Cari amici di questo blog, vi sono grato per l’assiduità con cui molti di voi commentano i (sempre meno numerosi) miei post, trasformando questa in un’area di dibattito e scambio d’idee fra persone che hanno in comune valori e idee. Vi scrivo perché temo che, dato il mio stato d’animo attuale, distratto come sono da molte e irrilevanti faccende, non mi riuscirà di tornare ai livelli di produzione di post che mi erano soliti negli anni scorsi. Ma, anche se il mio contributo dovesse continuare ad essere poco rilevante in termini di quantità, mi farebbe piacere che voi continuaste a frequentare questo spazio, che è più vostro che mio.
Come sapete, Giuseppe Moles non è stato rieletto; vi racconterà lui, se ne ha voglia, com’è andata e perché non è più parlamentare. Tuttavia, d’ora in avanti, forse per non molto tempo, avrà una maggiore possibilità di fare cose serie, anziché schiacciare bottoni in aula. Se comprendo bene le sue intenzioni, ha in mente di coinvolgervi e di chiedere il vostro aiuto. Carlo Cordasco, amministratore del blog e curatore di Semplicemente liberale, Liberalismo quotidiano e una terza, e molto più ampia raccolta dei miei scritti (che sta per vedere la luce), è in Inghilterra a completare il Ph. D.. E’ il tipo di giovane (under 30) su cui faccio affidamento per il futuro dell’Italia, così come sono certo di potere contare su di voi.
Il mio tempo sta scadendo, ma non mi lamento. Sono convinto con W. B. Yates che “Ask where man’s glory most begins and ends, and say my glory was I had such friends.” Voi siete alcuni dei miei amici di cui vado orgoglioso. Grazie,
am
Prof. Martino, oggi ho avuto il piacere di sentirLa parlare ed esprimere i suoi pensieri.
Le vorrei fare i miei complimenti per il suo modo di pensare e di esprimere un pensiero comune a tanti italiani. Purtroppo l’attuale politica sembra più uno scontro tra ultrà di calcio!!!
Un complimento sincero ad un quasi conterraneo
Francesco Caratozzolo
fra.caratozzolo@gmail.com
Quanto alla parola buona, mi dispiace, ma io applico il comandamento evangelico che ammonisce: se amate chi vi ama, che merito ne avete? Anche i gentili lo fanno Amate invece chi vi odia, pregate per chi vi perseguita ecc..
Per cui le mie parole buone sono riservate a comunisti e statalisti in genere. Se mi riserverete l’onore di visitare il mio blog, potrete leggere quella recentemente indirizzata ad Amato.
Saluti
@ ilmedicodiprovincia e Lucio
Sul fatto che i nomi fatti ora siano bruciati in partenza non mi pronuncio. Non mi azzardo a fare previsioni sia perché poco versato nel vaticinio sia perché troppo vecchio per non sapere che la realtà spesso supera la fantasia. Mi limito a sperare che il Berlusca, in un soprassalto senile di liberalismo, tolga dalla naftalina Martino e lo proponga come PdR, almeno come candidato di bandiera alla prima votazione. A volte sono i piccoli gesti a gettare un po’ di luce nelle tenebre. Ma so già che è una speranza vana, perché ho la brutta sensazione che il vero erede del vecchio PCI e della retorica statalista della sinistra massimalista in genere sia il PDL e non il PD o, perlomeno, più il PDL del PD, nel quale vedo spesso emergere sinceri e decisi orientamenti liberali, sia pure da parte di minoranze, tuttavia a volte corpose. Prova ne sia un confronto che ho visto in campagna elettorale fra Forminchioni ed un esponente di sinistra che mi ha fatto capire di essere vecchio, perché mi sono accorto che il mondo va alla rovescia. Io ricordavo gli anni 70, in cui i comunisti propugnavano sempre nuove assemblee di base e soviet locali -dove piazzare i propri galoppini- con la scusa che aumentavano l’offerta di democrazia alternativa e fungevano da “palestre di democrazia”. E quelli di destra li contestavano affermando che erano spese improduttive. Ebbene, il Forminchioni nel dibattito difendeva la geniale idea di una “superegione” del nord. E il sinistro, nel suo grigio abito da uomo di destra, lo contestava dicendo che sarebbe stata un’altra spesa assurda che si aggiungeva all’altra stronzata di mantenere le province (perché in questo momento è la sinistra la più favorevole al provvedimento di destra liberale di eliminare le province). Insomma, non si capiva chi era più a sinistra, nel senso più deplorevole del termine, tanto che mi aspettavo che l’esponente PD a un certo punto sbottasse come Peppone in un vecchio film in cui apostrafa Don Camillo -reo di avere pronunciato un acceso pistolotto in favore dei poveri nel miglior stile PCI anni 50- dicendo “reverendo qui si bara: i comunisti siamo noi”.
Ma mi accorgo di stare divagando, pascolando dolcemente fra i ricordi, come spesso accade ai vecchi.
Certamente quel che osservate su Rodotà è tutto vero. Ma almeno ha avuto un’esperienza nei nostri cugini radicali ed è rispettoso di istituti liberali come la privacy: E difatti è stato presidente del suo garante. Non è uno di quei sinistri per cui le “libertà borghesi” sono una truffa.
Il fatto che lo appoggi Vendola poco vuol dire. Ricordiamo che spesso è proprio nelle frange gruppettare di sinistra che si trovano i liberali di sinistra, disordinatamente frammischiati con esponenti del collettivismo più becero. Non a caso i vecchi partiti comunisti, quando andavano al potere, per prima cosa tosavano queste frangette.
E poi pensiamo a quale alternativa si pone a Rodotà: Non certo Martino, che oramai Berlusca conserva nel portafoglio per accalappiare qualche residuo liberale, che non legge le interviste dei suoi consiglieri regionali, ma vecchi arnesi della nomenclatura statalista come Marini o scippatori come Amato difeso ad oltranza dalla corte (IN)costituzionale al grido di “contribuente zitto e paga, ché l’unico diritto che hai è quello di prenderlo in (bip)”.
ADDAVENI’ LA TACCE
Caro Tenerone Dolcissimo, questa volta non hai usato “una buona parola per” noi…
Dire che Rodota’ sia un liberale (anche se poi dici di sinistra), rispettoso delle libertà borghesi… non esiste… Lo dimostra il fatto che Vendola sia entusiasto della sua candidatura… Anzi, tutti i candidati delle Quirinarie sono per Vendola buoni candidati. Qualche ora fa, dopo l’incontro nella sede del Pd con Bersani, Vendola ha detto: “Il fatto nuovo è la disponibilità concreta da M5S di offrire nomi di grandi protagonisti della vita democratica e invitiamo il Pd a riflettere su questo”.
Per ritornare su Rodota’, è un politico che fu iscritto al partito radicale di Mario Pannunzio, ma che rifiutò nel 1976 e nel 1979 la candidatura nel partito radicale di Pannella. Fu invece eletto nel 1979 deputato indipendente nelle liste del Partito Comunista Italiano. Fu eletto parlamentare anche nel 1983 e nel 1987. Nel 1989 fu ministro ombra del PCI di Occhetto. Nel 1989 fu eletto al Parlamento Europeo. Aderì al PDS di cui fu il primo presidente. Nel 1992 fu nuovamente eletto deputato tra le file del PDS…
“Mi avete rimproverato per avere votato M5S…”. A proposito… non sei irritato che il Movimento 5 Stelle abbia scelto Rodota’, politico di lungo corso (solo in parlamento fu eletto 5 volte) che il 30 maggio compirà 80 anni e alla fine del mandato avrà solo un anno in meno degli anni che ha ora Napolitano.
Riguardo il Pdl, avrebbe dovuto candidare il Professore Antonio Martino… Purtroppo sebbene il Pd e la sua coalizione hanno avuto pochi voti in più della coalizione del Pdl, col premio di maggioranza il Pd e Sel hanno quasi raddoppiato i deputati per cui la candidatura dell’unico liberale in Parlamento porterebbe dritto all’elezione di Romano Prodi (accordo sfumato e votano Prodi).
P.S.: ilmedicodiprovincia ha per me ragione.
Tu non pensi che tutti i nomi di cui si parla oggi siano di fatto nomi bruciati in partenza?
Facciamo il punto.
Il PDL ha rinunciato a candidare -anche solamente come candidatura di bandiera- Antonio Martino uno dei pochi liberali che gli sono rimasti ed uno dei pochi uomini puliti su cui può contare.
Il PDL si è appiattito sulla sinistra. Per votare chi? Forse un liberale di sinistra, rispettoso delle libertà “borghesi” e cioè un Rodotà, per fare un esempio pratico?
Niente affatto. Il PDL scodinzola dietro Amato quello di “tutto il potere ai soviet e tutti i soldi allo stato”.
Cari amici che mi avete rimproverato per avere votato M5S, annate aff—- con molto garbo però.
Caro Adriano, grazie del link “fastidioso”, l’ ho letto con piacere, in effetti , nelle mie microscopiche competenze economiche che tengo sempre a ribadire, non riesco ad esprimere un giudizio tecnico-storico attendibile quando Phd parla delle differenze d’ approccio di RR e MT nei due diversi contesti. Per esempio non credo che RR fosse keynesiano nella corsa agli armamenti in deficit, credo che facesse ciò che uno stato in guerrafredda deve fare e se la curva di laeffer é in rosso si fa la guerra lo stesso perché con le tasse basse la curva di sicuro risale, insomma Ronny aveva ragione o meglio dava ragione al buon senso che l’ unica cosa che và d’ accordo con la realtà di cui il liberalismo e figlio. In quanto a Lady Thatcher credo che partendo da una posizione liberale in un contesto più anglicano che calvinista non abbia potuto/voluto spingere oltre, abbia cercato riuscendovi, di correggere una deriva collettivista socialista irrazionale ed irrealistica e non di cambiare le fondamenta della cultura Inglese già sufficentemente ricca di liberalismo, anche col suo sistema sanitario nazionale che qualcuno negli USA, non ho mai capito perchè, chiama con un certo disprezzo shakeperiano, forse perchè shakespeare era troopo poco calvinista e ohmioddiono!troppo italiano? Ueh Angli & uniti guardate che ce li abbiamo anche noi i nostri campioni! A proposito, quand’é che li tiriamo fuori?
P.S. nell’ articolo si parla molto male di un ottimo salume, ma forse si riferiva al salumiere che voleva fare il presidente, eggià, certi commercianti, per esempio droghieri, in effetti ce li hanno solo oltremanica… Ma, aspetta aspetta, no no no, ce n’é uno in Italia oltrestretto, ma non é un commerciante anche se di commercio ne sà un bel pò, ah sì quello lì sì, come si chiama quel Buddace tuttodunpezzo, massì che lo sai, vabbé LUI, ecco LUI SI’ ASSOLUTAMENTE!
Ciao Adriano e un bacio alla bella selvaggia Australia!
Caro Doc il tuo inglese e’ meglio del mio!!!
Ti aiuto postando qualcosa tradotto nella lingua dove il si’ suona, ringraziando Mario Seminerio (in arte Phastidio) quello della passata polemica con il Nostro. Non condivido gran parte di quello che afferma ma questa e’ una eccezione.
«non c’è una cosa chiamata società, ci sono singoli uomini e donne, e ci sono famiglie. E nessun governo può fare nulla se non attraverso la gente, e la gente deve badare dapprima a se stessa. E’ nostro dovere badare dapprima a noi stessi e poi guardare anche il nostro prossimo. La gente ha troppo in mente i diritti acquisiti (entitlements), senza doveri, perché non esiste una cosa chiamata diritto acquisito a meno che qualcuno non abbia adempiuto ad un dovere»
Il pezzo di Phastidio merita una lettura, se non altro per la velata presa per il fondoschiena di RMP (per gli amici Romano Mortadella Prodi):
http://phastidio.net/2013/04/11/la-thatcher-non-era-reagan-in-italia-non-ha-avuto-eredi/
Caro MDP,
non se ne curi: altri, che conoscono la lingua della Perfida Albione meno di lei, la usano per nascondere le loro intollerabili nefandezze.
Cordialmente,
am
A lesson from the deep far 1977 time of Greenwich (our present time) about minimum wage, redistribution of wealth instead to create wealth, economic incentives and other issues, all in a extremly delicious Iron Female British Sauce:
https://www.youtube.com/watch?v=yoIZdEBf9Wk
Please, dear friends pay attancion at 5th minute, very spicy!
This is to me a lesson for many reasons and people. First working & voting people, then politicians, economists (some of them), journalists (all of them!).
Ma perchè mi viene da scrivere in Inglese che poi non mi riesce nemmeno bene!? E’ che mi viene voglia di emigrare a nord-ovest all’ istante!
Last but not least for tonight, a perfect balanced sweet & salty coockye recipe, more sweet than salty to me, anyway a perfect sample to follow.
https://www.youtube.com/watch?v=MZPqBNc4wmw&feature=endscreen&NR=1
Thanks a lot Lady Thatcher!
How to deal with, when some assorted lunatics minority try to get over the majority and cast out democracy, a Maggie’s taugh crystal clear recipe:
https://www.youtube.com/watch?v=Uhsl0QHSDWE&NR=1&feature=endscreen
Is there anybody here around who can prepare the same cookyes? The lunatics are always “at work” on stryke, they don’ t look so shy, why, in Name of God, should do we?
NO MARTINO NO COOKYES!
Cara Maria Luisa,
la ringrazio per l’idea meritoria. Può contattarmi all’indirizzo antoniomartino@camera.it, ma prendo nota del suo e mi farò sentire appena posso.
Cordialmente,
am
Gentile Antonio Martino, non sapendo come contattarla provo attraverso un commento sul suo blog. La vorrei sentire in merito ad un’idea che mi è venuta di chiedere l’intitolazione di un viale del Parco romano di Villa Ada a suo padre Gaetano. Ho scoperto, infatti, che fu lui da Ministro della Pubblica Istruzione a firmare il decreto di vincolo paesaggistico e inoltre si tratta di una fondamentale personalità europeista che ben starebbe accanto alle altre alle quali sono state dedicate piazze e viali nel parco di Villa Ada. Mi può gentilmente contattare alla mail lorygrassi@gmail.com. Grazie e buon lavoro, Lorenzo Grassi
entro a gamba tesa e dico che, se forza italia non è riuscita nell’impresa di avviare un processo di riforme è colpa di Indro Montanelli. La sua uscita da il giornale ha creato scompiglio nel mondo liberale facendo così allontanare quanti stavano aderendo al movimento, lasciando così campo libero a tanti opportunisti. e su questo sfido chiunque a darne la colpa a berlusconi. a distanza di ventanni sono più che convinto che con indro al comando de il giornale scalfaro & c. non avrebbero avuto via facile per il ribaltone anche perchè il risultato elettorale sarebbe stato più ampio.
Scusate l’intrusione e a voi la palla
Piero Ostellino parla al telefono della Thatcher
http://www.ilgiornale.it/news/interni/italia-ora-tutti-celebrano-lavrebbero-spedita-tunisi-904967.html
Mi piace.
Solo, non condivido l’affermazione “nel 1990 gli inglesi decisero di cacciare la Thatcher”.
In realtà, semplicemente non fu eletta al primo turno (ma ci sarebe stato il secondo) come leader dai suoi colleghi all’interno del partito tories.
E questo, solo perché era intransigente contro la richiesta europea di fissare il cambio della sterlina e dello scontro con le insulse istituzioni europee (che lei apprezzò con un significativo “No! No! No!”).
Come peraltro cita Giacomo Franciosi qui: “http://cronologia.leonardo.it/storia/tabello/tabe1504b.htm£”.
In realtà, mi sembra semplicemente che si fosse rotta le scatole. Infatti, il candidato da lei indicato a sostituirla (John Major) fu poi eletto senza difficoltà.
Per quanto riguarda gli inglesi, la sola caduta di poplarità fu causata dall’introduzione della “poll tax” e dal mantenimento un pò testardo di un alto tasso di sconto.
E forse, in questo caso avevano ragione loro . . .
Grazie di cuore, caro Franz4.
Molti auguri,
am
Non sono in malafede. Semplicemente, dopo avere letto la tua frase “un nuovo soggetto liberale… che metta alla luce le contraddizioni del berlusconismo e avvii una vera rivoluzione liberale senza compromessi” ho elencato i tre soggetti politici che prima e durante le elezioni pronunciavano lo stesso concetto da te scritto. Sono tutti soggetti che durante le elezioni non si erano apparentati con Bersani e Vendola e che volevano i voti liberali.
Ho scritto Fini e Della Vedova perché il compare numero uno di Fini era Della Vedova ora senatore eletto nella lista Con Monti per l’Italia. Costui diceva che Berlusconi era statalista e che loro erano i liberali, diceva che solo Berlusconi bloccava la rivoluzione liberale. Leggi quali erano le credenziali liberali di Della Vedova da http://it.wikipedia.org/wiki/Benedetto_Della_Vedova e soprattutto da http://it.wikipedia.org/wiki/Libertiamo.
Abbiamo quindi risolto la questione Fini capendo che siamo d’accordo.
Vorrei ora concentrarmi sul presunto “statalismo” di Berlusconi di cui scrivi.
Hai scritto che se fossimo nel 1994 saresti il primo a dichiararti berlusconiano. Posso chiederti se nel 1994 lo votasti (scusa, ma non so la tua età e quindi non so se votavi già)? Il partito veramente liberale di destra che auspichi si dovrebbe presentare da solo o in una coalizione? Penso da solo poiché scrivi che fascisti, democristiani e socialisti rappresentano solo un ostacolo. E se vuoi, mi puoi dire se quest’ultima volta hai votato?
Avrei molto altro da scriverti, ma non vorrei allungare troppo la querelle. Se vuoi scrivere la tua e-mail nel sito http://www.forzaliberta.com, possiamo continuare con più tranquillità senza apportare disturbo agli altri frequentatori del blog.
Ho avuto il piacere in passato di intervenire, assai modestamente e di tanto in tanto, su questo blog. Non allungherò troppo questo post limitandomi al nocciolo della questione…desidero ringraziarla dal profondo del cuore professor Martino per tutto quello che ha fatto ed ha rappresentato in questi anni nell’agone politico italiano.
Attualmente ho 25 anni ma l’ho “scoperta” a 17 grazie ad un’intervista che aveva rilasciato sul quotidiano Libero (mi perdonerà se non ricordo l’argomento di tale intervista) e fu proprio grazie a Lei che venni in contatto con quella che è ancora oggi la mia più grande passione: il pensiero liberale e le sue declinazioni economiche e politiche (che ho avuto modo di approfondire negli anni con decine di letture e monografie, oltre a studi universitari).
Non La biasimo se dopo simil pugna (che in Italia ha profumo di martirio) nel nome degli ideali che così chiaramente ha esposto più e più volte anche su questo blog, sente ora il passo farsi più pesante…in mezzo al piattume (o anche pattume) che offre oggi la “riflessione” politico/partitica, conserverò con gelosia le Sue lezioni di Politica e -perchè no?- anche di vita.
Mi ha insegnato ad amare la Libertà, non credo esista eredità migliore che un uomo possa trasmettere ad un altro.
Se fossimo nel 94 sarei il primo a dichiararmi berlusconiano e a fare di tutto per fermare l’avanzata dei comunisti e delle loro idee stataliste e retrograde. Ma stiamo nel 2013 e Berlusconi ha governato per 9 degli ultimi 12 anni. E quale eredità ci ha lasciato? Uno stato di polizia fiscale con il terzo debito pubblico al mondo, una pressione fiscale su lavoratori e imprese tra le più alte dell’Occidente e una spesa pubblica fuori controllo. Insomma un disastro. E non mi venite a dire che ha governato in anni difficili perchè Reagan e la Thatcher erano partiti da condizioni molto peggiori.
Quindi auspico ancora la nascita di un partito veramente liberale nell’ambito della destra italiana senza fascisti, democristiani e socialisti che lungi dall’essere alleati di una rivoluzione liberale, essi rappresentano solo un ostacolo.
Infine per quanto riguarda Renzi, anch’io penso che stia combattendo una battaglia impossibile nella sinistra. Ho semplicemente detto che per l’Italia(cosi come per gli Stati Uniti o l’Inghilterra) è meglio avere un blariano(clintoniano) al Governo che imponga la sua agenda piuttosto che uno che fa campagna elettorale con slogan liberali e poi al governo agisce come un socialista.
E questa per i liberali è la combinazione peggiore possibile.
PS: Certo che sei in malafede. Io non ho mai menzionato Fini e i suoi compari, perchè era ovvio che li consideravo più statalisti di Berlusconi. Gli unici nomi che ho fatto sono persone che al di là della provenienza politica avevano combattuto al fianco di Martino la battaglia per far prevalere le idee liberali all’interno della coalizione di centrodestra (Chiedi a Martino se Pera, Guzzanti, Colletti non erano veri liberali).
Io penso che Martino stia nel Pdl solo per senso di riconoscenza nei confronti di Berlusconi ben sapendo che in quel partito nessuno vuole la rivoluzione liberale
Caro Lucio,
è una raccolta di miei scritti (perlopiù articoli sui giornali) dal 1976. L’ha curata Carlo Cordasco, era quasi pronta nel 2007, e ora è in attesa di essere pubblicata grazie alla generosità di Mario Ciancio Sanfilippo, proprietario e direttore de La Sicilia. Tuttavia, immagino per via della paurosa crisi della carta stampata, la pubblicazione ritarda. Quando e se esce sarà mia cura informarne gli amici del blog e fare in modo che chi voglia la possa avere. Grazie per l’interesse.
Cordialmente,
am
“Made according to an ancient Grantham Methodist grocery recipe.
e grazie anche a Lei Professore,
cg
D’accordo con te e uso ancora una volta l’on. Martino come “prova del nove” (lui, spero, mi scuserà). Chi è l’unico liberale che siede in Parlamento? Antonio Martino. E in che lista è stato eletto? Quindi, qual è la lista più liberale o meno illiberale? Tutte domande retoriche perché la risposta è insita nella domanda.
Caro Professor Martino, Lei ha scritto che sta per vedere la luce una terza e molto più ampia raccolta dei suoi scritti. Ci può dire in anteprima quando uscirà e se uscirà anche in formato digitale, come “Semplicemente liberale”, che è leggibile per esempio su iPad.
A Luca Panico:
Hai scritto: il primo dovere dei liberali è smascherare il carattere illiberale e statalista della politica di Berlusconi e costruire sempre nell’ambito della destra… un nuovo soggetto liberale… che metta alla luce le contraddizioni del berlusconismo e avvii una vera rivoluzione liberale senza compromessi.
Risposta: un nuovo soggetto politico di destra liberale simile a quale? A quello dei traditori Fini e Della Vedova… (mi dici cosa c’è o c’era di liberale nel loro partito Futuro e Libertà?) o simile a quello di Monti (rileggiamo su questo blog l’articolo Agenda Monti apparso su Il Tempo) o simile a Fermare il declino di Oscar Giannino e Zingales (quest’ultimo ospite questa sera a Le Invasioni Barbariche ha detto di avere votato le ultime due elezioni il PD e di vedere come unico politico degno Renzi)?
Hai anche precedentemente scritto: preferisco un blairiano o un clintoniano di centrosinistra ad uno statalista craxiano di destra.
E nel secondo intervento hai scritto: il Pdl è un partito-dittatura dove chi non si allinea alla volontà del leader viene emarginato (Martino ma anche Pera, Guzzanti e ancor prima Colletti)
Risposta: Negli anni ’80 e nei primi anni ’90, Marcello Pera fa parte del Partito Socialista Italiano. Paolo Guzzanti non era socialista? Colletti non nasce comunista? Questi tre da te nominati sono diventati liberali all’incirca solo dalla fondazione di Forza Italia. Capisco che se “il primo dovere dei liberali è smascherare il carattere illiberale e statalista della politica di Berlusconi” può essere lecito dire tutto, ma criticare Berlusconi dicendo che è uno statalista craxiano di destra e dopo criticare Berlusconi dicendo che ha emarginato quei quattro liberali che aveva di cui tre su quattro nascono socialisti o comunisti… non so…
Io penso che la coalizione di Berlusconi nasca con tante anime che hanno come collante l’anticomunismo. Ogni volta che Berlusconi scende in campo è perché la situazione per gli anticomunisti è senza speranza. Occhetto e la gioiosa macchina da guerra avevano già vinto senza dover giocare. Bersani e l’Italia giusta non dovevano dopo le primarie neanche scendere in campo per vincere la partita. Eppure con Berlusconi in campo la vittoria della sinistra viene congelata, perché l’italiano medio non è di sinistra. Ma viene solo congelata perché se l’italiano medio non è di sinistra, tuttavia tutti i poteri forti sono di sinistra: la giustizia, la scuola, i giornalisti sono di sinistra, i banchieri si mettono in fila per votare nelle primarie Prodi, Il Sole 24 Ore, testata di Confindustria, affida il ricordo della Thatcher a Prodi…, i liberale che possono parlare liberamente ogni giorno sui giornali ed in televisione nascono e si formano a sinistra e non sono “semplicemente liberali”. In questa Italia una vera rivoluzione liberale non potrà mai sfociare solo bloccando la vittoria della sinistra alle elezioni. E in questa Italia una vera rivoluzione liberale non potrà esserci neanche con un capo della sinistra un po’ più “liberale” dei comunisti. In Italia una Vera Rivoluzione Liberale nascerà quando un uomo “semplicemente liberale” porterà l’italiano medio a vincere le elezioni e riuscirà a convincere una parte dei perdenti ad appoggiare le sue riforme. Perché non si vince giocando come minoranza nel campo sbagliato, si fa solo la figura dell’utile idiota.
Grazie, mitico MDP!
She was a tough cookie indeed.
Cordialmente,
am
Scusate ma, francamente quando sento parlare di Lady M. Thatcher in Italia le uniche parole che mi sento autorizzato dalla mia coscienza a poter nominare serenamente sono Antonio Martino, tutto il resto é, con tutte le attenuanti del caso, generiche e non, N O I A.
Due passaggi che mi convincono a sostegno della mia posizione:
1)The economic lessons of these beliefs are going to be dealt with by Antonio Martino. In this he is fortunate, for monetarism and the free market are what most excited Margaret Thatcher. Suffice for me to say that what Thatcher pledged in her manifestos was delivered. She used simple imagery that everyone could understand. She was the grocer’s daughter, the housekeeper of the nation who would balance the budget and the nation would only spend what it could afford.
2)Clear beliefs held with an evangelical zeal. During the 1979 election, she ridiculed the Socialist Prime Minister Callaghan saying, “The Old Testament prophets did not say `Brothers, I want a consensus.’ They said, `This is my faith; this is what I passionately believe; if you believe it too, then come with me.'” Her crusading qualities were embedded in her Methodist background, which gave a moral purpose to all she did.
Dear Sir Martino, please grasp that Faith & Zeal and You shall speech toward us Italians, that same prophecies! Do it out loud! We shall come with You and will sure make the wonder, the Italian wonder! Again! You can quite count on three angels, GM MF MT, isnt’t it?
P.S. Ezekiel 37:3&7
Caro, Guido permettimi di aggiungere al tuo 1-2 ben assestato, anche l’ ottimo riassunto storico-politico sull’ azione e la figura di grande statista che ne fà N. Porro su ilGiornale:
http://blog.ilgiornale.it/porro/2013/04/09/thatcher-e-morta-una-grande/
Grazie Sig.ra Thatcher, grazie davvero!
Il sito dell’Istituto Bruno Leoni ha pubblicato due repliche alle boiate dell’ignobile Prodi.
Una è di Franco Debenedetti, atricolo pubblicato sul Sole,
http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=12275
e l’altra è di Lottieri, pubblicato sul Giornale:
http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=12274
Non voglio compararlo, ma ogni volta che vado a votare mi chiedo: “Chi è il meno peggio?” E ogni volta la risposta che mi do è la stessa. Su questo continuo ad avere pochi dubbi. Saluti
Condivido in toto.
Mi associo, se posso.
Non puoi comparare il Pdl con il Partito Conservatore inglese.
Il Pdl è un partito-dittatura dove chi non si allinea alla volontà del leader viene emarginato (Martino ma anche Pera, Guzzanti e ancor prima Colletti). Una Thatcher nel Pdl non sarebbe possibile, perchè lei si mise contro tutto o quasi l’establishment del partito (come non ricordare Ted Heath) e andò dritta per la sua strada.
Per questo il primo dovere dei liberali è smascherare il carattere illiberale e statalista della politica di Berlusconi e costruire sempre nell’ambito della destra politica italiana un nuovo soggetto liberale e magari anche euroscettico che metta in luce le contraddizioni del berlusconismo e avvii una vera rivoluzione liberale senza compromessi.
Cari amici, scusate se intervengo nella querelle. Assodato che in parlamento di liberali ne esiste uno solo (e tutti sappiamo chi è) credo che nessuno dei due schieramenti abbia fatto in questi anni politiche liberali. Che significa fare riforme più che tagli. Anche tagli, ma soprattutto riforme. In questo la grande Thatcher ha insegnato molto ma in Italia nessuno l’ha mai imitata. Credo comunque che votare Berlusconi – cosa che faccio dal ’94 – sia sempre la scelta più liberale. O meno illiberale. Come mai infatti Martino era capolista nelle liste del Pdl? Non certo per voglia di poltrone. Perché il centrodestra è lo schieramento, diciamo così, che potrebbe (ripeto: potrebbe) fare politiche migliori per aiutare imprese e famiglie. Capitolo Renzi. A me non fa impazzire. Comunque lui dice di essere liberale. E con Bersani e la Camusso cosa ci resta a fare? Ai posteri l’ardua sentenza. Un caro saluto
Non a caso Zucco -portavoce del Tea Party Italia- ha argutamente detto che il PD è più affidabile del PDL. Difatti il PD dice di voler mettere la patrimoniale e sfondare l’Italia di tasse e, se prenderà il potere, lo farà sicuramente. Il PDL a parole afferma di voler adottare provvedimento liberali. Invece, poi … memento le province.
Una domanda al prof. Martino, ma senza voglia di polemizzare: che sensazione si prova a stare nello stesso partito in cui milita una caccoletta di presidente di consiglio regionale che affermava di avere diritto a due autoblu e di una moltitutine di topi da fogna che esaltano il valore delle amministrazioni provinciali, anche quali “palestre di democrazia” per la classe politica?
Che cos’è più dannoso per un movimento liberale uno come Berlusconi che propaganda idee liberali e pratica misure socialiste oppure uno come Renzi che come Blair proviene da un partito statalista ma vuole adottare misure moderatamente liberiste?
PS: Io non sono renziano, ma preferisco un blairiano o un clintoniano di centrosinistra ad uno statalista craxiano di destra
E cosa ha di liberale?
Nel 1996 contribuisce alla nascita in Toscana dei Comitati Prodi. Forse, essendo liberale, lo fa per sbaglio. Non conosceva le idee e la storia di Prodi?Si iscrive al Partito Popolare Italiano – forse, essendo liberale, lo fa per sbaglio – di cui diventa nel 1999 segretario provinciale. Nel 2001 diventa coordinatore de La Margherita… forse per sbaglio…
Cioè, se è liberale (e come scrivo nel sito http://www.forzaliberta.com tutti in Italia dicono e scrivono di essere liberali) perché sta politicamente con gli statalisti? Perché sta in una casa in cui la maggioranza non vuole saperne di ricette liberali? Perché partecipa a primarie di una coalizione in cui per vincere deve chiedere il voto a persone che non hanno mai votato quella coalizione? E perché quando perde dice che farà la campagna elettorale per colui che ha vinto e quindi per le idee stataliste di colui che ha vinto? Se fosse liberale direbbe ho perso, non partecipo alla vittoria di idee che sono opposte alle mie. Durante la campagna delle primarie tracciava una separazione netta tra loro e noi.
Lasciamo stare poi Giannino a cui non interessa che non vinca lo statalismo di Bersani, ma è infinitamente interessato che perda Berlusconi.
In Italia i liberali “con aggettivi” sono tanti, tantissimi… se ce ne fossero di meno e ci fossero più liberali che non hanno bisogno di un mordente per rafforzarsi, né di un solvente per diluirsi (come viene definito il Professor Martino nella “Nota dell’editore” del libro “Semplicemente liberale” dello stesso Professor Martino) allora sì che l’Italia sarebbe liberale.
Comunque, ti invito a visitare il sito http://www.forzaliberta.com e a scrivere la tua sull’argomento libertà.
Come ho scritto nella home del sito http://www.forzaliberta.com, penso che si debba ripartire dalle basi eliminando le ipotesi contraddittorie o infondate che si è abituati a considerare vere. Ti rinnovo l’invito.
Renzi è sicuramente più liberale di Berlusconi e di Brunetta, ma infinitamente meno di Giannino e Martino
Le parole di Prodi sottolineano in un colpo solo la vacuità degli economisti contemporanei che diventano professori chissà attraverso quali raccomandazioni e la mediocrità della classe politica italiana, avendocelo avuto come primo ministro per svariati anni (troppi!), e quella europea, avendocelo avuto come Presidente della Commissione Europea nonché guru di questa Europa che sta fallendo.
Cari amici, Vi ringrazio per le parole di apprezzamento. CMq, se Vi è piaiuto il coniglietto, Vi invito a visitare il mio blog http://www.teneronedolcissimo.blogspot.it, dove -senza la pretesa di emulare persone di maggior spessore culturale, come il prof. Martino- si parla soprattutto di fisco e di invasività statale. Il tutto con molta dolcezza e avando sempre una parola buona per tutti.
tenerone dolcissimo è sublime, ancora rido soprattutto per il coniglietto. dì la verità, sghignazzi pure tu.
Comunque hai scritto bene, ma ha detto bene anche il ns. medico, senza insulti come si fa a rispondere al più grande boiardo di stato. mi fermo qui perchè è veramente inutile perdere tempo per un tale miserabile.
Un mesetto fa fu scritto questo articolo http://www.cartalibera.it/liberalismo-anno-zero-3226 in cui Renzi viene denominato “unico riformatore, tendenzialmente liberale, nel variegato panorama politico italiano”… Ed è un sito di persone che si professano liberali…
Anche sugli altri periodi dell’articolo ci sarebbe da commentare…
P.S.: Ricordo http://www.forzaliberta.com. Non ho avuto tempo nei primi giorni di Aprile di aggiornarlo. Oggi ho cercato di recuperare il tempo perduto partendo da due scritti del nostro Professore.
Individuare le parti che posso essere isolate dal stato contenitore, e perseguendo sempre il lucro ed l’interesse individuale di tutti azionisti, provare il meccanismo che più sia vicino a una democrazia liberale in un “sistema isolato”. Mi piacerebbe per esempio conoscere l’equilibrio ideale tra democrazia e overhead dello Stato Spa sempre cercando il massimo profitto individuale.
Evidentemente se le parti isolabili dal stato contenitore sono troppo poche, non serve a nulla.
Può essere una alternativa alle associazioni liberali e un complemento di eventi tea party. Se le esportazioni dello Stato SpA sono lavori gestioni informatici per esempio, si può ignorare frontiere geografiche.
Grazie Professore, corro a costruirmi la rassegna stampa… Un abbraccio.
Elena
Volevo segnalare questo:
http://www.heritage.org/research/lecture/what-we-can-learn-from-margaret-thatcher
(indovinate che e’ uno degli autori…)
Che un vecchio boiardo di stato (ex presidente IRI) come Romano Mortadella Prodi dica quello che dice non puo’ certo meravigliare nessuno.
Quello che semmai meraviglia, e dovrebbe far rimanere allibiti, e’ che tale personaggio sia stato votato per ben due volte come presidente del consiglio e che sia ora addirittura tra i papabili alla presidenza della repubblica.
Considerando che il RMP e’ stato, in generale, in buona compagnia per quanto riguarda le classi dirigenti quasi tutte le altre democrazie occidentali… perche’ poi meravigliarsi della crisi!!!
Comunque, a sentire i RMP, i Veltroni e compagnia bella sembrerebbe che l’Inghilterra prima dell’arrivo della Iron Lady fosse il paradiso in terra! Certo, per i boiardi statalisti come loro in un certo senso forse lo era!
Vediamo… un corretto paragone con l’odierno sarebbe forse… la Grecia!
Ma tanto, chi se ne importa della realta’! L’importante e’ circonvenire i babbei!!!
E allora caro RMP diciamola in modo semplice la verita':
la Thatcher, riducendo il ruolo dello Stato, ha pure ridotto la possibilita’ di risolvere i problemi per decreto, cambiando se necessario non solo le leggi dell’economia ma anche quelle della fisica!
Semplice no! (ah… se serve possiamo pure stampare un po’ di quattrini…)
Prof. Martino, aspetto il suo post con impazienza…
Sublime! Grazie impagabile tenerone dolcissimo!
Condoglianze al Prof. Martino per la perdita di una cara amica.
Per tutti noi altri, che purtroppo ne’ amici ne’ conoscenti eravamo, rinfranchiamoci pensando che tanto da viva nulla poteva piu’ ahime’ dare.
Ora diventera’, credo, ancora piu’ simbolo e potra’ contribuire in tal modo alle stesse cause per le quali ha sempre lottato. Mi piace immaginare che, pensando questo, si sia spenta con battagliera serenita’.
“The lady’s not for turning”
R.I.P.
Non male.
Però, a mio avviso sarebbe soggetto alle orripilanti leggi italiane, ed alla terrificante magistratura.
Supponiamo che vogliamo ristrutturare un immobile o modificarne l’uso: l’incubo non cambierebbe.
Qualunque attività economica sarebbe comunque regolata, ostacolata, corporativizzata, tassata, burocratizzata. Ho paura che nel territorio italiano non vi sia scampo.
Forse nei territori in cui lo stato un pò ancora latita… lì c’è meno burocraza, ma dovremmo pagare il pizzo.
Chissà. Forse sedi diplomatiche molto grandi? Bisognerebbe mettersi daccordo con qualche isoletta-stato per fornirgli una rappresentanza diplomatica che occupi un’area strategicamente scelta (porto, aeroporto, stazione, tessuto industriale sviluppato) . . mah!
Senza contumelie? Io non ci riuscirei e per fortuna non stà a me rispondegli, semmai si dovesse proprio in deroga al DE MINIMIS . . .
Replico a Alberto Pilato che si chiedeva se si debba rispondere a Prodi. Secondo me, sì. E ci provo io in attesa che il prof. Martino completi la mia modesta opera.
“Egregio Professor Prodi,
rispondo al Suo articolo del 9 aprile 2013, pubblicato su “Il Sole 24 Ore” in cui Lei afferma che l’applicazione dei principi della compianta Signora Thatcher avrebbe provocato la grave crisi che conosciamo e viviamo e accresciuto le differenze fra ricchi e poveri.
Può anche essere -ma è tutto da dimostrare- che la deregolamentazione, di cui la Signora è stata paladina, abbia provocato la crisi attuale (anche se Lei forse dimentica che la sua nascita è dovuta all’azione interventista delle agenzie USA governative che hanno drogato il mercato immobiliare). Può anche essere -ma è tutto da dimostrare- che le idee della Signora abbiano aumentato le differenze fra ricchi e poveri. Ma quand’anche ciò fosse vero, la società disegnata dalla Signora risulterebbe enormemente migliore rispetto a quella che le idee da Lei professate ci hanno regalato.
Gli è che la grave crisi nata in America, mentre negli USA pare sia in fase di superamento, perdura pervicacemente da noi grazie, in primo luogo, alla scelta di dotare di una moneta unica economie diverse e questa non è colpa addebitabile alla Signora, seguace di Milton Friedman, che sbeffeggiò a suo tempo la decisione di far nascere l’Euro. Ma soprattutto, non si riesce a farla schiodare a cagione dell’enormità del nostro debito pubblico, provocato da una banda di papponi che hanno per decenni magnato e stramagnato alla greppia dello stato e contro i quali Lei, Professore, nulla ha mai fatto, nonostante ne avesse la possibilità, mentre mi risulta che la Signora molto abbia contribuito alla eliminazione dei papponi che vivacchiavano a spese del popolo di Sua Maestà Britannnica. E ritengo che contro i papponi di casa nostra avrebbe usato metodi ancora più drastici, considerato che il popolo delle autoblu e delle province meriterebbe l’impalamento lungo la via Appia (senza ingrassaggio del palo nei casi più gravi).
Ma, soprattutto, la crisi nata negli USA è una crisi di crescita e per questo breve e violenta e prodromica ad una brillante ripresa della crescita, mentre uomini come Lei hanno regalato all’Europa e, in particolare, all’Italia una ultradecennale e lenta agonia, fatta di calo della produttività e della voglia di lavorare e -cosa ancora peggiore- di quella di procreare: una sorta di cupio dissolvi ammantato da quella douceur de vivre che è tipica dei periodi di decadenza.
Ma vengo alla parte che mi preme di più, anche a cagione dell’essere io nato da una famiglia di modeste condizioni sociali. Quel che più mi indigna è l’attribuzione alla Signora di avere bloccato l’osmosi sociale e il passaggio da una classe ad un’altra. Il sistema della Signora, invece, è proprio quello che meglio consente ad un giovane povero, ma volenteroso, di farsi strada nella vita, magari con metodi che a Lei sembreranno feroci. Sono, invece, proprio le società basate sulla “uguaglianza” ad impedire che il figlio dell’operaio migliori la propria posizione sociale, come dimostra proprio l’Italia e anche la mia modestissima esperienza personale, avendo io visto traversarmi la strada ragazzotti di buona famiglia assurti a posti di comando in virtù dei propri natali e ragazzette di buona famiglia -e forse Le ricorderà qualcuna- assurte a posti di comando in virtù dei propri natali e dell’essersi presa amorevolmente cura delle protuberanze inguinali dei ragazzotti di cui sopra.
Zuccherosamente Suo
Tenerone Dolcissimo”
Cara Elena,
sono stato intervistato da La Stampa, Il Messaggero, La Gazzetta del Mezzogiorno e il TG5 sull’argomento. Ma, appena possibile, farò quanto mi chiede.
Cordialmente,
am
Caro Professore, speravo di leggere un suo articolo su Il Tempo di oggi… Ma visto dov’è andato a candidarsi Sechi forse neanche quello spazio è più utilizzabile. La prego, tracci un ricordo della Tatcher e lo metta sul blog, per tutti noi che partecipiamo con dolore immenso alla sua scomparsa. Ieri sera sul TG La7 ho ascoltato le parole astiose del vice direttore di Repubblica Giannini su di lei. Ancora non capisco come tali critiche sterili possano trovare spazio e instillare odio e rabbia nei giovani che non hanno avuto modo di conoscerla e di apprezzare le sue difficili scelte coraggiose. Ecco perché vorrei che un suo commento fosse pubblicato; perché la gente abbia modo di conoscere e capire certe sue scelte e le ragioni che l’avevano condotta a prenderle. Oggi assistiamo da parte di questa classe politica ad un’incapacità di prendere decisione. Vorrei che le sue parole fossero un monito per queste persone che continuano a perdere tempo. Grazie, le sono vicina comunque per l’amicizia con la persona. Elena
Domanda del giorno: alle parole di prodi sulla THATCHER si deve rispondere o no?
Con sommo dispiacere apprendo la ferale notizia del grave lutto che ci ha colpiti ed in particolare penso a Lei caro Professore che le era amico. Per questo motivo rivolgo una prece speciale a Colui che move il sol e l’ altre stelle perchè Le dia coraggio, un coraggio d’ acciaio. Condoglianze Professor Martino.
Ma come Prof?!
Divento illiberale per un attimo e le dico: come si permette?!
Torni subito a bordo, tordi ad illuminarci! Oggi poi, con la morte di Maggie non vorrà lasciarci nelle mani di Fassina, Grillo e Tremonti?
No! Non può! Lo capirà anche lei che ci troveremmo come una nave senza nocchieri!
Ed ora a chi chiederò cosa ne pensa dell’ultima mossa da parte della banca centrale giapponese?
La prego, non si faccia pregare, torni, va benissimo affidarci alle cure dei suoi sodali, a cui daremo tutto il nostro aiuto, ma lei non può andare via!
Condoglianze al popolo Britannico
Mi unisco. Grande “Iron Lady”.
Addio signora Thatcher. Ci mancherai. Il mondo liberale e conservatore ha perso il suo più illustre esponente.
Carissimo Onorevole Martino, mi piacerebbe sapere cosa pensa del momento attuale di “stallo governativo” e come si potrebbe uscirne. Ritiene un governissimo praticabile oppure sarebbe meglio votare? Nel caso Pd e Pdl riuscissero ad accordarsi quale sarebbe la sua posizione? Le sue idee sono sempre illuminanti. Una sua riflessione sarebbe molto interessante. Un saluto
Pensavo in un Stato S.p.A. con finalità di lucro. Soltanto con la organizzazione interna mimando una democrazia liberale. Una specie di virtualizzazione di Stato.
Mi piace.
Un pò come i conventi nell’alto medioevo – zone franche dall’imposizione fiscale feudale.
Oggi sarebbe difficile.
Mmmmh . . . forse spacciandosi per ordine religioso?
W il Texas!
Auguri,
am
Caro Professore,
a peggiorare le cose c’e’ l’attuale Unione Europea. Pensavo l’altro giorno quale incredibile e sfortunata coincidenza storica sia l’avere leader incapaci e irresponsabili nella maggior parte dei paesi occidentali. Vorrei poter tornare indietro agli anni ’80.
On a positive note, quando si sente giu’ per la situazione attuale, si consoli pensando che Lei ha fatto il possibile per cambiare le cose. Il suo pensiero ha influenzato positivamente tanti giovani come me, la maggior parte dei quali sono ancora in Italia e hanno voglia di lottare per idee liberali. Per quanto mi riguarda, ho deciso di portare avanti le Sue idee qui, lottando contro le disastrose politiche dell’attuale Presidente americano. Speriamo che anche negli USA le cose cambino con la prossima amministrazione.
Cordiali saluti dal Texas
Probabilmente già è stato pensato, ma domando se è teoricamente possibile creare una società per azioni, che paga tasse al governo nel paese dove esiste, ma in loro interno si crea un altro stato regolato da democrazia e concetti liberale? Creare un stato liberale spa dentro di un altro stato qualsiasi.
Caro Pietro,
l’Italia rischia di morire sotto il peso enorme delle conseguenze di mezzo secolo di politiche catto-comuniste. Bisognerebbe sarlvarla, invertendo la rotta. Per fare ciò, tuttavia, l’Italia dovrebbe essere governabile e governata da un governo liberale; nessuna di queste due condizioni mi sembra a portata di mano.
Cordialmente,
am
Caro Professore,
Lei e’ sempre stato un caso piu’ unico che raro in Italia. E per questo l’ho sempre ammirata.
Credo che uno dei problemi sia il fatto che in Italia non avremo MAI un governo come quello di Reagan che recepi’ circa il 60% dei consigli contenuti nel Mandate for Leadership di Heritage Foundation. Credo che non si possa averlo per motivi culturali e politici, per mancanza di veri leader, ma anche a causa di quella che e’ l’architettura dello stato italiano. Sia il potere esecutivo che il potere legislativo sono troppo deboli (ancor di piu’ adesso che il potere giudiziario e’ completamente fuori controllo). Sono molto pessimista sul futuro dell’Italia e ho maturato la convinzione (terribile per un liberale) che nessun governo eletto democraticamente avra’ mai la possibilita’ di cambiare davvero le cose. Questa forse e’ la principale lezione che ho imparato dal 1994 ad oggi. Sono ancora convinto che, pur con tutti i suoi enormi, “enormissimi” difetti, Berlusconi la rivoluzione liberale volesse farla davvero (credo che Lei concordi con me su questo). Se non ci e’ riuscito lui, credo che ahime’ non ci riuscira’ nessuno.
Cordiali saluti
Caro Pietro,
hanno una base di sostenitori che supera, credo, il milione; sono, quindi, liberi: nessuno di loro conta tanto da poterli condizionare. Una volta Ed strappò in faccia al donatore un assegno a sei cifre perché quello pretendeva che difendessero il protezionismo “a favore” dei tessili! Ho provato a fare in piccolo qualcosa di simile in Italia: il CREA (Centro di ricerche economiche applicate) vide la luce nel 1982 e finì nel 1988. Aveva un budget di 80 milioni di lire e non poteva per statuto accettare soldi pubblici. Quelli privati finirono rapidamente e chiudemmo, ma restano le pubblicazioni a testimoniare la qualità del nostro lavoro.
Cordialmente,
am
Caro Professore,
si, sto leggendo il libro appena pubblicato Leading the Way: The Story of Ed Feulner and the Heritage Foundation. Se n’e’ fatta davvero tanta di strada da allora, considerato che adesso Heritage ha un budget annuale di $80 milioni e possiede due interi palazzi a pochi passi dalla House e dal Senato. Only in America. E mentre ero li’ riflettevo proprio sul fatto che un’organizzazione del genere sarebbe impossibile in Italia. E non solo per ragioni economiche. Anche se devo dire che la vedrei bene alla guida di un’ipotetica Heritage Italy
Caro Pietro,
ho trascorso un anno sabatico alla Heritage (1980-81) e conosco Ed Feulner: siamo amici dal 1975. Quello che lei ha visto è molto diverso da ciò che vidi io nel 1978: avevano un seminterrato, 22 ragazzi e il posto era ancora in fieri (feci la mia chiacchierata seduto su una cassa di arredi per ufficio non ancora aperta)! Non conosco DeMint ma Ed sostiene che è molto bravo. Speriamo bene.
Cordialmente,
am
Caro Professore, le scrivo dagli USA (dove vivo felicemente da qualche anno e ormai in via definitiva, da cittadino americano). Lei e’ una delle pochissime persone che stimo in Italia. Sono cresciuto con i suoi editoriali su Il Giornale che leggevo avidamente quando ero ancora al liceo all’inizio degli anni ’90.
Ho trascorso gli ultimi due giorni all’Heritage Foundation per il loro 40esimo anniversario. Che organizzazione incredibile. E’ stato bello ritrovarsi in mezzo a tanta gente che la pensa come noi. Ho fatto il suo nome a Ed Feulner che mi ha detto “He is a good friend of Heritage”.
Che ne pensa di Jim DeMint al posto di Ed Feulner? Mi ha fatto un’ottima impressione. Cordiali saluti.
Ovviamente, intendevo:
gmoles@tiscali.it,
am
Caro Guido, prova a fare “corriere.it” poi “politica” sulla dx
poi compare “scegli ecc.”. Vedi un pò…
Io non l’ho trovato. Forse è finito ieri? Ma allora i risultati?
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: quanti mi hanno chiesto come contattare Giuseppe Moles possono scrivergli al suo indirizzo di mail. Eccolo: gmols@tiscali.it,
am
Vi ringrazio Signor Conte, e Vi informo che ho provveduto a votare il Nostro Campione Lord Antonio Martino da Messina!
Fatto! Abbiamo più voti di Amato e D’Alema.
Ci vado immediatamente. Grazie
Cari Amici del Blog, vi segnalo che sulla home corriere.it c’è on line un sondaggio “chi vorresti al Quirinale” dove si può votare per il nostro Professor Martino… perchè non lo facciamo e lo facciamo fare da amici e parenti?
Sarebbe magnifico. Un motivo? E’ l’unico liberale in Parlamento. E forse nel Paese.
chi volesse firmare on line per l’elezione virtuale di Antonio Martino Presidente della Repubblica il link è questo:
https://www.facebook.com/AntonioMartinoPresidente?fref=ts
si tratta di una pagina facebook: ma possiamo crearne altre su google e su twitter.
Angela piscitelli
zombo.cammarano@wanadoo.fr
Gentile Professor Martino,Lei è più che la nostra bandiera:è la nostra speranza!Il nostro affetto è qui per aver ragione di qualunque dentista e qualunque depressione.
https://www.facebook.com/AntonioMartinoPresidente?fref=ts
Questo commento è stato eliminato dall’autore.
Moles non è stato riconfermato parlamentare PDL, tuttavia, il nostro centrodestra ha riconfermato al consiglio regionale del Lazio il bravo Abbruzzese che si è pubblicamente vantato di avere in beneficio ben due autoblu -una a Roma e una a Cassino dove risiede- e che era suo buon diritto usufruire di questo beneficio, anche perché, quando sta a Cassino e deve girare nel suo collegio elettorale, deve mantenere un certo prestigio, che immagino non abbia altri mezzi per mantenerlo.
Io sto cominciando a chiedermi quale partito -fra PD e PDL- rappresenti la destra liberale.
Complimenti a chi sta promuovendo il nome del Prof. Martino come Presidente della Repubblica. Finalmente un nome degno di tale Carica.
Caro Professore, auguri di Buona Pasqua, su facebook è stata creata una pagina in cui chi vuole può aderire per sostenerla come candidato alla Presidenza della Repubblica (https://www.facebook.com/AntonioMartinoPresidente?ref=ts&fref=ts) cosa su cui credo tutti gli affezionati partecipanti di questo blog concordino. Splendido e davero liberale-libertario il suo intervento a La Zanzara: nessuna ipocrisia, assolutamente non mellifluo, libertario e critico su Napolitano. Poesia per le mie orecchie! Ho avuto l’opportunità di conoscere l’on.Moles a una riunione dei Tea Party Italia a Roma ed è stato un piacere ascoltarlo, sono molto dispiaciuto che per soli 300 voti non sia sta eletto, ma per i liberali in questo paese la vita è difficile. Ho scoperto che io, che mi credevo ancora un “giovane liberale”, sono a 50 anni più anziano di Moles, che non avevo mai visto neppure in immagine :-). Il tempo passa, ma spero sempre che la sua parola e le sue prediche liberali abbiano ancora la possibilità di smuovere la politica italiana. Un grande abbraccio dal suo “solito” allievo del Master MBA LUISS del 1994 e soprattutto dal lettore de Il GIornale dei suoi articolo degli anni 70-80. Quanto sosteneva allora è adesso ancora più valido. Spero che la nuova raccolta sia ancora edita da Liberilibri, piccolo ma grande editore di Macerata. Buon lavoro per le sue prossime attività
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Grazie, Claudio. Buona Pasqua anche a lei e famiglia, con un bacione a Micol,
am
Caro Professore, grazie e Buona Pasqua a Lei, alla sua famiglia e a tutti gli Adam che animano il suo blog e a tutti gli Adam in giro per il mondo, dentro e fuori i confini.
Colgo l’occasione anche per ringraziarla del gentile pensiero, molto apprezzato.
Inoltre, (non resisto devo dirla)siccome tra i saggi voluti da Napolitano, manca l’unico vero saggio autorevole che serve all’Italia, cioè Lei,mi vado a rileggere il suo bel libro cosi tanto per disisntossicarmi da questa mediocre realtà italiana,in attesa di vederla quanto prima almeno come nostro futuro Presidente della Repubblica.
I have a dream!
Buona Pasqua a tutti!!
Laici auguri di buona Pasqua a lei, caro Onorevole, e a tutti i frequentatori del blog. C’è bisogno di gente come lei, non solo online ma anche nelle istituzioni. Gente che diffonda idee antiche e moderne allo stesso tempo. Spero di leggere nuovi suoi post quanto prima. Ancora buon lavoro
Professore, il dentista è fastidioso e nulla più. Lo dica a me che ci convivo dal ’75!
Comunque “in bocca” al lupo!
Ottimo l'”obiettivo” del sito. Lo dividerei però in due: il liberalismo come movimento filosofico e come partiti politici con tale nome. Sono due cose completamente differenti, sia come storia che come contenuti (d’altronde, il tema è già stato trattato da Hayek nel suo saggio per l’enciclopedia Treccani).
Però, perché il sito sia utile (ovvero l’obiettivo sia realizzabile) bisogna che gli interventi siano organizzati (con i “thread”) ed anche “correggibili” (tasto apposito). Secondo me, un buon modello è il sito “NoisefromAmerika”.
Per diffonderlo, sono poi essenziali i tasti “mi piace” e “condividi su FB”.
Buona fortuna!
Questo commento è stato eliminato dall’autore.
Cosa pensate di http://www.forzaliberta.com? Da poco c’è un commento alla definizione del nostro Professore di cosa significa essere liberale che termina con alcune domande e con un link.
Gent.mo Prof.Martino,
Noi ringraziamo Lei per aver “aperto” un luogo di scambio di conoscenze ed opinioni produttive e mai urlate,non e’ mai la quantità dei post che danno valore al blog piuttosto la qualità e quindi l’assiduità e fedeltà dei lettori.
Con i suoi libri, che considero dei must da leggere,mi ha risvegliato la coscienza liberale,ed anche la voglia di intraprendere.Una manna dal cielo.
Chissà se la vedremo a breve sul più alto Scranno,una posizione che compete a persone di alta Signorilità,Competenza,Linearità e Trasparenza proprio come la Sua.
Un augurio di una Buona Pasqua,cordialmente,
Mad Max
BUONA PASQUA A TUTTI!
am
Grandioso! Grazie Professore!
Cari amici il Prof. è informissima su RADIO-24″ la zanzara” ore 18:48, ciao a tutti!
Una cosa che forse non c’entra niente:
leggendo i titoli dei giornali su internet è tutto un tiro al grillino: ignoranti ,capre, arroganti e via andare. sarà pure vero ma la cosa strana è che nessuno dice che se questi “idioti” sono lì è per colpa del duo PD-L. e la cosa peggiore è che questi invece di fare ammenda e chiedere scusa agli italiani, accusano questi ultimi: avete visto a chi avete votato?. Capisco pertanto lo scoramento del nostro Prof.
P.S. Francesco, se mi scrivi dove posso trovarti…..
albipilato@gmail.com
Carissimo Professore,
mi associo alle considerazioni espresse qui sopra dagli amici che meglio di me sanno esprimere i nostri comuni sentimenti nei Suoi confronti.
Le sono e sarò sempre grato di ciò che ha scritto, ovunque sui media, ed in particolare su questo blog. Ma ancora di più le sono grato per essere da sempre (ho quasi la Sua età) un Maestro per il mio essere liberale.
Naturalmente continuerò seguirla ovunque e comunque Lei lascerà segno del Suo pensiero.
Vivissimi auguri. Ivo Biavaschi
PIlato chiamami….
ADDENDUM:
… e per favore non si disturbi nemmeno a rispondere, ç.v.s.d.
Caro Professore!
Grazie a Dio stà bene di salute! Confesso che questa per me e credo per tutti noi, era un’ ombra che nessuno osava guardare, grazie di avere fugato questo dubbio! Vedrà che tornerà in forma smagliante, sorriso compreso, intanto si rilassi più che può e magari, nel caso servisse, mandi pure “cordialmente a stendere” un pò di gente.
P.S.
Altro che un premio bisognerebbe darLe! Ma gli uomini talora sono ingrati e il Nobel forse, ha perso il suo prestigio e non Le si acconcerebbe, sicché per andare sul sicuro ardisco prendermi la libertà di darLe un affettuoso consiglio Pasquale (Psalm 37:4-5 KJV).
Ancora Buona Pasqua e che sia Resurrezione!
Cari amici,
grazie per le vostre attestazioni di amicizia, per le cortesi parole e per gli auguri, che sentitamente ricambio. Grazie a Dio sto bene, la mia salute (a parte il dentista) va benone, il mio problema è solo psichico: sono stanco di perdere tempo in questa palude. Anche Hayek, nel 1974 era depresso ma la vincita del premio Nobel gli fece cambiare idea e tornò quello di sempre. Il Nobel non mi verrà mai dato, ma mi contenterei di un piccolo surrogato!
Buona Pasqua,
am
Caro Prof. Martino,
sono certo ci mancherà il suo contributo in termini di quantità, sono altrettanto certo non ci potremo mai lamentare della qualità!
Personalmente mi rincuorerò rileggendo i suoi vecchi post, soprattutto quelli antecedenti la mia scoperta di questo blog.
A parte l’elevato valore istruttivo, la spassosità non manca con quell’ironia stile “Bastiat”.
Mi permetto una citazione da un suo post del maggio 2010, per la gioia degli amici del blog:
“In politica opera “la legge della futilità marginale crescente “: ogni nuovo compito che viene ad aggiungersi agli altri è via via sempre meno importante.”
Quanto al futuro… le auguro si trovi costretto ad azzerare il suo contributo a questo blog per sopravvenuta chiamata a quella posizione istituzionale che nessun altro avrebbe più titolo di Lei di ricoprire.
Non entrerò più nell’argomento perchè la scaramanzia è d’obbligo. Però, sognare è gratis e (ancora) non tassato.
Per ora, un semplice Buona Pasqua!
Essere liberale oggi significa saper essere conservatore, quando si tratta di difendere libertà già acquisite, e radicale, quando si tratta di conquistare spazi di libertà ancora negati. Reazionario per recuperare libertà che sono andate smarrite, rivoluzionario quando la conquista della libertà non lascia spazio ad altrettante alternative. E progressista sempre, perché senza libertà non c’è progresso.
Credo che queste poche parole introduttive del suo blog valgono più di mille comizi.
Alberto Pilato: PRESENTE!
Auguri Prof.
Caro professore (e caro non è una formula vuota),
sono colpito e dispiaciuto per il suo stato d’animo attuale, che la porta ad assentarsi dai problemi cogenti dell’Italia e di noi tutti. La capisco, perché gli avvenimenti che si susseguono sono estenuanti per qualsiasi tempra di cittadino e di politico. Spero poi non si tratti di problemi personali di famiglia o di salute.
Le avevo preannunciato un mio distacco dal suo blog, ma oggi – nella palude che sta per inghiottirci tutti – sono pronto a riprendere i miei contatti con chiunque ella incaricherà di alzare la bandiera del liberismo su queste pagine elettroniche.
Mi illudo di esserle uno degli amici di piacevole memoria.
Con i migliori auguri di risolvere tutto ciò che la infastidisce, le porgo anche affettuosi auguri di buona Pasqua
Carissimo Professor Martino quanto leggo mi procura una profonda tristezza.
Semplici affettuosi saluti. A presto.
Pietro Barabaschi
Carissimo Professore, mi unisco con gioia alle richieste ed agli auspici che Le hanno rivolto gli amici del Suo bel Blog ed avanzo la proposta di trovarci tutti almeno per salutarci e conoscerci, entro la fine di questa estate, ovviamente solo se e dove Lei riterrà più comodo per Lei. A presto caro Professore.
P.S. forse il Suo tempo più che scadendo stà solo cambiando e non credo per forza in peggio.
Interessante il sito forzaliberta.com
Sarebbe opportuno chiarire la definizione di libertà sotto l’aspetto filosofico e giuridico.
Dare ampio spazio al significato di “sfera di libertà” individuale (libertà propria, libertà altrui), per poi ricostruire il concetto di libertà popolare, sociale e politica.
Trarre le deduzioni di una concezione del diritto nuova basata sulle filosofie liberali che adiscano alle istanze dei tempi moderni.
E’ in atto una rivoluzione sociale e politica dettata dalla tremenda crisi economica degli ultimi anni.
Il sistema bancario e degli scambi commerciali ha colpito a morte le istituzioni di molti paesi e in altri ferito inesorabilmente la classe media borghese.
E’ necessario pertanto rinnovare il pensiero politico dando alla Libertà (politico-economico-sociale) il giusto posto.
Perchè progresso senza LIbertà e non c’è Libertà senza progresso.
Libertà quale concezione delle concezioni.
Libertà quale ideale supremo e non valore filosofico.
In quanto al tempo che sta per scadere, caro Prof. mi permetto di dissentire.
Hai ancora tanto da fare per Noi.
Abbiamo bisogno di Te, della Tua Guida, della Tua Forza, della Tua Onestà, del Tuo Pensiero e del Tuo Lume,della Tua Grinta, delle Tue Parole e dei Tuoi Aneddoti; e perchè no dell’America (esempio di libertà e di amore per la felicità del cittadino) che porti nel cuore e nei pensieri.
Ma soprattutto della Tua Libertà.
Martiniano Sempre.
Carissimo Professor Martino,
pur in attesa delle iniziative di Moles,
confido che la primavera le porterà nuove energie,
e spero perciò nell’occasione di incontrarla personalmente come avevamo un pò tutti sperato.
Un caloroso saluto.
Prof. Martino,
Le chiedo solo questa cortesia :
potrebbe elencare i libri che un “buon liberale” dovrebbe leggere ?
Sono molto felice che il prof Moles abbia deciso di coinvolgerci! Ma come è possibile contattarlo?
In bocca al lupo professore.
Con sincera stima.
È da molti mesi che leggo i post dell’Onorevole Martino e prima di sapere dell’esistenza del Suo sito, leggevo i Suoi articoli sul Tempo.
Seguo anche volentieri i dibattiti che nascono nei commenti.
Alcune settimane fa pensai di aprire un sito amatoriale che si propone di fare chiarezza su cosa significa essere liberali.
Ieri è stato aperto e si chiama http://www.forzaliberta.com.
Sapendo i valori e le idee che qui avete, a cominciare dall’Onorevole Martino, mi farebbe piacere se leggeste e commentaste le per ora sparute righe ed i prossimi periodi che verranno scritti. Ogni parere e commento sarà non solo gradito, ma atteso.