Le discussioni in corso suggeriscono l’opportunità di ricordare un’ovvietà troppo spesso dimenticata. Sono contribuenti le persone fisiche e soltanto esse: sarebbe splendido se fossero le persone giuridiche a pagare le imposte, pagherebbero solo loro e noi saremmo esenti dai balzelli vari che ci vengono imposti a getto continuo. Sono invece sostituti d’imposta le persone, fisiche o giuridiche, che incassano senza compenso tributi che versano all’erario.
Sono sostituti d’imposta, per esempio, le imprese che versano al fisco le trattenute, sociali o tributarie, che operano sulla busta paga dei loro dipendenti. Con i radicali proponemmo un referendum per la loro abolizione, che non raggiunse il quorum. L’idea era che le imprese versassero l’intera somma corrispondente al costo del lavoro al dipendente e questi pagasse gli oneri contributivi e tributari all’erario.
Sarebbe stata un’operazione di trasparenza: i lavoratori avrebbero percepito chiaramente quanto il fisco sottraeva ai loro redditi. L’obiezione secondo cui, in un sistema siffatto, l’evasione sarebbe aumentata, è priva di fondamento. Se il fisco, in base alle dichiarazioni degli imprenditori avesse fatto pervenire ai lavoratori una bolletta indicante l’importo dovuto, gli interessati si sarebbero comportati come già fanno con le bollette di telefono, luce e gas: avrebbero pagato.
Oggi si discute dei provvedimenti adottati dal governo a danno delle banche e in genere ci si chiede se sia giusto o meno infierire sugli istituti di credito. La discussione è priva di senso: le banche, come le imprese, non pagano tributi, si limitano a esigerli. Banche e imprese sono solo intermediari di due flussi pecuniari: uno in entrata, proveniente dai loro clienti, l’altro in uscita, destinato ai proprietari dei fattori produttivi da esse impiegati – lavoratori, azionisti, creditori. Ciò che versano al fisco proviene dalle tasche dei clienti, che pagano prezzi più alti per quanto acquistano, o da quelle dei lavoratori, azionisti e creditori, che incassano meno di quanto avrebbero in assenza di imposte.
Tassare le banche o le imprese è espressione scorretta, i tassati sono esclusivamente persone fisiche; si dovrebbe dire tassare, per il tramite di banche o imprese, la gente. Quest’ovvietà non è stata evidentemente spiegata al dottor Renzi, né al ministro Padoan. Qualcuno dovrebbe farlo.
La celebre massima di Frank Knight, secondo cui “Il guaio non è che tanta gente sa così poco di economia, ma che sanno tante cose che sono sbagliate” vale anche per il nostro governo.
Intanto il governo Renzi procede implacabile con la sua azione riformatrice – come un “rullo compressore”, per usare l’espressione a lui cara. Ha abolito le province? Niente affatto, le ha solo ribattezzate; con risparmio per lo Stato? No, con un aumento delle spese. Ha elargito ottanta euro a milioni di persone ma nessuno sembra curarsi da dove vengano quei soldi. Il ministro dell’Economia sostiene che solo se l’elargizione sarà duratura i consumi aumenteranno. Non sembra curarsi del fatto che quanti, a causa di essa, avranno meno soldi spenderanno meno, e non è per nulla detto che l’effetto netto sia positivo, nullo o negativo.
Se volesse rilanciare reddito e occupazione il giovane toscano dovrebbe ridurre drasticamente i balzelli che gravano sugli immobili. Così facendo l’edilizia potrebbe poco per volta riprendersi, creando occupazione e reddito e facendo così aumentare gli incassi del fisco. Ma sembra che né Renzi né Padoan si siano dati la briga di seguire un corso d’introduzione all’economia.
C’è da sperare che, passata la sbornia di facili entusiasmi renzofili, quando le conseguenze di queste stupide velleità pseudo - riformiste verranno alla luce, si sia ancora in tempo per invertire la rotta e imboccare la via giusta, salvando l’Italia. Finché non la tasseranno, la speranza è un lusso che possiamo permetterci. Approfittiamone adesso, prima che sia troppo tardi.
quando si parla di debito pubblico si dimentica sempre di dire chi sono i creditori. i creditori nelle cui tasche vanno le nostre tasse sono l’elite bancaria della grande usura internazionale, i padroni delle banche centrali (privatissime!!! non pubbliche come tutti credono)
i padroni degli stati e delle multinazionali, una sorta di cupola usuraia che si è impadronita del mondo e delle nostre vite.
e noi ci alziamo ogni mattina per andare a lavorare per loro, in cambio di pezzi di carta colorati stampati da loro o di numeri virtuali su un conto di una delle loro banche.
le nostre vite e il nostro lavoro in cambio di nulla. questo è il potere, il loro potere, contro di noi.
e allora ben vengano le proposte – vedi qui http://TeaPartyFederazioneLiberista.ilcannocchiale.it/post/2826936.html – di quell’economista libertarian, filippo matteucci , di non ripagare il debito pubblico a questi usurai e di fare dell’italia un paradiso fiscale residenziale e turistico .
ruggero evangelista
Caro Professor Martino,
Ottimo prodotto! Inoltre Viva concorrenza e competizione le piu’ dure: migliorano il prodotto ed abbassano il costo al consumo; condizioni affinché’ prosperi l’impresa ed il consumatore sia soddisfatto (caro, vecchio sempre verde “Adamo…).
Cordialmente,
Pietro Barabaschi
Grazie, caro Barabaschi. E’ un peccato che lei non sia più direttamente coinvolto nel settore. Sarei stato suo cliente sia per la qualità del prodotto sia per quelle del produttore!
am
da rileggere con attenzione perchè a distanza di quasi 2.400anni ci calza a “pennello” il GRANDE PLATONE diceva :
Quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, son dichiarati tiranni.
E avviene pure che, chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori, è definito ” un uomo senza carattere” servo; che il padre impaurito finisce per trattare un figlio come suo pari, e che non è più rispettato; che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui; che i giovani pretendano gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi, e questi, per non parer troppo severi, danno ragione ai giovani.
In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo nè rispetto per nessuno.
In mezzo a tanta licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: La Tirannia.
se qualcuno ha modo di farla LEGGERE ai sostenitori del ROTTAMATORE ( non vi dico di cosa, lascio a voi immaginare cosa m’ha rotto…ce l’ho, ce l’ho…)
lasciamo poi da parte il merito….
ciao a tutti !!!
m’è venuto in mente di cercarla perchè su FOREBASE c’è il solito INFORMATO che sta contrabbandando PLATONE COME NEMICO DELLA DEMOCRAZIA !!!
Cara Grazia,
anche il grande Popper includeva Platone fra i nemici della democrazia, ma credo che in questo caso sbagliasse. Me lo fece capire alla fine dei ’70 il più grande grecista inglese, Hugh Lloyd Jones. Egli sosteneva che Popper, non solo sbaglasse, ma fosse stato anche scorretto nei confronti di Platone. Forse per lacune nella mia formazione, ne rimasi convinto e a tutt’oggi credo che Popper si sia sbagliato. Del resto la citazione da lei richiamata non è certo ispirata da odio per la democrazia o per la libertà.
am
Caro Professore,
mi permetta di ritornare sul come venga gestita dai governi italiani la politica estera, una delle poche cose di cui dovrebbe occuparsi uno stato.
Il ministro Susanna Agnelli (simpatizzante, con degnazione automobilistico-sabauda, del partito degli onesti e degli incorruttibili, soprattutto dopo il lavacro azionista operato da Ugo La Malfa) è quella che si recò in visita di stato in Argentina per inaugurare una fabbrica della Fiat, facendosi seguire dai giornalisti turibolari imbarcati su un DC9, costretto a fare scalo anche sul dorso delle balene in pieno Oceano Atlantico per poter raggiungere le coste sudamericane. Lei non aveva conflitti di interesse, e come poteva siffatta gra dama avere bassi interessi mercantili, come non li aveva il suo compagno di partito Visentini, quando da ministro delle Finanze di Carlo De Benedetti si occupò di registratori fiscali di cassa.
Abbiamo avuto un ambasciatore a Mosca, Migliuolo, quello che, sulla banchina del porto di Alessandria, disse si era trovato un inghippo per risolvere il problema del sequestro dell’Achille Lauro, che pur avendo gestito la sede con una signorilità superiore a quella di alcuni predecessori, non si asteneva dall’accompagnare affaristi italiani di più o meno specchiata moralità ad incontri nei ministeri sovietici con l’auto CMD con bandierina sul parafango. Probabilmente rientrava tra i suoi doveri per favorire lo sviluppo dell’interscambio Italia-URSS. Lo stesso fece imbarcare suo fratello, che era stato AD di un’azienda Montedison operante nel settore difesa (credo di ricordare Ote-Galileo) e che all’epoca operava in proprio, sul volo di stato con cui Andreotti rientrava a Roma, mandando in fibrillazione il sistema di difesa aerea sovietico, una volta che si accorsero che il volo era partito con a bordo una persona in più di quelle autorizzate… (non mi ricordo se ciò avvenne prima o dopo l’abbattimento del 747 coreano sulla Kamhchatka…).
Insomma la politica estera italiana, sia a livello politico che professionale è sempre stata un po’ deboluccia. E vengo alla domanda.
Lei pensa che ciò sia dovuto ad un complesso di inferiorità, ad una mancata percezione del fatto che la vera missione di uno stato è la politica estera, in assenza della quale uno stato non è, al fatto che le principali forze politiche che hanno modellato a propria immagine e somiglianza la repubblica nata dalla resistenza (pensa un po’) si affidavano per la politica estera a due potenze straniere, l’URSS ed il Vaticano, o, se andava bene, gli Stati Uniti?
Grazie,
Franco Cattaneo
Caro Franco,
il problema che lei, con dovizia di particolari interessanti, solleva è reale e non è, purtroppo, nuovo. Come lei ricorda, la politica estera e la difesa non sono compiti accessori, sono lo Stato. Senza di esse non è mai esistito, nella millenaria storia del genere umano, uno Stato. Possiamo fare a meno di scuole statli, ospedali statali, agenzie statali, regionali, parastatali e quant’altro, ma non di Difesa e Affari Esteri. Per questi ultimi due dicasteri spendiamo poco più dell’1% del pil – il restante 52 – 54% è semplicemente sprecato. Aldilà del fatto che destiniamo risorse inadeguate a questi due compiti, li affidiamo spesso a persone per nulla qualificate. Ahinoi!
am
Presidente Martino, cari amici
Molti di noi sono convinti che l’EURO sia esente da gravi colpe e che le nostre difficolta’ economiche vadano imputate ad altro.
Se avessimo RR come Presidente del Consiglio e Mises, Hayek e Friedman alla guida della nostra economia al Ministero delle Finanze soffriremmo ugualmente!
Nel lontano 1985 il Pentagono decise di sostituire la pistola d’ordinanza (Colt1911) delle forze armate USA.
Fra tutte le pistole prese in considerazione risultarono vincitrici la Berretta FS 92 e la tedesca Heckler und Koch P220.
Gli americani scelsero la pistola Italiana solamente perche’ al contrario della tedesca il costo dei pezzi di ricambio erano inferiori!
Questo comporto’ prestigio, ricchezza e lavoro per Brescia, per la Lombardia, per l’Italia.
Oggi grazie all’EURO gli americani avrebbero scelto sicuramente la pistola tedesca!
E questo sta accadendo alle nostre industrie, alla nostra economia e al nostro benessere da 13 anni.
Quanto ci vorra’ ancora per porre fine a questo massacro?
BUONA DOMENICA
Saluti Matteo Napoletano
Caro Matteo,
posseggo una Beretta 96 con dedica incisa sulla canna e iniziali in oro sul calcio, omaggio di Piero Beretta. Me la offrirono nel 2001, risposi che sarei stato felice di averla ma che, essendo ministro della Difesa, non potevo accettarla. “Se ne avrete ancora voglia, aggiunsi, me la darete quando non sarò più ministro.” E’ quanto avvenne regolarmente nel 2006. Ci sparo di tanto in tanto e la considero una superba opera d’arte e una magnifica arma. Solo un disinformato potrebbe preferirle un’altra pistola (con la possibile eccezione della Glock austriaca).
am
Ne ho tre, Colt 1911, Beretta FS96 e Walter P99 non vado quasi mai al poligono (poco tempo libero e pochi skei).
Sono appassionato di storia militare, percio’ mi accontento di collezionare queste icone di tecnica militare.
Spot elettorale per il futuro candidato Presidente, non avremo un RR, ma un Einaudi 2.0 non ce lo leva nessuno!
https://www.youtube.com/watch?v=MsPsYHSlXnQ
Mdp
Caro Mdp,
avrò sbagliato a digitare l’indirizzo, ma non sono riuscito a trovarlo. Buona domenica,
am
E’ il Suo vivace intervento a Libertiamo del 2009, provo a riproporlo assieme ad una brevissima intervista in due tempi del 2011,che trovo molto appropriata come spot.
https://www.youtube.com/watch?v=MsPsYHSlXnQ
https://www.youtube.com/watch?v=mKeNagIcGwY
https://www.youtube.com/watch?v=jiIu8Pvt36U
Ci sarebbe anche il Suo intervento alla Camera dei Deputati in occasione dell’ attacco terroristico a Nassirya, purtroppo è deturpato da stupidi ed inqualificabili commenti, lo segnalo in sostegno all’ endorsement di Grazia, perché da l’ idea della Sua Statura Politica ed Istituzionale, ovviamente incomprensibile per chi vive sperduto nell’ iperuranio dell’ utopia. Devo altresì aggiungere che da grande fiducia vedere come poi Lei sia Persona di squisita gentilezza oltre che genuina schietta umanità, ricordo al proposito un aneddoto in cui Lei parlando in chiusura della Scuola di Liberalismo a Bologna ha ricordato il costo di alcune spese da Lei sostenute per cose di tutti o giorni. Io non ho mai sentito un intellettuale, un uomo politico, un Ministro avere contezza del costo reale della vita e soprattutto parlare con quella naturalezza, la stessa usata poi relazionandosi con noi. Mi ha ricordato quel tratto “da massaia” di Lady M. Thatcher e ho pensato che ciò forse avesse molto a che fare con quel “Commons sense” tanto caro al liberalismo e come al solito totamente sconosciuto a chi vive nell’ iperuranio in perenne ricerca del sol dell’ avvenire come già dicevo.
PS riguardo all’ indirizzo, mi scusi se mi permetto, di solito io provo a fare copia incolla sull’ url (o come si chiama)
con stima e affetto Signor Presidente Martino
Mdp
Caro Mdp,
ho fatto copia e incolla senza successo. Da quando non uso più DOS, sono un imbranato in queste cose. Grazie per le sue imbarazzanti, ma graditissime, espressioni di stima, e per la sua preziosa amicizia. Quell’intervento in aula, sia al Senato sia alla Camera, ha forse rappresentato il momento più inteso, drammatico ed emozionante, della mia vita politica.
Con tutta la mia amicizia,
am
Presidente Martino
Le politiche economiche liberali non sempre funzionano e talvolta per svariati motivi oppure solamente a causa della sfortuna possono fallire, ma non e’ mai esistita nella storia dell’Umanità una politica economica di sinistra che abbia funzionato!
Anche il simpatico tassatore fiorentino riuscirà, come tutti i suoi precedenti compagni hanno dimostrato, non a far diventare ricchi i poveri , ma semplicemente a far diventare poveri i ricchi!
Lo so che preoccuparsi prima non conviene, e le giuro che mi sto concentrando sulla felicità delle piccole cose: una passeggiata, un cannolo siciliano, un bel tramonto ma ho la sensazione che altri quattro anni di Governi di Sinistra e per l’ Italia sarà la fine..
Saluti Matteo Napoletano
Caro Matteo,
fermo restando che il cannolo siciliano vero è eccezionale, una certezza dovrebbe rassicurarla: mai nessuna delle alternative alla libertà di mercato che sono state sperimentate ha funzionato. Non importa se di destra, di sinistra o di quant’altro, hanno sempre prodotto risultati disastrosi. Prima della guerra, la Germania Est era la parte ricca del paese, il nord della Corea era più ricco del sud fino a che i comunisti non se ne impossessarono, i cubani di Miami producono più di quelli di Cuba, che sono oltre dieci volte più numerosi. Mai nessuno è fuggito dall’inferno capitalista per rifugiarsi nel paradiso comunista; i pochissimi che l’hanno fatto se ne sono amaramente pentiti. Le politiche liberali che non funzionano sono quelle che non sono veramente liberali!
am
a tutti gli ADAM copio e incollo quanto ho appena finito di scrivere all’On ANTONIO PALMIERI che pochi giorni fa mi ha assicurato che qualora avessi avuto bisogno di fare 1 question time sul sito di SILVIO BERLUSCONI potevo scriverlo a lui che essendo il responsabile delle pubblicazioni via internet di FI sapeva bene come fare, a questi “question time” risponde SILVIO BERLUSCONI di qui la mia “necessità” di farlo, ecco l’intera lettera:
Caro On. PALMIERI
come da suo suggerimento, eccomi a fare, tramite Lei, un QUESTION TIME al quale spero aver risposta, se, come altri prima di me anche questo mio avrà l’onore d’essere pubblicato, almeno spero di dare il via ad una iniziativa di “discussione” all’interno di NOI elettorato che al momento “arranchiamo” disorientati anche se incitati dal Presidente a muoverci tanto da essere sollecitati ad un porta a porta x convincere i delusi e i disgustati, ma…per farlo occorre avere alle spalle idee e argomenti che non vengano SMANTELLATI UN GIORNO SI ED UN ALTRO PURE…
comunque questo è quanto voglio chiedere:
1) perchè TUTTI i LIBERALI sono stati messi a tacere o nelle condizioni d’andarsene?
Eppure FORZA ITALIA è nata come movimento LAICO E LIBERALE e con una struttura e programma assolutamente LIBERALE.
2) perchè l’On. ANTONIO MARTINO ( grande Economista) pur avendo brillato per serietà e capacità nei due ministeri che a suo tempo gli furono assegnati ( esteri e difesa ) NON VIENE MAI interpellato e fatto “PORTAVOCE” di FI oggi che LUI come economista POTREBBE far sentire FINALMENTE una voce autorevole e contrapporre a questi programmi “ragionieristici” che ci stanno massacrando, programmi seri e fattibili che ci potrebbero far uscire da questo tunnel buio nel quale governi mai eletti ci stanno portando???? eppure LUI è stato PADRE di gran parte del programma economico col quale FI è scesa in campo e che c’ha fatto sognare!!!
3) si sta avvicinando a grandi passi il momento delle dimissioni di NAPOLITANO e da SX si fanno sempre più pressanti nomi che ci fanno venire i brividi….Dal momento che LEI è stato messo FUORI GIOCO nel modo vergognoso ( soprattutto per NOI che l’abbiamo consentito) che abbiamo vissuto, CHI pensa di proporre ??? Le chiedo < è troppo se, come LIBERALE e come elettrice da sempre di FI propongo il nome di ANTONIO MARTINO ?> è un nome che è una garanzia di serietà, professionalità, ed essendo un vero LIBERALE non potrà che avere massimo rispetto delle LEGGI.
4) perchè non sondare tra gli elettori?
in attesa di una sollecita ( stanno per chiudersi i tempi) risposta
la saluto cordialmente
calore grazia.
saluto anche Lei Palmieri e spero realmente di vedermi pubblicata, questo nome è di vero prestigio per NOI tutti.
Un bacio, cara Grazia,
am
A TUTTI: si sta avvicinando il tempo della sostituzione di Re Giorgio. e noi ancora zitti….ci stanno proponendo mostri orribili io persevero con il mio chiodo fisso e ricomincio a scrivere su ANTONIO MARTINO che dovrebbe essere il ns VESSILLO nessuno può vantare una persona di questo calibro tra le proprie fila e allora:
Qualche mese fà scrissi qui su facebook così come in altri blog, perchè sentivo l’avvicinarsi di questo evento, che < FI e tutti i NON communisti avrebbero dovuto pensare per tempo al SUCCESSORE DI RE GIORGIO…proponevo ANTONIO MARTINO, intanto per il suo passato, poi x come s’era condotto nell’esercizio delle sue funzioni da Ministro degli Esteri e Ministro della Difesa, ma SOPRATTUTTO perchè penso sia l’UNICO VERO ECONOMISTA ITALIANO che ha idee PRATICABILI nella realtà e non TEORIE UTOPICHE di tipo ragionieristiche che puntualmente “floppano” alla prova dei fatti ( vedi Monti e compagnia cantante) oltre al fatto che è un vero LIBERALE ….MI SEMBRA che non abbia avuto alcun seguito…ed ora????
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Bentornata, cara Grazia. Cominciavo ad essere in crisi di astinenza,
am
Cari ADAM,
a proposito del Professor Martino quale Ministro degli Affari Esteri (10.05.94-17.01.95 – 252 giorni).
La questione del confine orientale è sempre stata trattata malissimo da parte italiana, ancor prima dello scoppio della Grande Guerra, tra velleità assurde, provocazioni mussoliniane, intelligenza col nemico da parte dei comunisti, dissenterie democristiane, fino ad arrivare all’osceno trattato di Osimo (1975). Tra l’altro qualche ruolo nei negoziati che portarono alla stipula del trattato deve averlo avuto anche l’allora ambasciatore a Belgrado Walter Giuseppe Maccotta che, per il molto poco che l’ho conosciuto, non mi aveva certo fatto l’impressione di un principe di Metternich. La posizione italiana, anche in seguito alla dissoluzione della Federazione Jugoslava, risultò molto indebolita anche presso i partner europei per le mire tedesche sull’Adriatisches Küstenland.
Finalmente “Nell’ottobre del 1994 ci fu un incontro ad Aquileia tra i ministri degli esteri Antonio Martino e Lojze Peterle (sloveno) che giunsero ad un accordo di compromesso…la Slovenia si impegnava…a congelare la vendita di immobili di proprietà degli italiani dell’esodo… Fatto inaudito nella storia delle relazioni diplomatiche, il parlamento sloveno si rifiutò di approvare l’accordo negoziato dal ministro degli esteri” Citazione da Marina Cataruzza “L’Italia e il confine Orientale” Bologna – Il Mulino 2007 – ppgg. 358-359.
Tanto dovevo al Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana Antonio Martino.
Cordialità
Franco Cattaneo
La Patria e’ mutilata.
70 anni di propaganda comunista del PCI,PD non potranno mai coprire la vergogna, l’umiliazione e l’ingiustizia subita .
I Comunisti Jugoslavi dell’assassino Tito hanno perpretato questo crimine perché, invitati, aiutati e sostenuti dai loro fratelli rossi in Italia.
Nei Paesi civili e democratici i Traditori vengono fucilati alle spalle, noi in Italia invece li abbiamo al Governo…
Ritorneremo!
Saluti Matteo Napoletano
Caro Franco,
grazie per avere ricordato quell’episodio. Il comportamento del governo sloveno in quella occasione fu osceno e mi costrinse a mettere il veto all’ingresso della Slovenia nella UE. Il mio successore, signora Susanna Agnelli – il primo ministro degli Esteri non laureato nella storia d’Italia – ritirò il veto senza contropartite. I successori della brava signora o non si sono occupati del problema o hanno fatto ulteriori danni. Grazie,
am
Al Professore e agli ADAM
http://ilsognoliberaleitaliano.com/2014/04/26/stralci-dal-discorso-inaugurale-di-jfk-come-presidente-adattati-allitalia-odierna-per-il-sogno-liberale-italiano/
Letto il discorso inaugurale da Presidente degli Stati Uniti d’America di John Fitzgerald Kennedy, ho rivisitato per l’Italia odierna alcuni periodi. È venuto fuori un discorso che sento profondamente mio e che penso dovrebbero sentire proprio tutti coloro che credono nel Sogno Liberale Italiano e nella Forza Italia Liberale che deve rinascere come vent’anni fa.
Grazie per la lettura
Caro Lucio,
quel discorso dimostra che JFK era dei nostri, non un sinistro come sostengono Veltroni & co. E’ un discorso molto bello e merita di essere riletto. Tuttavia, avendo avuto la fortuna di seguire in diretta, il 20 gennaio 1981, RR, JFK merita solo il secondo posto. Ma metteri la firma per riavere l’uno o l’altro alla Casa Bianca. Invece…..
am
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Caro Professor Martino,
lei è semplicemente un saggio e il suo invito a perseguire la saggezza ha contribuito a rasserenarmi.
Un semplice grazie con Amicizia. Cordialmente, PB
Caro Barabaschi,
sono io a ringraziare lei per la sua amicizia. Sto gustando una liquerizia della concorrenza (barone Amarelli)!
am
Caro Professor Martino,
che le imposte vengano pagate unicamente dal cittadino, dopo i suoi ripetuti insegnamenti in tal senso, dovrebbe essere un fatto acquisito; e invece no, la massa è ancora convinta che tassare, ad esempio una impresa, essa viene ne viene sollevata. Ed è così che la “cleptocrazia vergognosa” ne approfitta. Del resto il catto-comunismo non è forse una “religione” che non solo sfrutta l’ignoranza del popolo bue ma, come tutte le religioni, sopratutto monoteiste, lo tiene nella ignoranza per poterlo manipolare a suo piacimento. Ma, viene da chiedersi, per esempio gli ultimi tre presidenti del consiglio (Monti, Letta, Renzi ed i loro ministri dell’economia (a proposito a quando la netta divisione tra Tesoro e Finanze?) ci fanno o ci sono, eventualmente eterodiretti? Costoro amministrano le loro famiglie come lo Stato o, come sembra dovrebbe essere, stanno attenti alle entrate ed alle uscite perché trattasi di loro soldi?, mentre amministrando i nostri sanno soltanto spenderli estorcendone poi sempre di più? Basterebbe che ricordassero (sapessero?) quando dice M. T. Cicerone sulla famiglia: Familia est principium urbis et quasi seminarium rei publicae (traduco, non certo per lei): La famiglia è la base della società ed è quasi un allenamento alla gestione della cosa pubblica. La ringrazio del suo invito a sperare, del resto spes ultima dea, ma temo di aver perso la speranza. Almeno, quando la tasseranno, non pagherò la relativa imposta.
I più cordiali saluti,
Pietro Barabaschi
Caro Barabaschi,
come al solito, siamo d’accordo. Quanto alla speranza, ci levassero anche quella, sarebbe assai triste. Il punto è che dobbiamo indirizzarla verso obiettivi possibili: la salute, la serenità, l’amicizia, il bel tempo. Non verso un governo migliore per l’Italia, che è, temo, assai lontano da venire.
Auguri,
am
“Debbo dire però che mi sembra altresì strano che il buon Cacciari, cada in un tranello siffatto costruttivista, forse voleva intendere altro.”
Per quel che vale la mia opinione, ne sono convinto anch’io e mi intriga sapere quale sia il bandolo della matassa, ad ogni modo a sproposito di veri marxisti e utopisti più che costruttivisti se vi va cari amici fatevi 2 risate :)))
http://www.ilgiornale.it/news/interni/verso-europee-1013911.html
e poi un vero momento di poesia, seriamente
http://www.ilgiornale.it/news/interni/1013933.html
saluti cari a tutti
Mdp
Chissà . . .
oltre al fatto che sia stato proprio il filosofo della proprietà privata a porre in dubbio quella fondiaria, penso che ulteriori argomentazioni me le abbia fornito la storia d’italia di Montanelli e Cervi, quando tratta le differenze tra la produttività agricola del regno delle 2 sicilie rispetto alla piemontese.
Speravo quindi di suscitare anche qualche riflessione storica sull’argomento.
Ma a parte gli approfondimenti, il richiamo di Martino all’azione del libero mercato, ben più efficiente di qualunque politica tributaria, resta argomentazione imbattibile.
Propongo all’illustre consesso una riflessione sull’argomento “tributi” riguardante le proprietà terriere.
Come noto, la proprietà terriera fu istituita da Napoleone, con la creazione del catasto terreni.
Precedentemente, la proprietà terriera era solo del re (o imperatore, principe etc.), che la affidava a chi la sapesse difendere e sfruttare, sostituendo quando necessario il gestore (feudatario, marchese etc.).
Anche John Loke, nel suo “secondo trattato”, mentre sancisce la proprietà privata come diritto naturale ed inalienabile, tratta diversamente l’occupazione terriera, giustificandola solo con il suo corretto sfruttamento (cioè: lavoro agricolo).
Re (o vicerè) oziosi, come quelli che spesso si sono succeduti nel meridione italiano, trascuravano questa loro importante funzione di sorveglianza nella gestione dei beni territoriali e tolleravano una nobiltà inurbata ed altrettanto vaga ed oziosa.
Qual’è la situazione attuale? L’attributo di proprietà privata, ora, garantisce da sola il massimo sfruttamento territoriale o no?
Non ne sono certo. Specialmente per le grandi proprietà, gestite da proprietari inurbati ed ampiamente benestanti.
La soluzione potrebbe consistere in una imposta “minima” al mq sul reddito agricolo, fissata dalle autorità locali ma soggetta alla sorveglianza ministeriale, che garantisse la coltura attenta del territorio.
Un’imposta “minima” troppo alta farebbe crollare il prezzo del terreno agricolo, una troppo bassa pemetterebbe proprietà incolte o mal sfruttate.
Ora, lasciamo perdere per un momento il fatto che siamo in Italia e che queste istituzioni non funzionano perché prive di atti dei diritti, di democrazia diretta e di sistemi di controllo.
Le domande sono:
– siamo daccordo con John Locke che l’occupazione terriera è cosa un po’ diversa dalla “proprietà privata”, oppure no?;
– è eventualmente possibile risolvere il dilemma (che è collegabile al problema della “sovranità”) con il corretto uso (costituzionalmente definito, magari) dei tributi, oppure no?
Caro Guido,
il diritto romano, secondo lei, non è mai esistito o è irrilevante. La proprietà terriera a Roma andava usque ad sidera et usque ad astra. Se un terreno è suscettibile di rendere qualcosa al suo proprietario, perché mai, in nome di Iddio, questi dovrebbe lasciarlo incolto? Se lo facesse, non pensa che forse altri, convinti della potenziale redditività del terreno, potrebbero offrirsi di comprarlo? A questo punto, perché mai, sempre in nome di Iddio onnipotente e misericordioso, il proprietario dovrebbe rifiutarsi di incassare il ricavato dalla vendita. Parziale o totale rimbecillimento? Non parli come un vetero-marxista, siamo nel XXI secolo!
am
Caro Professore!
Eccellente!Non potevo auspicare una risposta migliore.
Vorrei sottolineare un aspetto che secondo me sta alla radice di tutto ciò e dei tributi in generale.
Perché mai lo Stato si arroga la facoltà di ordinare a me proprietario o lavoratore, di pagare un tributo di qualsiasi genere?
Più in particolare, su che basi, se non quelle costruttiviste e quindi contrarie ad ogni principio di libertà in libero mercato, lo Stato deve salire in cattedra e stabilire ex-ante la “sfruttabilità del territorio”?
Non stiamo parlando di terreni che appartengono allo Stato, stiamo parlando di proprietà private. Una qualsiasi cosa è “propria” se appartiene al soggetto proprietario per donazione, eredità o compravendita.
Il come far fruttare la proprietà deve essere a sola discrezione del proprietario. Nessuno può distorcere questo concetto a mio avviso…men che meno lo Stato attraverso un tributo.
Il tributo, di qualsiasi genere, distorce e falsifica l’allocazione di risorse e i contratti tra individui.
Debbo dire però che mi sembra altresì strano che il buon Cacciari, cada in un tranello siffatto costruttivista, forse voleva intendere altro.
Saluti liberali e non costruttivisti.
Parrini
Caro Alberto,
la Russia non ha privatizzato l’agricoltura perché l’opinione pubblica era contraria a “vendere la madre Terra”! La propietà della terra è una delle più importanti, tanto che molti fra i coloni americani erano sostenitori del voto plurimo basato sulla quantità di terra posseduta. Anche senza arrivare a questi eccessi, continuo a credere nella proprietà privata della terra come baluardo contro la tirannide. Sono anch’io molto stupito che Guido Cacciari, persona colta e intelligente, sia caduta in questa trappola. A pensarci bene, tuttavia, il caso è lungi dall’essere isolato: Sergio Ricossa, che non ama la Fiat e gli Agnelli, è contrario a che un imprenditore possa lasciare la sua impresa ai figli! Se anche Sergio, sulle cui credenziali liberali nessuno può mettere bocca, ha un lapsus, non vedo perché dovremmo stupirci delle idee dell’ingegnere Cacciari. In genere sono assolutamente condivisibili.
am
Carissimi Martino ed Alberto P.,
io non stavo perorando delle tesi.
Solo proponendo una riflessione sull’approccio Lockiano al tema della proprietà fondiaria.
Anche a me stupì molto quando lo lessi.
Poiché l’argomento del post sono i “tributi”, ho provato a re-interpretare tale tesi conciliandola con l’inalienabilità della proprietà privata. Ma senza perorarla come se fosse valida.
Comunque, mi risulta lampante che la risposta alle mie due domande sono due chiarissimi “no”.
Non me ne dolgo assolutamente, anzi vi ringrazio per aver sviluppato l’argomento.
Caro Professore,
nell’idea dei famosi 80 euro di Renzi, alberga chiaramente la concezione redistributiva che i cristiano sociali (ossia i cattolici di sinistra), hanno sempre pervicacemente sostenuto. Togli a qualcuno per dare a qualcun altro. In essa c’è il massimo disprezzo per il mercato e l’affido totale ad un paternalismo statale viscido e puerile. Non siamo noi a decidere a chi dare i nostri soldi, ma è un signore dalla parlantina toscana che decide a chi vanno e chi ce li rimette.
Ora il punto diventa un altro. Con questo livello di pubbliche spese non è possibile avere sviluppo. Ma, con il passare del tempo, cala anche qualsiasi incentivo al risparmio. I conti correnti sono in pericolo e non si può nemmeno investire sul mattone perchè possedere una casa o magari due, a breve diventera un reato di nuova concezione.
Di tutto ciò il prode (aggettivo non casuale) Renzi, non pare volersi curare. Rispetto la sua storia politica ma vorrei capire il senso dell’esaltazione di molti dei nostri per lui. Mi è sconosciuto.
Massimo B.
Mi permetto di modificare ciò che ha detto a proposito del “Togli a qualcuno per dare a qualcun altro”.
Guardando bene sarebbe meglio dire che lo Stato finge di togliere a qualcuno per dare a qualcun altro, in realtà “toglie a TUTTI per guadagnarci solo LUI!!”. Le entrate per lo Stato aumenteranno sempre come scritto nel DEF e come è sempre stato!
D’altro canto da uno Stato Ladro e usurpatore come il nostro cosa ci si può aspettare se non questo?THE ROAD TO SERFDOM…
Saluti
Alberto
Caro Massimo,
anche per me è incomprensibile l’attrazione che Renzi esercita persino su persone vicine al centrodestra. Forse, ciò che è accaduto è che cinquant’anni di pensiero unico cattocomunista hanno fatto dimenticare a molt,i e impdito di imparare a molti altri, l’esistenza di alternative. Fun nel 1963 che le elezioni videro contrapposti i liberali ai comunisti, socialcomunisti e catto-comunisti. Poi, fino al 1994, niente, con l’eccezione inespressa di Craxi che, anche se socialista, era anticomunista quanto e più di noi. Questa diseducazione di massa non è stata curata, purtroppo, nemmeno dal ventennio berlusconiano. Dobbiamo subirli, ma non passivamente: diffondiamo le nostre idee, mettiamo in dubbio ciò in cui troppi continuano a credere. Se ce l’hanno fatta i padri fondatori della Mont Pelerin Society, forse anche noi possiamo sperare. Coraggio!
am
Allora mdp ci vorrebbe un Putin italiano? Quello che ha detto frank night é sacrosanto,basta fare un sondaggio verbale mischiano ceci con mele e ananas con biscotti…..io lo vedo nel mio lavoro con paesi di lingua nordica,ribadisco che siamo. Sempre più dei cioccapiatti ,abbiam o grande idee eppoi le svendiamo ducati lamborghini Gucci e Fendi..ecc. in realtà ci vuole programmazione buon senso e riforme liberali.
Un carissimo amico direttore del NIH nella sezione neurologica per gl i abusi di alcool e droghe mi ha detto sempre : in USA quando formi un team ed. Team non funziona bisogna cambiarlo é inutile di recuperare di socialisteggiare coi membri del team cancellare tutto e ripartire. Con nuovo team.
In Italia abbiamo in a costituzione che fa schifo aveva ragione Jefferson che la mano dei morti non doveva tracciare il cammino dei vivi.
Quindi oltre alla costituzione io butterei al macero le 133.000 leggi che abbiamo per farne una decina al massimo :-)) o diciamo meglio 5-6000 come in Germania.
Ed un bel federalismo Non solidale perché è mi scuseranno gli amici campani napoletani se un comune come Napoli non riesce a riscuotere le tasse dei suoi cittadini e d ha debiti o peggio éq in default io da Rimini no ci posso fare nulla anzi spero anche che fallisca.perché devo dare i miei risparmi ad una regione che mentalmente non vuole crescere e sperpera di continuo,ha ragione Bossi ! S eppoi una regine va incontro ad un disastro naturale ok allora si aiuta.
Abbiamo troppo demandato troppo o tutto allo stato e no abbiamo voluto prenderci le ns responsabilità che vuol dire abile a rispondere o essere in grado di rispondere.
Quindi a me questa pietà collettivista socialista mi fa schifo ,la rigetto e sono. Molto e’ accordo sia con leggi usa federaliste che con le idee di Leonardo faccio di movimento libertario. Roma era fallita ?e falla fallire, in Italia bisogna parlare di meno ( vedi grande fratello ,che no vedo) e programmi cretini o mode cretine e fare e lavorare di più, con una costituzione liberale.
Scusi mdp e scusi prof.martino ma mi sto schifando sempre di più quando si discute in azienda io dico sempre che per me c’ é una soluzione su vari enti che nn servono ad un tubo tipo INPS ENASARCO una bella bomba! In questo sistema incancrenito no c’é soluzione .
Tanto tedeschi nel senso più nobile del termine programmazione, rispetto,cittadinanza, correttezza,formalitá nno lo saremo mai.
Slt e scusate del post fuori dalle righe. Oramai viene voglia di scappare in svizzera o come fanno molti a malta!
Caro MM,
Quanto al possibilità che comuni e regioni siano lasciati fallire, sono assolutamente d’accordo. Non solo Napoli e la Campania, ma anche Roma. Si rende conto che la centinaia di farmacie comunali romane sono in enorme passivo? Non conosco farmacie private che perdano soldi. Dove mette la centrale del latte, l’ACEA e la miriade di enti comunali passivi? Il sindaco sotto-Marino sa solo chiedere soldi al governo e non riesce nemmeno a riparare le strade. La più straordinaria città mai esistita è diventata un incubo per chi ci vive, per via dell’incuria degli amministratori locali.
non sapevo fosse di Rimini. Nel 1988 il PLI di Rimini mi rifiutò la tessera.
am
Buonasera Prof. martino,riminese di nascita ora vivo a Riccione.le giunte rosse a Rimin hanno creato dal punto di vista urbanistico la peggiore città d’Italia,ignoranti allo sbaraglio.Napoli in confronto sembra Monaco di Baviera e non scherzo.
con solo 100 leggi e chi nn lavora nn magna.
Ovviamente se anche un comune del Nord o Centro ha debiti e’ giusto che fallisca,da noi hanno fatto fallire l’aeroporto di RImini si rende conto? tra ravenna ed Ancona c’erano 33 milioni di turisti ,saranno oggi di meno ? ok pero e’ un importante settore. Guarda caso il presidente e’ un avvocato comunista ex sindaco di Riccione,ma e’ stato sempre cosi.
Il palacongressi di Riciocn estruttura avveniristica molto bella ma che in una Riccione non ci dice perche non e’ una grande città dicono che sia in passivo di 63 milioni di euro altri di 38 milioni. stanno costruendo la metro di costa tra rimini e cattolica deturpando il paesaggio e sperperando centinaia di milioni di euro,ma qui sono coem li chiamo io sono tutti Albergatori Comunisti Riccionesi /RIminesi ed opportunisti.
Stanno costruendo parcheggi sotterranei con zona pedonale in vendita a cifre folli (venduti pochi) e la proprieta’ dura 99 anni.
I cari comunisti piddini che sono rimasti tali e quali e che rappresentano molto bene l’archetipo riccionese sono i piu grandi speculatori immobiliari da queste parti.
A voglia a dire che i comunisti no ci sono piu’ ci sono la loro radice viene sempre fuori.
Eppoi nn parliamo di Imu ici imposte e addizionali e consorzi di bonifica.
una Waterloo qui a riccione.
Ce’ qualcuno che su Scenari economici.it ha fatto un elenco degli enti inutili.
eppoi Roma,roma! a parte i rutelli e veltroni ceh hanno fatto disastri pero alla ribalta perche radical chic progressisti di sinistra con le loro notti rosa del biiiiiip,ma a me Alemanno nn mi piaceva perche cattosocialista-keynesiano fascista era e fascista rimane
un bel 10 anni di dittatura liberale
saluti, Mad max
Caro MM sto leggendo un bel libretto che ho trovato in occasione dell’ incontro di dicembre 2013 a Bologna con il Prof. Martino, si tratta di ” AFTER THE WELFARE STATE” edito da Tom G. Palmer autori vari intervengono dicendo molte cose interessanti rispetto alle Tue giustissime intemperanze e soprattutto svelando alcuni meccanismi psicologici ormai sedimentati che spiegano il perché della situazione attale sia dal pdv economico-politico che appunto di atteggiamento psicologico-culturale rispetto al concetto di stato. Veramente il Prof. Martino citando FK ha ragione da vendere e leggere queste 130 pagine credo potrebbe aiutare molto noi e i nostri amici, mi permetto quindi di suggerire a tutti questa lettura.
PS
(in particolare il capitolo “Bismark’s legacy”, bhe, sto seriamente meditando di non assaggiare mai più l’ omonima bistecca zz! :)))
buon 25 aprile e buon S. Marco!
Mdp
Caro MM,
non mi ha chiesto perché il PLI di Rimini mi rifiutò la tessera. Conosceva l’episodio?
am
Caro MdP,
io non ho mai festeggiato il 25 aprile: non vedo alcun motivo per festeggiare una sconfitta, anche se fascista era una guerra italiana, benchè sciagurata. Vedo invece validi motivi per NON festeggiarlo:
il 25 aprile è la menzogna fondativa di questa repubblica cattocomunista.
Per me, pur non essendo veneziano (ma amando Venezia e la sua storia), il 25 aprile, come vedo anche per Lei, si festeggia l’Evangelista San Marco (tanto più apprezzabile tenendo conto di come le sue reliquie sono giunte nella Serenissima)!!!
Con grande stima politically uncorrect,
Franco Cattaneo
Prof.Martino,
mi scuso ma sono sommerso da lavoro ed impegnato su piu fronti e quant’altro.La domanda infatti volevo porgliela,come no! Le anticipo che qui sono cattocomunisti finti liberali e che un ragionamento serio non lo puoi fare.A detta di un mio collega di lavoro i peggiori clienti perche’ ignoranti come le capre sono Romagnoli,marchigiani e Toscani. Le confermo che e’ vero,glielo dice un romagnolo/adozione marchigiana,di esperienze con ignoranti toscani ne ho avuti assai e l’ultimo toscano ignorante (in smoking) ha fatto un volo per mia mano e di altre persone dentro una piscina di una nave!
cmq si ero curioso dell’accaduto.Scusi ma perche mai Lei chiese una tessera al PLI di Rimini ? come direbbe Di pietro Eeeee e che c’azzecca? (conosciuto anche lui in RAI 3,personaggio spassoso)
salutissimi.
p.s:Mdp grazie dei suggerimenti Lei ha il potere di aumentare le ore del giorno a 82 ore? mi sa che fra 2 anni sarò in grado di leggerlo ho una pila di libri che ho anche fotografato a fine Agosto 2013,mi sa che e’ aumentata…qualche rivista di approfondimento dovro disdirla sicuro.cmq registro nel file “libri da comprare”.
Caro Professore, come ormai è buona tradizione, anche questa Sua ennesima, imperdibile perla è stata esposta nella bacheca dedicata a Lei ed all’ antistatalismo. Ritengo che l’ iniziativa sia, oltre che un interessante spunto di riflessione anche una non trascurabile opera di igiene mentale pubblica
lo so, detto così fa un po’ rieducazione maoista :)) ma a mali estremi …
Meravigliosa la massima di “Franco Cavaliere” da Lei scelta!
“Il guaio non è che tanta gente sa così poco di economia, ma che sanno tante cose che sono sbagliate”, impagabile! Ed al proposito credo che una riproposizione del tema “stop sostituto d’ imposta”, tra l’ altro già menzionato come geniale su questo blog un paio d’ anni fa, andrebbe con coraggio riproposto (o forse meglio, re-imposto) all’ attenzione degli Italiani. Bisogna assolutamente che qualcuno di autorevole, forte della credibilità di questi argomenti e così ben esposti, si alzi finalmente ed imponga con forza la propria agenda al giudizio del pubblico.
Un mio amico Israeliano, ex paracadutista veterano reduce della 2^ intifada nella striscia di Gaza usa dire che se una cosa non va con le buone si usano le maniere forti e se nemmeno con queste ultime vuol dire ci vogliono quelle ancora più forti.
PS
Una domanda Professore, cosa intende esattamente quando dice che non si vede all’ orizzonte né un Reagan né una Thatcher? Perché né Lei né qualcuno che Lei conosce non potrebbe almeno tentare qualcosa di simile? Mi scusi l’ imbarazzante ingenuità, ma vista da qui proprio non si riesce a cogliere chiaramente questa Sua triste certezza,
con stima e virile affetto
Mdp
Carissimo Mdp,
anzitutto, grazie di nuovo per la costanza del suo interesse, per le belle parole e per la sua amicizia. Quando dico che non vedo Reagan o Thatcher all’orizzonte non mi riferisco al fatto che non esitano persone delle loro qualità, ma all’ovvia consierazione che, ammesso che esistano, non hanno possibilità di assurgere a ruoli di potere. Forse, la primavera mi rende più pessimista del lecito, oppure sto rimbambendo, ma non vedo come un Reagan possa diventare presidente degli USA, una Thatcher primo ministro inglese, un Ratzinger prendere il posto di Francesco o un Einaudi sostituire Renzi.
Auguri,
am
Oh candor che fa arrossire … Lo dicevo che la mia ingenuità era imbarazzante, grazie a Lei invece, ma tuttavia qualcosa bisogna pur fare, ma certo Lei ha ragione non abbiamo una Costituzione, abbiamo una popolazione intossicata da collettivismo, corporativismo, pauperismo fino al miserabilismo, e pare che la “notte oscura” si stenda fino alle plaghe un tempo libere d’ oltremanica e d’ oltreoceano… Eppure proprio per questo la stecca nel coro si sentirebbe ancora di più, poi accada quel che può. Propongo queste due riflessioni a Lei ad agli amici ADAM:
http://www.ilgiornale.it/news/interni/che-errore-pensare-che-renzi-sia-liberale-1013609.html
http://www.ilgiornale.it/news/interni/ora-forza-italia-ritrovi-coraggio-dare-battaglia-1013610.html
Kribbio!
PS e non ce l’ ho con Lei ovviamente, ci solo se non c’è altro per noi da fare, oltre ad aspettare che passi la nottata, tenere la posizione e basta? Offensiva? Colpi di mano? Che si fa Comandante? Quali sono gli ordini?
con stima
Mdp
ERRATA CORRIGE “, chiedo solo se non c’è altro per noi …
Caro Mdp,
una sola cosa: continuate ad esserci!
am
Caro Professore,
Le scrivo solo perchè ho ritrovato questa dichiarazione di Milton Friedman. sull’Euro:
”La Spinta per L’Euro è stata motivata dalla politica e non dall’economia. Lo scopo è stato quello di unire la Germania così strettamente da rendere una possibile guerra Europea impossibile, e di allestire il palco per gli Stati Uniti D’Europa. Io credo che l’adozione dell’euro avrà effetto opposto..Esacerberà le tensioni politiche convertendo shock divergenti che si sarebbero potuti contenere prontamente con aggiustamenti del tasso di cambio in problemi politici di divisioni.Un’unità politica può aprire la strada per un’unione monetaria.Un’unità monetaria imposta sotto condizioni sfavorevoli si dimostrerà una barriera per il raggiungimento dell’unità politica”.
Credo che oggi queste parole dovrebbero far riflettere perchè come sempre il suo Grande Maestro Milton Friedman aveva visto giusto. Queste parole ed analisi dovrebbero far quantomeno ancor più riflettere.
Con affetto e stima,
Pierpaolo Sette
Caro Pierpaolo,
era unico. Non ho conosciuto nessuno che avesse la stessa agilità mentale e le stesse capacità di analisi. Mi manca molto il suo consiglio e la sua amicizia.
am
buongiorno a tutti,
io di economia non me ne intendo. so però a mie spese che non bisogna mai affidarsi ai cosiddetti esperti di economia. perchè fanno economia con i miei soldi non con i loro. su quest’argomento il Prof. ne parla da sempre. questi presunti operatori economici che guidano le sorti della nostra amata Italia sono, a grandissima maggioranza (direi bulgara) affetti da sindrome bipolare. nel senso che non farebbero mai con i loro soldi quello che invece giornalmente fanno con i nostri. quando devono mettere su casa prima fanno fare il progetto e poi fanno scannare le imprese costruttrici, quando devono fare una gara per la costruzione di un porto prima fanno la gara d’appalto su uno schizzo e un importo ad minchiam poi danno incarico alla ditta vincitrice col maggiore ribasso di eseguire il progetto esecutivo.
mi spiace dirlo, ma quello che manca a noi italiani, perchè ce lo hanno tolto con una propaganda finta antifascista è il senso dello stato. tutto il resto è venuto da se
ap
Molto vero, caro Alberto. Ahimé,
am
Caro Professore, cari tutti,
La ringrazio per questo articolo pieno di spunti di riflessione che tenterò di diffondere il più possibile.
La battaglia per l’abolizione del sostituto d’imposta è una battaglia di assoluta Libertà e che bisognerebbe cercare di riproporre! Nuovo referendum???
L’imprenditore Fidenato e il movimento libertario di Leonardo Facco l’hanno fatta propria sfidando la giustizia rifiutandosi di fare il sostituto d’imposta.
L’individuo va responsabilizzato, basta con scuse del tipo…eh sarebbe troppo difficile … meglio che ci pensi lo Stato…etc etc…
A furia di pensarci e far fare tutto allo Stato ecco dove siamo arrivati! Stato di polizia e Stato ladro !
Sempre nella mia piccola battaglia personale di riportare FI al sogno del ’94 ho avuto una breve discussione con l’On. Capezzone che qui riporto:
On. Capezzone: “#Europee. Importantissima proposta #Berlusconi sforamento 3%. Sforare per tagliare tasse (e spesa) è unico vero choc positivo per economia”
Io: “@Capezzone perché mai c’è bisogno di sforare?Taglio spese e taglio tasse!A quando idee liberiste?Urge Prof. Martino…BASTA tesi brunettiane”
On. Capezzone:”Sforare PER tagliare tasse (e spese). È choc liberale! Altrimenti sono tutte aspirine. Ciao!”
Io:”sono aspirine perché non si vuol tagliare davvero la spesa!Via Regioni e 7000/8000 comuni e federalismo Svizzera.Poi vediamo…via municipalizzate e aziende pubbliche,Spesa sotto 40% PIL,taglio tasse complementare!Altro che aspirine,programma ’94!!”
On. Capezzone:”Se ha la gentilezza di leggere le mie proposte di tagli di spesa, vedrà che ne rimarrà soddisfatto. Non convegni, ma emendamenti:-),Sono i miei emendamenti (non di altri, ahimé) all’ultima legge di stabilità. Come immagina, è ciò che propongo costantemente”.
Io:”le conosco,ma il programma lo fa Brunetta non Lei.Lei crede che FI di oggi sia FI del ’94?Esempio FLAT TAX dove è finita?Ecco appunto il problema è che questa non è la linea di FI che è altro…purtroppo!”
Ora se anche Capezzone che ho ritenuto un battagliero in favore di idee liberali, inizia a dire certe cose su deficit e 3%…RIMANGO SCIOCCATO!
Saluti
Parrini
P.s.
Ah ieri sera ho visto che c’era Brunetta a “Otto e mezzo”…non ce l’ho fatta…ho cambiato canale!Sentivo già forti contorcimenti delle mie budella…
Caro Alberto,
le sue budella sono più importanti delle minchiate di chicchessia, le lasci in pace!
am
Seguirò come sempre Suo preziosissimo consiglio!
Saluti e auguri tardivi di Buona Pasqua a Lei e famiglia!
Parrini
Caro Professore,
Come sempre il suo articolo centra i concetti e spiega i rudimenti economici che forse un ministro dovrebbe conoscere bene.A volte penso sempre che l’economia è più semplice di quanto la si faccia trasparire e forse a volte le ovvietà le comprenderebbe meglio una buona massaia. Quanto affermato da lei è ovvio anche a chi non ha rudimenti di economia ed a volte chi la ama e chi ha avuto la fortuna di studiarla ha il dovere di rispondere. Grazie caro Professore come sempre lei coglie nel segno. Come dice lei non smettiamo di credere nella speranza, sperando che queste persone tengano presenti che le aspettative nell’economia come nella vita hanno un ruolo importante.
Con affetto e stima,
Pierpaolo Sette
Caro Pierpaolo,
l’importanza delle aspettative è stata ampiamente analizzata da un grande “Chicago boy”, Robert Lucas. Quanto all’economia e alle ovvietà, uno degli ultimi articoli di Steward Alsop, grande giornalista americano, sviluppava la tesi che “il genio consiste nella capacità di vedere ciò che è ovvio”!
am
la battaglia ideologica contro tutto ciò che è di (più o meno) lusso: case, SUV, barche che portano lavoro e occupazione è una nota caratteristica di tutti quelli che provengono dall’area catto-sinistra. Il problema è che questa mentalità è presente anche in numerosissimi esponenti di centro destra; bisogna ricordare ad esempio che il primo a introdurre un seppur blando superbollo è stato il governo di centro destra. Quando si parla di riduzione fiscale non sarebbe semplice partire da un semplice abbassamento delle aliquote; invece tutti (anche di cdx) a dire subito che in questo modo si privilegiano i ricchi ecc ecc.Quindi è ben difficile cambiare l’Italia anche se venisse governata dal cdex purtroppo
Caro andix39,
nel 2003 proponemmo una drastica riduzione delle aliquote IRPEF. Follini, allora a capo dell’UDC, si mise di traverso, Fini non si mostrò convinto, e la proposta venne accantonata. A questo riguardo la differenza rilevante non è destra o sinistra, ma cultura o analfabetismo economico.
am
Purtroppo Forza Italia ha arruolato una massa di personaggi che nulla hanno della cultura liberale, adesso servirebbe un repulisti che però non viene fatto
Presidente Martino
Dieci anni fa il vulcanico Presidente del Venezia Calcio Maurizio Zamparini, dopo aver portato la squadra cittadina dalle serie parrocchiali alla serie A, propose di costruire un nuovo stadio in una zona abbandonata di Tessera, avrebbe finanziato tutto di tasca sua se avesse avuto l’autorizzazzione dal Comune di realizzare nelle vicinanze dello stadio un centro sportivo ed un Hotel.
Avremmo avuto in un colpo solo, uno stadio nuovo, piu’ occupazione e la possibilita’di poter usufruire di un centro sportivo all’avanguardia.
Risposta del Comune (feudo rosso): No, impossibile! Vietato!
Zamparini abbandono’ Venezia per Palermo e la squadra ritorno’ a navigare nelle categorie dilettanti dopo due fallimenti. A Tessera invece le zanzare ringraziano…
Pierre Cardin due anni fa propose la realizzazzione di un grattacielo di 300mt (Torre Lumiere) dotato di negozi, uffici, appartamenti, ristorante panoramico, a Marghera in una zona post industriale in rovina ed altamente inquinata.
Apriti cielo, per il comune e’ impossibile! No e poi no!
A Marghera tra i depositi di diossina, le prostitute Nigeriane ei tossicodipendenti l’immagine di Venezia e’ salva, Pierre Cardin nemico del popolo e’ ritornato a Parigi!
Saluti Matteo Napoletano
Caro Matteo,
come tutti, adoro Venezia; quello che non cessa di stupirmi è come abbia fatto a sopravvivere ai suoi sindaci. L’unico che abbia conosciuto direttamente e che mi ha fatto buona impressione è Massimo Cacciari, ma non so come abbia fatto da sindaco.
am
Presidente Martino
Non condivido nulla delle idee politiche del professor Cacciari Massimo, ma devo ammettere che e’ stato il miglior Sindaco, anche se tra alti e bassi, che abbiamo avuto e che provo molta simpatia per il nostro barbuto filosofo, soprattutto ora che ha abbandonato (causa qualche capello grigio) il ruolo di fanatico incendiario abbracciando sempre piu’ spesso quello del mite pompiere.
Saluti Matteo Napoletano
Caro Professore,
tutti i divieti da lei citati fanno parte del cosiddetto paternalismo statale di cui, in molti, hanno bisogno. Chi non è liberale ritiene che “giusto” e “sbagliato” siano categorie oggettive, predeterminabili per legge. Ritiene inoltre che lo stato debba mostrare ai cittadini modelli di virtù. Chi crede nella libertà individuale invece, sa che il libero arbitrio è la discriminante fondamentale in ogni scelta della vita, purchè ovviamente non rechi pregiudizio ad alcuno. Da liberale non ho mai fumato una sigaretta in vita mia, ma non mi sono mai sognato di impedire ad alcuno di fumare nel mio studio, nè ho mai dato lezioni sul comportamento da tenere. Mi sarei vergognato a farlo. La vulgata democristiansocialistacomunista invece, ritiene che la moralizzazione dei comportamenti sia compito dello stato. Personalmente, fossi ministro, non finanzierei mai campagne antifumo o antialcool. Non lo trovo saggio. E’ uno spreco di denaro, oltrechè di intelligenza.
La saluto cordialmente
Massimo B.
Specie quando, caro Massimo, lo stesso Stato finanzia i produttori di tabacco.
am
Presidente Martino
Dopo la defenestrazione di Berlusconi in Italia abbiamo vissuto con Monti prima e successivamente con Letta una lunga fase di politiche economiche impostate sulla decrescita (felice per il PD, infelice e sciagurata per noi liberali).
L’Italia e’ scivolata cosi’ in una triste e buia decadenza economica.
Oltre ai noti problemi del nostro (ex) mercato immobiliare vorrei ricordare l’assurda battaglia ideologica contro i SUV, dopo essere stato fermato per tre volte dalla GDF per controlli (?) nel 2012 ,come altre decine di migliaia di italiani,decisi di svendere il mio per un anonima monovolume.
Un amico di un concessionario d’auto mi ha raccontato che in tutta Europa ringraziano gli Italiani per averli riforniti di SUV a prezzo di svendita…
La guerra alle barche, che ha causato la fuga verso i porti Croati e Francesi per le grandi barche e il massacro fiscale per le piccole imbarcazioni rimaste, oltre ai danni per i piccoli cantieri Italiani e per un intero settore del nostro turismo e della nostra economia.
Stesso nefasto risultato per la guerra ai Jet,che in realta’ ha causato la fine della nostra aviazione civile, dove molti amatori si dedicavano per passione a piccoli aerei biposto del valore di poche migliaia di euro spesso vecchi di 2030 anni che per la cieca ottusità di burocrati statali sono stati criminalizzati e tassati come fossero dei nababbi arabi e perciò potenziali pericolosissimi evasori fiscali…
Che tristezza!
Saluti Matteo Napoletano
Caro Matteo,
Sono, caro Matteo, i nemici della nostra gioia: ci vietano di fumare, perseguitano i bevitori, fanno la guerra ai SUV, alle barche, ai piccoli aerei, alla prostituzione. Perché debbono sempre vincer gli scassaombrelli?
è effettivamente molto triste dovere constatare che tutto ciò che fa piacere viene vietato, criminalizzato e tassaro. Mancavano due anni al compimento dell’età fatidica quando la Merlin pensò bene di chiuderle, precludendomi un’esperienza piacevole. I flipper, quand’ero ragazzo, venivano considerati pericolosi per la gioventù: per giocarci, bisognava iscriversi a un circolo (in genere monarchico), dove erano permessi. La pornografia, anche la più blanda, era severamente vietata: al rientro da un viaggio in auto all’estero subii l’umiliazione della perquisizione da parte dei doganieri, con conseguente confisca di alcune riviste.
am
Caro Professore,
ricorderà come Ugo La Malfa (quello che, neo repubblicano ed ex azionista – ed ho detto tutto – fece fuori Randolfo Pacciardi al congresso di Ravenna con i soldi non mi ricordo più di chi e che, interrogato per una agiografica trasmissione RAI sulla resistenza, alla domanda su dove si trovasse l’8 settembre rispose che era in Svizzera… impegnato per conto dei partigiani in una segretissima, pericolosissima e foriera di risolutivi sviluppi per le sorti della guerra missione) fosse risolutamente contrario all’introduzione della TV a colori in Italia. Gli insipienti cittadini avrebbero dilapidato patrimoni per acquistare le scatole magiche anzichè finanziare le politiche di programmazione economica di cui lui era il mago…
Così iniziò anche il declino dell’industria elettronica italiana.
Franco Cattaneo
Perdemmo alcuni decenni e il vantaggio che avevamo nel settore rispetto ai concorrenti esteri. Buona memoria la sua, caro Franco.
am
Esiste veramente un piano contro la proprietà privata in quanto principio di sostegno della libera iniziativa, e indirettamente la famiglia secondo il concetto tradizionale.
Chiedo al Spirito Santo un spirito di unione in difesa della libertà individuale, oggetto di piani offensivi che non si spiegano solo per l’economia, ma che possono essere denunciati a livello economico per quelli che economia conoscono. Professor Martino , ci illumina sempre in materia economica, e noi resteremo uniti .
Antonio ha scritto:
Caro Antonello,
temo che non sia così semplice. Bloccare l’edilizia riduce il flusso complessivo di risparmio (meno occupazione + meno reddito = meno risparmio), il che riduce la domanda di titoli di Stato. Se quello di vendere più facilmente titoli di debito pubblico fosse il loro intento, dovrebbero detassare gli immobili, non soffocarli di balzelli. Non crede?
am
Egregio Onorevole Martino
Certamente Lei mi insegna che “meno occupazione + meno reddito = meno risparmio” ma occorre, secondo il mio modestissimo parere, tenere presente un’altra variabile in questa equazione, secondo me fondamentale, cioè la variabile “Tempo”.
Cioè, rovesciando i fattori di cui sopra si avrà che “più occupazione + più reddito = più risparmio”, ma in quali tempi, oggi, In Italia?
Conosco perfettamente l’edilizia italiana e so per certo (posso dimostrare per la mia esperienza professionale di Ingegnere con dozzine di esempi) che i tempi per l’attuazione di questo circolo virtuoso ( reperimento delle aree, progettazioni, ottenimento delle infinite (infinite….) autorizzazioni oggi necessarie per mettere due mattoni uno sopra l’altro, ottenute le quali si può far richiesta di mutui alle banche ( di questi tempi….), realizzazione dell’opera , vendita già in presenza di un notevole invenduto etc…) non produrrebbe risparmio traducibile in BOT prima di otto/dieci anni, e nell’affermare ciò mi sento particolarmente ottimista.
E, ai nostri attuali governanti, da Monti in poi, di quello che potrà accadere in capo a dieci anni importa meno di niente. L’importante è mettere le mani sui risparmi degli italiani qui e ora, come del resto già fatto con le pensioni. A questo, come corollario, si aggiungono inoltre tutti i fattori ideologici sbandierati dalla Sinistra come “consumo di territorio”, “cementificazione”, “speculazione edilizia” e compagnia cantante…… Gli Italiani si levino dalla mente di investire in mattone.
La ringrazio per la cortesissima attenzione che il mio scritto ha ricevuto.
Con stima
A.R.
Caro Antonello,
non ci siamo, temo. Detassare gli immobili significa anzitutto far aumentare il loro valore. I proprietari, disponendo di un patrimonio maggiore, spenderanno di più. Secondo, le compravendite sono ferme perché nessuno compra nel timore di nuovi balzelli. Se si riduce la fiscalità, le compravendite ripartono e quanti se ne occupano avranno aumenti di reddito e spenderanno di più. Terzo: non ho detto che l’eccessivo carico fiscale sia l’unico ostacolo alla costruzione di nuove case. Ci sono anche il blocco degli sfratti, i vincoli ai fitti, la difficoltà di ottenere per messi e quant’altro. Dovremmo liberare l’edilizia anche da queste assurde limitazioni. E’ certo, però, che l’eccessivo carico tributario non aiuta. Perché non ridurlo? L’ostilità verso la proprietà della casa è anche ideologica, ma l’avere disttrutto il mercato delle locazioni ha anche conseguenze demografiche e sulla mobilità del lavoro perniciose. Non si lasci sopraffare dal pessimismo e cerchi di vedere le conseguenze positive della detassazione degli immobili.
am
Caro Onorevole
mi spiace non essermi spiegato bene e aver dato l’impressione sbagliata che io sia a favore della tassazione degli immobili. E’ vero in effetti l’esatto contrario!
Così come sono d’accordo con Lei che questa situazione ha delle pesantissime conseguenze demografiche e sul mercato del lavoro, come sono del tutto d’accordo che le compravendite sono ferme per timore di nuovi balzelli, per non parlare degli accertamenti fiscali, come dianzi dicevo.
Solo che, avendoci lavorato ed avendo ancora numerosissimi contatti nel settore ( mio Cognato è tra l’altro un importante Costruttore edile della zona, figlio a sua volta di un costruttore edile e con questo spero di avere ulteriormente spiegato la mia posizione) mi sono reso benissimo conto che esiste una precisa volontà politica alla base non solo della pesante tassazione immobiliare, ma anche della difficoltà di ottenimento dei permessi e delle lungaggini burocratiche, per non parlare dell’ignominia alla quale viene additato chiunque intenda costruire un muro oggi in Italia.
Nel Comune in cui abito, con spiccata vocazione turistica, sta per essere approvato il nuovo Piano Urbanistico Comunale: dietro richiesta Regionale le “Zone C” (Espansione residenziale) sono state ridotte di oltre un terzo e le Zone “F” (Turistiche) drasticamente ridotte e ricondotte a Zone “E” (agricole). Con i risultati che questo ovviamente comporta: venti anni fa fa era impossibile trovare un muratore per fare un lavoretto in casa, dieci anni fa non c’erano problemi e oggi c’è una fila di persone che chiedono di fare “una giornata”…..
Negli anni ’80 ebbi intensi rapporti di conoscenza e lavoro con un Deputato per la IX e la X Legislatura, membro della Commissione Finanze e Bilancio e più volte relatore di maggioranza della legge finanziaria dello Stato, che non posso citare a testimone in quanto prematuramente scomparso. Di fronte ad alcune mie rimostranze su talune cose fatte dai Governi di allora l’Onorevole ebbe a dirmi “Ingegnere, le cose non vanno come noi vogliamo che vadano. Vanno come il “Sistema” vuole che vadano”. “Se lo dice Lei, Onorevole….”
Ebbene, mi pare di avere la sensazione che il “Sistema”, già da parecchi anni, voglia un’altissima tassazione degli immobili, con la scappata finale di fuochi pirotecnici dell’artificiere Monti….
Ringraziandola per il suo tempo, che so prezioso
A.R.
Egr. Sig. Barabaschi
Laureatomi in Ingegneria Civile con 110 e lode, ho tenuto aperto uno studio professionale dal 1980 al 2005, con rapporti quotidiani con le Imprese di costruzione. Dopodiché ho dovuto chiuderlo perché a partire dalla metà degli anni ’90 le spese vive e le tasse non coprivano le entrate.
Conosco quindi la situazione dell’edilizia per averla avuta direttamente sottomano in tutti questi anni, cosa che non so se si possa dire di Lei.
Chi mai sarebbe più contento di me, se l’edilizia italiana avesse un nuovo boom?
Poche settimane fa parlavo con il portaborse di un noto esponente politico regionale, della stessa parte di Renzi e Padoan il quale, di fronte alle mie rimostranze, mi ha testualmente detto “No, case in Italia ce ne sono fin troppe….. tutt’al più si potrà pensare alle ristrutturazioni, non certo a nuove costruzioni….. ”. Sic.
Io non so se dovrò fare un corso di Economia all’asilo, ma sono certo che Lei dovrà fare all’Asilo un corso di Politica.
Con altrettanta cordialità
A.R.
Egregio signor Antonello,
pur rispettando le sue idee, seppur spiacente, sono costretto a farle notare che se, come dice l’On Martino, Renzi e Padoan non si sono dati la briga di seguire un corso di introduzione all’economia, lei senza sciocca ironia, dovrebbe seguire un corso d’asilo dell’economia
Con amicizia cordialmente,
Pietro Barabaschi
Egr. On Martino, piacere di rileggere un suo intervento.
Mi trovo come al solito sostanzialmente d’accordo con Lei, tranne su un fatto: la casa viene riempita di balzelli e l’edilizia in Italia non riparte perché esiste un preciso disegno politico per non farla ripartire.
I risparmi degli Italiani devono andare in BOT e non in mattone, e questo ci deve bastare.
Mi diceva tempo fa un Agente immobiliare romano che l’attività di transazione di unità immobiliari di pregio è praticamente ferma da anni. E questo perché? Non ci sono le persone abbienti che hanno la disponibilità finanziaria per l’acquisto? No, ce ne sono moltissime. E allora perché? Perché l’acquisto di un immobile di pregio fa immancabilmente scattare l’accertamento fiscale che, dati i tempi e le leggi italiane, non è mai indolore. Quindi la gente dice: ma chi me lo fa fare?
Risultato: edilizia ferma, operai e professionisti a spasso, fabbriche dell’indotto chiuse.
Con la consueta stima
Antonello R.
Caro Antonello,
temo che non sia così semplice. Bloccare l’edilizia riduce il flusso complessivo di risparmio (meno occupazione + meno reddito = meno risparmio), il che riduce la domanda di titoli di Stato. Se quello di vendere più facilmente titoli di debito pubblico fosse il loro intento, dovrebbero detassare gli immobili, non soffocarli di balzelli. Non crede?
am