusconi, al suo governo e di chi lo ha votato (mistificando come sempre la realtà), credo sia giusto portare alla ragione l’italiano medio e soprattutto quello in malafede.
Lasciando perdere i giacobini e i cattocomunisti di professione, il Pdl con tutto il suo ufficio stampa e i suoi sostenitori dovrebbe bombardare mediaticamente, in televisione, sulla stampa, nel web, nei talh show,tutta la verità giocando in attacco e non più in difesa: rovesciare quello che infingardamente dice la sinistra e cioè che, se siamo giunti al default, è solo per colpa di Mr. B.
Dovremmo dire chiaramente sillabando parola per parola come ha fatto l’On. Martino che, se siamo arrivati a questo punto la colpa è solo di un nemico interno: lo statalismo. Le agenzie di rating e i cosiddetti speculatori stanno solo seppellendo un cadavere. Un cadavere vittima di quei stessi carnefici che oggi si ergono a salvatori della Patria, da Bersani alla Bindi, dai sindacati alle procure moschee, tutti mandanti e carnefici legati alla stessa arma del delitto: lo statalismo.
Certo Mr. B ne ha combinate di tutte i colori nel bene e nel male a cominciare dall’essersi circondato dei vari Tarantini e Tremonti, e diciamocelo anche dagli opportunisti adulatori di corte, però non è lui la causa, non devono farla franca i briganti dell’opposizione, non deve passare il messaggio mistificatore che chi ha rovinato l’Italia è il liberalismo e non la funesta cultura statalista (ed oggi anche giustizialista) di chi ha distrutto l’Italia a cominciare dai nonni poi padri e adesso nipotini dell’ex PCI, DC, MSI,… che si chiamano Bersani, Casini, Di Pietro, Vendola,Fini,… perché altrimenti dopo il passo indietro di Berlusconi questi briganti ci faranno fare un passo in avanti: dentro il burrone.
Ogni volta che un Don Gallo apre bocca dovremo ricordargli che sta dicendo solo “scemenze” come ha fatto Martino. Ogni volta che Bersani o Di Pietro invocano le dimissioni dovremo chiedere loro di dimettersi “per aver commesso il fatto” ed ogni volta che i neo nazi-comunisti ci impediscono di difendere la nostra Libertà, dovremo combatterli senza timore di apparire politicamente scorretti.
Piuttosto che essere guidati dai briganti dell’opposizione è auspicabile il default, solo cosi, verrebbe azzerata (il mio augurio) tutta la pubblica amministrazione vero cancro dell’Italia. Informare i politically correct.
Claudio Saragozza
il dentista di provincia ha detto…
……
Compreso il suo interlocutore in tonaca, che non sapeva chi lei fosse e credo non mentisse, perché ha saputo farfugliare solo di un economista indiano, forse Yunus?
———————————-
Credo, invece, che il pretacchione sapesse perfettamente chi gli stava di fronte (certo, a distanza). Ha voluto solo rimarcare che Martino, o non Martino, per lui, il pretacchione, il “Savonarola degli ultimi”, le cose sono messe male a causa del “neoliberismo, capitalismo…”. Solo cattiva educazione, da parte dello strano prete il quale, perfetto no global, ha voluto metaforicamente rompere le vetrine in altro modo, offendendo l’interlocutore. Che ha reagito efficacemente.
Dite la verità, “pretacchione” stava a meraviglia. E’ stato il primo colpo di Nicola Porro.
Professore, non l’ho mai visto così in…dispettito, e la capisco, perché dover discutere con un pollo, be’ bisogna essere dei gentlemen. Ma consideri che l’è andata bene, il pretacchione si era offerto all’inizio di abbracciare tutti e lei invece l’ha scampata. Pensi che Berlusconi è stato invitato in comunità!
Tuttavia mi permetta la libertà di criticarla.
Professore, per quel tipo di intervento, per quel tipo di televisione, per quel tipo di interlocutore Ella è troppo colto, troppo attento, troppo preciso, troppo “inglese” nell’umorismo.
Consideri che la guardano persone che non sanno nulla di economia e quel che sanno è sbagliato. Compreso il suo interlocutore in tonaca, che non sapeva chi lei fosse e credo non mentisse, perché ha saputo farfugliare solo di un economista indiano, forse Yunus?
Se posso permettermi, quando qualcuno la accusa, come economista liberale, di essere la causa della crisi attuale, metta subito le cose in chiaro: questo è il fallimento di un secolo di socialismo, compreso il fascismo! In Italia dopo Minghetti -1876- un governo che potesse assomigliare ad un governo liberale c’è stato solo per una decina d’anni, dalla fine della guerra al ’61 e fu il miracolo economico.
E poi se don pollo crede davvero che il denaro sia lo sterco del Demonio, perché vuol distribuirlo a tutti?
Mi scusi, onorevole Martino e comunque grazie di esistere con la Sua scienza, la Sua coscienza e la Sua cortesia borghese.
“[…] I piú grandi pericoli per la libertà si nascondono in abusi insidiosi compiuti da uomini zelanti, bene intenzionati ma privi di intelligenza.”
Giudice Louis Brandeis
In: Milton & Rose Friedman, Liberi di scegliere.
Bello rivedere in Tv il prof, ma le avrebbero dovuto affiancare un’altra persona, magari Amato o Boeri, non quel prete. Capisco che in TV non vogliano mai scendere nei dettagli perché pensano (erroneamente) che la gente si annoi, ma ai ragionamenti non si può opporre la demagogia.
…
Ciò che mi fa arrabbiare di don Gallo, come anche di Vendola e del rinato Diliberto, è la loro convinzione ed ostentazione che questa crisi dipenda dal liberismo. Ma quale liberismo ? Se questa è la crisi del debito, allora la colpa è dello statalismo (di destra e di sinistra), cioè della mentalità secondo cui lo Stato deve gestire tutto, monopolizzare tutto, controllare tutto: l’unico modo per farlo è SPENDERE TANTO/TASSARE TANTO. Questa è la causa del debito pubblico e della scarsa crescita che sono base della nostra crisi e della nostra inaffidabilità, altro che liberismo !
Non se ne può più del nostro costosissimo ed inefficiente “stato sociale” da paese socialista, che vede in Rosy Bindi uno dei principali difensori.
Inoltre Don Gallo, facendo finta di dimenticarsi il nome del suo interlocutore, lo accusava e lo additava inserendolo nella cerchia dei politici e degli economisti che in base al suo ragionamento sono tutti uguali e tutti responsabili della crisi. E’ come dire che che i preti sono tutti pedofili !
Cosa è questa storia della Task Force sulla crisi economica a cui dovrebbe partecipare anche Martino ?
Carissimo Professor Martino, prescindendo dalla pena umana del prete Gallo (semplicemente penoso ma ad un tempo estremamente dannoso per la massa ignorante) io spero che il Presidente Berlusconi possa liberamente ascoltarla e seguirla. Sempre grazie dei suoi interventi e le più vive cordialità.
Pietro Barabaschi
Professore l’ho seguita con piacere (raddoppiato dalla sorpresa di vederla in uno studio di La7, forse merito dell’arrivo di Porro).
Estremamente chiaro e lucido -come di consueto- nell’analisi della situazione italiana ed internazionale in quest’ultima tempesta finanziaria, e nelle ricette proposte.
Non sò veramente come abbia fatto a mantener simile lucidità e calma pur sottoposto al confronto con quel misero don Gallo, la cui presenza era effettivamente inutile e al più folkloristica (inspiegabile dal punto di vista economico, dato che era completamente ignorante in materia).
Continui questa sua battaglia di libertà, siamo con Lei!
Francesco Di Ciano